Supramonte All-Mountain: reportage

davis

Biker serius
26/9/07
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CA-NU
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leggero? tu ti stai drogando!!!! :smile:
cioè invece di scendere a sx verso doronè vai a destra verso Monte novo e poi ritorni in senso orario ad oliena è un giro leggero? ohhh Cuntadorrrrr:specc::specc:
e la discesa di Doronè???? io la ricordo piena di campi solcati:paur::paur::paur:, già difficili a piedi.... impossibili in bici. O forse ho fatto altro itinerario....
comunque è una discesina da paura, altro che tecnica, quella è istigazione al suicidio.:smile::smile::smile::smile:
Grandi, perchè so che culo vi siete fatti.:celopiùg:

Esaggerauuu...intendo più leggero dal pdv tecnico.
Si tratterebbe di allungare il giro XC che parte da Funtana Bona e passa per Campu su Mudregu, passerebbe da 25 a 35km circa, con un una bella sezione in singletrak fra Solitta-Donanigoro e qualche tratto a spinta ancora da quantificare da Donanigoro a Mudregu. Altrimenti lo si può chiudere da Oliena in 2 tappe con bivacco a Ziu Raffaele o Senepida.

Il sentiero per Doronè è a tratti simile al single di Borbore o a certe discese sul Mont'Albo, poi in alcune sezioni diventa proprio impedalabile perchè si infila tra i massi e non si può fare altro che procedere a piedi. Non è sicuramente una discesa fluida e continua, si tratta di concatenare le sezioni tecniche +/- lunghe con tratti a spinta. Se uno parte con l'idea di farsi 1000m di dislivello continuo in discesa ha scelto il percorso sbagliato.
 

URON

Biker poeticus
1/10/07
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Nuoro
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Si tratterebbe di allungare il giro XC che parte da Funtana Bona e passa per Campu su Mudregu, passerebbe da 25 a 35km circa, con un una bella sezione in singletrak fra Solitta-Donanigoro e qualche tratto a spinta ancora da quantificare da Donanigoro a Mudregu. Altrimenti lo si può chiudere da Oliena in 2 tappe con bivacco a Ziu Raffaele o Senepida.

ah, ok, si tratta di due itinerari differenziati. e quello lungo lo si fa in due giorni. così ti capisco e ti approvo.
io pensavo avessi definito leggero quello da due giorni....(anche se mi sa che qualche similgeggitteddu del forum se l'è sparato tutto in un giorno...:spetteguless:, ma lla fine non ha detto che era stata una impresina facile facile...:specc:)
se vai a chiudere anelli e anellini, prova a fare un fischio. se son libero mi aggrego volentieri.
 

davis

Biker serius
26/9/07
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CA-NU
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ah, ok, si tratta di due itinerari differenziati. e quello lungo lo si fa in due giorni. così ti capisco e ti approvo.
io pensavo avessi definito leggero quello da due giorni....(anche se mi sa che qualche similgeggitteddu del forum se l'è sparato tutto in un giorno...:spetteguless:, ma lla fine non ha detto che era stata una impresina facile facile...:specc:)
se vai a chiudere anelli e anellini, prova a fare un fischio. se son libero mi aggrego volentieri.

Ci conto, ti faccio sapere a breve.
 
Apprezzo la tua riflessione, uno dei dubbi prima di realizzare il percorso era testarne la fattibilità in bici.
Secondo me la durezza è elevata (2000m di accumulata) ma chi conosce le Alpi/Pirenei ha fatto sicuramente di peggio.
Le discese sono toste ma praticabili, bisogna rendersi conto che le difficoltà tecniche si concentrano quasi tutte alla fine e che non si tratta di una gara di downhill con l'assistenza a bordo pista; non é il caso di rischiare nel mezzo di una montagna, meglio scendere dalla bici dove non si è sicuri. L'autosufficienza é quella richiesta per ogni tipo di itinerario privo di rifornimenti (cibo, acqua, ricambi, vestiti), la disponibilità d'acqua a F.na S'Arga aumenta notevolmente l'autonomia.

Riguardo ai soccorsi sono confortato dal fatto che la sezione tecnica é coperta da rete GSM; poi l'incidente può sempre capitare e per questo esistono i servizi di soccorso (distanti 40' a piedi da Lanaitho). Siamo tutti coscienti che l'alternativa sarebbe mettere sotto chiave mezza provincia per evitare che qualcuno (con guida al seguito o no) metta un piede o una ruota in fallo.

Sulla questione dell'orientamento sono convinto che una guida dettagliata, integrata da una traccia gps e supportata dalla cartografia IGM (quella tematica é inesistente!), può ovviare alla vergognosa situazione della segnaletica che abbiamo trovato un po' ovunque in Sardegna.
Un caso esemplare é proprio Tiscali, pubblicizzata in tutto il mondo, dove riusciamo a far perdere i visitatori in una passeggiata di 1h30' perchè nascondiamo i segnavia a metà percorso :omertà:

La pubblicazione di una guida ha lo scopo di rendere consapevoli gli escursionisti delle caratteristiche dei percorsi. Si pubblicano i profili altimetrici e si evidenziano con la dovuta enfasi le difficoltà fisiche e tecniche, i rischi e l'equipaggiamento necessario. Dopodichè l'escursionista ben informato ha la possibilità di scegliere, fra decine di percorsi, quello più adatto alle proprie attitudini.
Questo non intende certo giustificare la pubblicazione di qualsiasi itinerario, ho lasciato un certo numero di esplorazioni nel cassetto perchè le ritenevo più adatte alla percorrenza in trekking che in mtb. Secondo me, e così lo riporto nella guida, questo itinerario é adatto ad una ristretta cerchia di bikers, dotati di buona resistenza fisica, ottima tecnica, predisposizione all'avventura e capacità di orientamento...astenersi gli altri.

Ancora ciao, non mi trovo di nuovo d'accordo con te riguardo ai soccorsi, prima di tutto la zona pericolosa di Doronè, cioè i campi di calcare e le parti più pericolose della discesa non si trovano proprio a 40 min. da Lanaitho, ma sicuramente a più di un'ora, in secondo luogo, il fatto che esistano i servizi di soccorso, non ci può dare il diritto di mandare la gente "allo sbaraglio" in montagna, non mi sembra giusto, così si mettono a rischio le persone e inoltre i costi dei recuperi e delle ricerche, come tutti sappiamo gravano sulla comunità, e non sempre purtoppo vanno a finire bene.......
Altro errore, e questo te lo dico da guida, è il fatto di credere che la gente che ha fatto escursioni sulle alpi sia in grado senza ombra di dubbio, di affrontare percorsi come quello da te descritto, ho accompagnato molte persone che hanno fatto escursioni sulle alpi, e io stesso ne ho fatte, ma il nostro Supramonte è una cosa a parte, non ci sono rifugi, non c'è acqua, non ci sono sentieri, non ci sono segnali, o anche quelli che ci sono sono difficili da seguire x me che conosco la zona, figurati uno che ha solo una guida in mano, altra cosa è se voi date insieme alla guida le tracce gps, allora è più fattibile, anche se non facile.
in ultimo ti vorrei far presente che anche il tratto tra Donianigoro e l'orgolese, cioè Campu Su Mudrecu, non è proprio pedalabilissimo, un<a buona parte è da fare a piedi senza sentieri.....
 

PeterH

Biker serius
26/8/08
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la discesa di Doronè???? io la ricordo piena di campi solcati, già difficili a piedi.... impossibili in bici.
la discesa è di 3,77 km se si sommano i due tratti Donanigoro-greto Dorone' e sella tra Punta Dorone'/Monte Tiscali-Doloverre di Surtana, ho misurato 325 m a piedi pertanto pedalabile al 86%; la risalita dal greto alla sella = 20' bici in spalla

Altro errore, e questo te lo dico da guida, è il fatto di credere che la gente che ha fatto escursioni sulle alpi sia in grado senza ombra di dubbio, di affrontare percorsi come quello da te descritto, ho accompagnato molte persone che hanno fatto escursioni sulle alpi, e io stesso ne ho fatte, ma il nostro Supramonte è una cosa a parte, non ci sono rifugi, non c'è acqua, non ci sono sentieri, non ci sono segnali, o anche quelli che ci sono sono difficili da seguire x me che conosco la zona, figurati uno che ha solo una guida in mano, altra cosa è se voi date insieme alla guida le tracce gps, allora è più fattibile, anche se non facile.
Sono d'accordo, infatti per questa escursione consigliamo di utilizzare il GPS. Vi anticipo ciò che ho abbozzato per l'introduzione alla guida, integrazioni benvenute; vi è una sezione a sé sul servizio 118
"Per preparare al meglio le vostre escursioni, oltre alle note che accompagnano i singoli itinerari:-
1. la Sardegna, nonostante l’isola sia è conosciuta nell’immaginario popolare soprattutto per le sue coste e la sua cima più alta raggiunga “solo” 1.834 m d’altitudine, presenta molte zone con caratteristiche alpine, ma completamente disabitate dove passano soltanto i pastori la mattina presto, i cacciatori (da ottobre a gennario) e, in alcune zone, gli uomini della Forestale. Queste zone sono normalmente senza copertura telefonica, e senza segnelatica per le strade sterrate e per i sentieri se non per qualche ometto o sasso incastrato tra i rami degli alberi. Dimenticate la segnaletica delle Dolomiti. Questa caratteristica “wilderness” del territorio rappresenta senz’altro un forte richiamo per chi la sta cercando, ma è necessario comportarvi di conseguenza. Queste zone “alpine” si trovano in alcuni casi a ridosso delle coste.
2. I Supramontes rappresentano in assoluto le zone più impervie, dove, alla difficoltà dell’orientamento e dell’isolamento, si aggiungono la difficoltà di muoversi sul terreno accidentato e la mancanza di fonti d’acqua dovuta al suolo carsistico. Pianificate molto bene i vostri fabbisogni idrici, tenendo presente che d’estate si possono consumare 4 litri di acqua per persona al giorno.. Se si fa tardi, non pensate di muovervi di notte. Usate l’ultima ora di luce per cercare un ricovero e aspettate l’alba. Prenderete freddo ma nulla di più, mentre se tentate di pedalare di notte è quasi certo che cadrete e vi farete male. Infatti, uno degli autore (Peter) ha una regola, “Se sono da solo e non torno la sera, avvertite i carabinieri; se sono in compagnia aspettate fino alle 12:00 del giorno successivo.” Prima di avventurarvi sul Supramonte, provate gli itinerari vicini, per abituarvi al terreno e all’ambiente."

in ultimo ti vorrei far presente che anche il tratto tra Donianigoro e l'orgolese, cioè Campu Su Mudrecu, non è proprio pedalabilissimo, un<a buona parte è da fare a piedi senza sentieri.....
Un amico tedesco che ha pedalato questa sezione mi scrive, "But if i remember correctly, the path after (ie south of) donanigoro was very ridable. A bit of uphill, then level, then down. Only a few minutes of pushing, if at all."

Se qualcuno vuole (ri)fare la discesa, io ci sto; sono disposto a salire a Donanigoro dal ponte Sa Barva con la bici in spalla, ma dopo la fine di giugno quando consegniamo i testi della guida. Oppure se qualcuno vuole fare il giro "light" rientrando da Funtana Bona, verrei, altri impegni permettendo. Infatti, è un problema trovare compagni con cui condividere queste esplorazioni!

ciao Peter
 

BrinKu

Biker tremendus
29/5/09
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Siniscola
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Ancora ciao, non mi trovo di nuovo d'accordo con te riguardo ai soccorsi, prima di tutto la zona pericolosa di Doronè, cioè i campi di calcare e le parti più pericolose della discesa non si trovano proprio a 40 min. da Lanaitho, ma sicuramente a più di un'ora, in secondo luogo, il fatto che esistano i servizi di soccorso, non ci può dare il diritto di mandare la gente "allo sbaraglio" in montagna, non mi sembra giusto, così si mettono a rischio le persone e inoltre i costi dei recuperi e delle ricerche, come tutti sappiamo gravano sulla comunità, e non sempre purtoppo vanno a finire bene.......
Altro errore, e questo te lo dico da guida, è il fatto di credere che la gente che ha fatto escursioni sulle alpi sia in grado senza ombra di dubbio, di affrontare percorsi come quello da te descritto, ho accompagnato molte persone che hanno fatto escursioni sulle alpi, e io stesso ne ho fatte, ma il nostro Supramonte è una cosa a parte, non ci sono rifugi, non c'è acqua, non ci sono sentieri, non ci sono segnali, o anche quelli che ci sono sono difficili da seguire x me che conosco la zona, figurati uno che ha solo una guida in mano, altra cosa è se voi date insieme alla guida le tracce gps, allora è più fattibile, anche se non facile.
in ultimo ti vorrei far presente che anche il tratto tra Donianigoro e l'orgolese, cioè Campu Su Mudrecu, non è proprio pedalabilissimo, un<a buona parte è da fare a piedi senza sentieri.....
Non starete sottovalutando la cosa???
Non state impostando il lavoro(lodevole)in modo troppo soggettivo?
 

capopollo

Biker forumensus
aaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaarghhhhhhhhhhhhhhhh!

peter, hai tutti i miei complimenti ma.....

dovevo andare a fare quel giro questo finesettimana!!!!!!!!!!!!
rikiiiiiiiiiiiii, basta, non ci andiamo più !

uff......

complimenti ancora, avevo idea che il giro fosse bellissimo ma forse è molto più che bellissimo!!!!
 

davis

Biker serius
26/9/07
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CA-NU
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Ancora ciao, non mi trovo di nuovo d'accordo con te riguardo ai soccorsi, prima di tutto la zona pericolosa di Doronè, cioè i campi di calcare e le parti più pericolose della discesa non si trovano proprio a 40 min. da Lanaitho, ma sicuramente a più di un'ora, in secondo luogo, il fatto che esistano i servizi di soccorso, non ci può dare il diritto di mandare la gente "allo sbaraglio" in montagna, non mi sembra giusto, così si mettono a rischio le persone e inoltre i costi dei recuperi e delle ricerche, come tutti sappiamo gravano sulla comunità, e non sempre purtoppo vanno a finire bene.......
Altro errore, e questo te lo dico da guida, è il fatto di credere che la gente che ha fatto escursioni sulle alpi sia in grado senza ombra di dubbio, di affrontare percorsi come quello da te descritto, ho accompagnato molte persone che hanno fatto escursioni sulle alpi, e io stesso ne ho fatte, ma il nostro Supramonte è una cosa a parte, non ci sono rifugi, non c'è acqua, non ci sono sentieri, non ci sono segnali, o anche quelli che ci sono sono difficili da seguire x me che conosco la zona, figurati uno che ha solo una guida in mano, altra cosa è se voi date insieme alla guida le tracce gps, allora è più fattibile, anche se non facile.
in ultimo ti vorrei far presente che anche il tratto tra Donianigoro e l'orgolese, cioè Campu Su Mudrecu, non è proprio pedalabilissimo, un<a buona parte è da fare a piedi senza sentieri.....

Siccome trovo ingeneroso che si alluda a una guida escursionistica come a uno strumento per "mandare allo sbaraglio" la gente, cito la prima parte della descrizione:
Si pedala duro, si cammina tanto e si rischia in discesa; il tutto per trascorrere una notte su un rigido giaciglio nel cuore del Supramonte!
Il percorso è decisamente ostico, spesso al limite della praticabilità e richiede buona forma fisica, ottime doti tecniche e capacità di orientamento. Il suolo calcareo frastagliato e incoerente costringe a procedere a marce ridotte e aumenta sensibilmente i tempi di percorrenza. Se non siete abituati a pedalare sul calcare è vivamente consigliato realizzare un’escursione preparatoria (Mont’Albo di Siniscola, Monte Tului) per rendervi conto della complessità di questa superficie.
Tenete ben presente che il grado di difficoltà tecnica si concentra nella discesa finale di Badde Doronè, dopo la sosta di Donanigoro. Giunti in questa sezione dell’itinerario non avrete possibilità di procedere in senso inverso.
Sono presenti ometti di pietra (millones) a intervalli irregolari e scarsi segnavia incisi su roccia. L’orientamento è comunque tutt’altro che intuitivo; portate con voi una carta IGM e possibilmente la traccia GPS ed evitate di intraprendere il percorso in caso di nebbia.
La copertura GSM è limitata alla zona di Campo Donanigoro.
A questo segue la descrizione completa dell'itinerario, le indicazioni plano-altimetriche, i rifugi, le fonti, l'equipaggiamento consigliato, svariate indicazioni soggettive e per concludere la traccia GPS scaricabile e frazionata per tipologia di fondo.

Da conoscitore del territorio riconoscerai che il sentiero esiste già ed é ben conosciuto come itinerario trekking, che sono presenti ometti e segnavia (anche se non troppo frequenti), che si attraversano 4 rifugi (Teletto, Pistoccu, Ziu Raffaele, Lanaitho), 3 sorgenti (Daddana, S'Arga, Su Gologone), che 50km x 2000m di dislivello in due giorni non sono una enormità per gente allenata (ci é riuscito anche Peter che é un vecchietto :smile:). Questo non toglie nulla alla difficoltà dell'itinerario, ma... RAGASSI, siam mica qui a far la guida delle piste ciclabili!

Se poi un incosciente senza allenamento né esperienza in mtb decide che vuole per forza visitare in bici la famosa dolina di Su Sercone e intraprende il percorso con una mtb del Carrefour, senz'acqua né cibo, senza cartografia né GPS, contravvenendo a tutte le indicazioni ben evidenziate nella descrizione e la finisce disperso nella montagna a chi diamo la colpa? Alla guida?

Non starete sottovalutando la cosa???
Non state impostando il lavoro(lodevole)in modo troppo soggettivo?

Una guida é sempre un lavoro soggettivo: la linea editoriale e il pubblico di riferimento, oltre ai gusti personali, sono aspetti che influenzano la scelta dei tracciati; sta poi alla sensibilità dell'autore scrivere una buona descrizione per stimolare l'interesse per il territorio e valorizzare le bellezze locali o le caratteristiche dei percorsi.

Su una cosa non si transige: l'inquadramento tecnico. Questo va oltre i valori resi disponibili dal gps e cerca di trasmettere al lettore non solo la reale difficoltà della proposta ma lo stile del percorso e la predisposizione psico-fisica con cui affrontarlo.
Nella guida sono presenti, per ogni area geografica, distinte tipologie di itinerari. Lo scopo non é invitare il lettore a intraprendere ognuno dei (70) percorsi ma individuare il tipo di biker cui l'itinerario é rivolto e "scoraggiare" razionalmente gli altri rendendoli consapevoli di cosa vanno incontro.
Siamo un piccolo gruppo di lavoro, ognuno con il proprio bagaglio di esperienze, in gran parte internazionale. Ci confrontiamo settimanalmente con altri bikers, locali e non, che ci accompagnano nei percorsi e ci aiutano a testare la qualità e i criteri di valutazione.

@ Capopollo: un saluto all'amica (Claudia?) e grazie per il cumbido a Ziu Raffaele.
 

Amos Cardia

Sardinia Biking
16/6/08
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Sinnai
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Bike
Trek SuperFly
d'accordo con davis-davide, soltanto sarei ancora più categorico (lo sono stato per molto meno nella descrizione di altri miei itinerari):

al posto di "portate con voi una carta IGM e possibilmente la traccia GPS ed evitate di intraprendere il percorso in caso di nebbia"

scriverei"portate con voi una carta IGM, la traccia GPS ed evitate di intraprendere il percorso in pieno inverno, in piena estate e anche nella altre stagioni in caso di nebbia o pioggia".

ciao.
 
Apprezzo la tua riflessione, uno dei dubbi prima di realizzare il percorso era testarne la fattibilità in bici.
Secondo me la durezza è elevata (2000m di accumulata) ma chi conosce le Alpi/Pirenei ha fatto sicuramente di peggio.
Le discese sono toste ma praticabili, bisogna rendersi conto che le difficoltà tecniche si concentrano quasi tutte alla fine e che non si tratta di una gara di downhill con l'assistenza a bordo pista; non é il caso di rischiare nel mezzo di una montagna, meglio scendere dalla bici dove non si è sicuri. L'autosufficienza é quella richiesta per ogni tipo di itinerario privo di rifornimenti (cibo, acqua, ricambi, vestiti), la disponibilità d'acqua a F.na S'Arga aumenta notevolmente l'autonomia.

Riguardo ai soccorsi sono confortato dal fatto che la sezione tecnica é coperta da rete GSM; poi l'incidente può sempre capitare e per questo esistono i servizi di soccorso (distanti 40' a piedi da Lanaitho). Siamo tutti coscienti che l'alternativa sarebbe mettere sotto chiave mezza provincia per evitare che qualcuno (con guida al seguito o no) metta un piede o una ruota in fallo.

Sulla questione dell'orientamento sono convinto che una guida dettagliata, integrata da una traccia gps e supportata dalla cartografia IGM (quella tematica é inesistente!), può ovviare alla vergognosa situazione della segnaletica che abbiamo trovato un po' ovunque in Sardegna.
Un caso esemplare é proprio Tiscali, pubblicizzata in tutto il mondo, dove riusciamo a far perdere i visitatori in una passeggiata di 1h30' perchè nascondiamo i segnavia a metà percorso :omertà:

La pubblicazione di una guida ha lo scopo di rendere consapevoli gli escursionisti delle caratteristiche dei percorsi. Si pubblicano i profili altimetrici e si evidenziano con la dovuta enfasi le difficoltà fisiche e tecniche, i rischi e l'equipaggiamento necessario. Dopodichè l'escursionista ben informato ha la possibilità di scegliere, fra decine di percorsi, quello più adatto alle proprie attitudini.
Questo non intende certo giustificare la pubblicazione di qualsiasi itinerario, ho lasciato un certo numero di esplorazioni nel cassetto perchè le ritenevo più adatte alla percorrenza in trekking che in mtb. Secondo me, e così lo riporto nella guida, questo itinerario é adatto ad una ristretta cerchia di bikers, dotati di buona resistenza fisica, ottima tecnica, predisposizione all'avventura e capacità di orientamento...astenersi gli altri.

Ti riporto ancora una volta ciò che hai scritto quì......................


che è molto diverso dal tuo ultimo intervento, ad esempio la rete gsm, e la descrizione del percorso, poi non considererei Taletto e Pistoccu dei rifugi, poi ho più che altro riflettuto sul fatto sicurezza e soccorso, per il resto, come ti ho già detto visto che l'ho fatto a piedi ed in bike, e che conosco bene i supramonti, e ci vado da 15 anni perche sono talmente appassionato di quei luoghi che sono quasi una droga, siete liberi di fare la vostra guida come meglio credete.
un'ultima cosa, anche Aldo Nieddu che ha fatto dei lavori enormi per descrivere molti trekking sia nella zona di Baunei che ad Urzulei ha fatto delle guide, che sono bellissime e ricchissime di info storiche e botaniche ed antropiche, ma secondo me sono quasi impossibili da seguire per una persona che la compra e vuole andare a fare un'escursione.......
detto questo vi saluto e vi auguro buon lavoro
 

PeterH

Biker serius
26/8/08
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un'ultima cosa, anche Aldo Nieddu che ha fatto dei lavori enormi per descrivere molti trekking sia nella zona di Baunei che ad Urzulei ha fatto delle guide, che sono bellissime e ricchissime di info storiche e botaniche ed antropiche, ma secondo me sono quasi impossibili da seguire per una persona che la compra e vuole andare a fare un'escursione.......

D'accordissimo, i libri di Nieddu non sono guide, ma "proposte per aiutare una tua esplorazione"; il fatto che ci sono le molte foto aiuta a capire se sei arrivato a un certo luogo, ne hai la foto! Io li utilizzo (avendone sfruttato solo al 10% della potenzialità) come spunto quando pianifico delle escursioni, per i toponomi, ecc.

al posto di "portate con voi una carta IGM e possibilmente la traccia GPS ed evitate di intraprendere il percorso in caso di nebbia" scriverei "portate con voi una carta IGM, la traccia GPS, la bussola ed evitate di intraprendere il percorso in pieno inverno, in piena estate e anche nella altre stagioni in caso di nebbia o pioggia".

in una mia descrizione del percorso GASAU a Urzulei, scrivo per esempio per la guida "Il percorso è segnato da qualche ometto e segnavia. In condizioni di cattiva visibilità, è facile perdere l’orientamento in questa sezione dell’itinerario. Se ciò dovesse succedere, siete consigliati di invertire rotta, e tornare a S’Arena, Fennau e poi Lampattu sull’asfalto. Invece, con buona visibiltà, si riesce a seguire il singletrack per arrivare ad una strada sterrata" Però normalmente la vis è buona, come è stato quando 36 biker di Sardinia Mountain Bike l'hanno percorso il 4 luglio, proseguendo poi a mangiare al Cuile Scàrtari nella Codula di Luna...ci sono percorsi "medi" così, e anche percorsi "tosti" come quello oggetto di questa descrizione.

Adesso parto, la Punta La Marmora mi chiama oggi!

ciao Peter
 

capopollo

Biker forumensus
Ancora ciao, non mi trovo di nuovo d'accordo con te riguardo ai soccorsi, prima di tutto la zona pericolosa di Doronè, cioè i campi di calcare e le parti più pericolose della discesa non si trovano proprio a 40 min. da Lanaitho, ma sicuramente a più di un'ora, in secondo luogo, il fatto che esistano i servizi di soccorso, non ci può dare il diritto di mandare la gente "allo sbaraglio" in montagna, non mi sembra giusto, così si mettono a rischio le persone e inoltre i costi dei recuperi e delle ricerche, come tutti sappiamo gravano sulla comunità, e non sempre purtoppo vanno a finire bene.......
Altro errore, e questo te lo dico da guida, è il fatto di credere che la gente che ha fatto escursioni sulle alpi sia in grado senza ombra di dubbio, di affrontare percorsi come quello da te descritto, ho accompagnato molte persone che hanno fatto escursioni sulle alpi, e io stesso ne ho fatte, ma il nostro Supramonte è una cosa a parte, non ci sono rifugi, non c'è acqua, non ci sono sentieri, non ci sono segnali, o anche quelli che ci sono sono difficili da seguire x me che conosco la zona, figurati uno che ha solo una guida in mano, altra cosa è se voi date insieme alla guida le tracce gps, allora è più fattibile, anche se non facile.
in ultimo ti vorrei far presente che anche il tratto tra Donianigoro e l'orgolese, cioè Campu Su Mudrecu, non è proprio pedalabilissimo, un<a buona parte è da fare a piedi senza sentieri.....

lu, non mi trovi d'accordo...sarebbe come non mettere le vie di arrampicata più dure o improbabili in una guida di free climb, o i canyon più difficili in una guida di torrentismo per dirne un paio.....la guida è una sorta di vetrina , se è ben esposta uno può sceglie, non va allo sbaraglio.
chi si perde in supramonte (e sono tanti come giustamente dici) , non si perde perchè ha letto una guida ma perchè ha letto superficialmente una guida oppure perchè non l'ha letta

non sono tanto d'accordo riguardo la pubblicazione di certe guide perchè sono "egoista" riguardo un territorio che trovo prezioso e che prferirei non vedere tra dieci anni con rottami di bici, camere d'aria,copertoni squarciati, bustine di integratori eccetera lungo il percorso che inevitabilmente , in caso di frequentazione, inizieranno ad accumularsi ma ripeto, è un discorso molto egoista .

non sono d'accordo neanche per quello che riguarda il soccorso.
Il corpo del soccorso è costituito da volontari che sanno che , tra gli altri, c'è gente che interpreta il territorio in maniera non classica (peter e tu siete due di queste persone per esempio) e sanno benissimo che ci sono forti possibilità che l'intervento può essere in culonia, sono NON pagati per questo ed esistono proprio perchè sanno che c'è la possibilità di portare a braccia la barella a mano fino a raggiungere la strada più vicina ( certo, con qualche maledizione al ferito.......) :)
i costi dei soccorsi gravano sulla comunità esattamente come i guadagni dai turisti che facciamo venire in sardegna quando dormono, mangiano, acquistano nei nostri territori, e a cui spesso facciamo da guida ...

scappo al lavoro, cià.

ps: Lù, mi si sono liberati 11 e 12 giugno, andiamo....là?
 
Off Top = Oh Malixeddu, ma perchè non apri un topic e ci racconti della vostra Trans ?!? Dai !


sarà fatto.. appena recupero le foto degli altri transardi.....posto tutto...e che mi sta venendo la scimmia di andare a....


@Peter & Davis

ho fatto una ricerca....e ho trovato queste coordinate...(che allego in kml).potete confermarmi i wp.....? ho notato che la sorgente è a 300mt in linea d'aria dal cuile... per raggiungerla stavo pensando di seguire il letto del fiume (disegnato in igm) per 300mt e poi risalire sulla dx per 50mt e sulla mia sx.....dovrei notare il tronco in legno col barattolo?
 

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PeterH

Biker serius
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@Malo: 32 T 542233.76 m E 4451584.05 m N il tuo WP è 60 m a SW. Per trovarla dall'ovile, procedete dall'ovile 20 m a nord, all'orlo del terrazzo che sorregge l'ovile, e procedere verso NE per 500 m, frequenti ometti. Vedi un muretto e il sottile tronco in legno con il barattolo. Portare la frontale. ciao Peter
 

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