Non ho l'abitudine di rivolgermi contro intere categorie, facendo di tutta l'erba un fascio; anche in questo caso quindi immagino (spero...) che ci siano pure quelli che lavorano secondo le regole. A trovarli...
Tema già dibattuto mi pare in passato, qua e là su questo forum, quando si parlava più in generale di manutenzioni dei sentieri, di comportamenti incivili ecc.
Purtroppo sempre più spesso mi capita di imbattermi in casi in cui la suddetta categoria lascia una pessima scia del proprio passaggio. Ovvero tutti gli scarti di lavorazione (spuntature dei rami, "frasche" si chiamano dalle mie parti), abbandonati a terra, dove capita e con questo purtroppo si intende pure sui sentieri, che diventano perciò impraticabili! Negli ultimi due anni, sarà pure perchè pare c'è stato un incredibile aumento delle aree disboscate qui in zona (sud Umbria), sempre più spesso incappo in sentieri che avevo sempre fatto, dove ho la sgradita sorpresa: mezzo metro (in altezza) di "frasche" sul sentiero che rendono impossibile l'avanzata e pure a piedi, con la bici sulle spalle è una bella impresa! Anche chi fa trekking immagino non resterà contento.
Lo scorso anno mi imbattei pure in una squadra di loro, sopra Acquasparta, con il capo particolarmente loquace che diceva come loro aprivano le vie a noi appassionati di montagna e che tutti quei rami che facevano da tappeto per terra, (e che ci stavano costringendo a caricarci le bici in spalla), alla fine, in capo ad un mese, sarebbero state rimosse; ci sono passato dopo tre mesi ad opera terminata e tutte le "frasche" continuavano ad invadere tutto, anzi più di prima, perchè se ne erano accumulate pure altre.
Zona Prati di Stroncone, quest'estate scendendo dalla Cappelletta di Greccio idem: per alcune centinaia di metri il sentiero seppellito sotto lo spesso strato di residui; tra l'altro per chi non conosce bene la via (molti che fanno trekking fino all'eremo), lo stesso sentiero faceva da guida, mentre ora c'è chi rischia di perdersi!
Ieri mattina di nuovo su un bel sentiero che scende dai monti Martani, che ho sempre fatto in questi 10 anni, sono dovuto scendere non so quante volte per scavalcare i loro residui di taglio.
Allora ho chiesto a mio padre che di cose di montagna ne sa, se tutto ciò era normale, più che altro regolare. Risposta:
"No che non è regolare, però pagano una piccola multa e lasciano così; gli conviene pagare pochi soldi di multa piuttosto che mettersi a ripulire!"
Capito? A priori mettono già in conto la multa nei loro costi. A questo punto non so se c'è da prendersela più con la categoria dei taglialegna (probabilmente chi mette in conto nella propria offerta anche la ripulitura non prende il lavoro) o con le solite leggi all'italiana!
P.s.: Ho letto che c'è pure chi guarda al lato positivo della loro opera, perchè aprono vie che si erano chiuse negli anni e ne aprono proprio di nuove per passare; beh, insomma tutto questo aspetto positivo io non ce lo vedo: tempo un paio di anni e queste vie torneranno a chiudersi come erano prima.
Tema già dibattuto mi pare in passato, qua e là su questo forum, quando si parlava più in generale di manutenzioni dei sentieri, di comportamenti incivili ecc.
Purtroppo sempre più spesso mi capita di imbattermi in casi in cui la suddetta categoria lascia una pessima scia del proprio passaggio. Ovvero tutti gli scarti di lavorazione (spuntature dei rami, "frasche" si chiamano dalle mie parti), abbandonati a terra, dove capita e con questo purtroppo si intende pure sui sentieri, che diventano perciò impraticabili! Negli ultimi due anni, sarà pure perchè pare c'è stato un incredibile aumento delle aree disboscate qui in zona (sud Umbria), sempre più spesso incappo in sentieri che avevo sempre fatto, dove ho la sgradita sorpresa: mezzo metro (in altezza) di "frasche" sul sentiero che rendono impossibile l'avanzata e pure a piedi, con la bici sulle spalle è una bella impresa! Anche chi fa trekking immagino non resterà contento.
Lo scorso anno mi imbattei pure in una squadra di loro, sopra Acquasparta, con il capo particolarmente loquace che diceva come loro aprivano le vie a noi appassionati di montagna e che tutti quei rami che facevano da tappeto per terra, (e che ci stavano costringendo a caricarci le bici in spalla), alla fine, in capo ad un mese, sarebbero state rimosse; ci sono passato dopo tre mesi ad opera terminata e tutte le "frasche" continuavano ad invadere tutto, anzi più di prima, perchè se ne erano accumulate pure altre.
Zona Prati di Stroncone, quest'estate scendendo dalla Cappelletta di Greccio idem: per alcune centinaia di metri il sentiero seppellito sotto lo spesso strato di residui; tra l'altro per chi non conosce bene la via (molti che fanno trekking fino all'eremo), lo stesso sentiero faceva da guida, mentre ora c'è chi rischia di perdersi!
Ieri mattina di nuovo su un bel sentiero che scende dai monti Martani, che ho sempre fatto in questi 10 anni, sono dovuto scendere non so quante volte per scavalcare i loro residui di taglio.
Allora ho chiesto a mio padre che di cose di montagna ne sa, se tutto ciò era normale, più che altro regolare. Risposta:
"No che non è regolare, però pagano una piccola multa e lasciano così; gli conviene pagare pochi soldi di multa piuttosto che mettersi a ripulire!"
Capito? A priori mettono già in conto la multa nei loro costi. A questo punto non so se c'è da prendersela più con la categoria dei taglialegna (probabilmente chi mette in conto nella propria offerta anche la ripulitura non prende il lavoro) o con le solite leggi all'italiana!
P.s.: Ho letto che c'è pure chi guarda al lato positivo della loro opera, perchè aprono vie che si erano chiuse negli anni e ne aprono proprio di nuove per passare; beh, insomma tutto questo aspetto positivo io non ce lo vedo: tempo un paio di anni e queste vie torneranno a chiudersi come erano prima.