Come da titolo... Ma non solo!
Il settore compreso tra le valli dei torrenti Arzino e Cosa, grosso modo da Pinzano al monte Pala, è ricchissimo di sentieri, ideali per pianificare anelli in mountain bike, a patto che il terreno sia asciutto (requisito fondamentale). Non a caso questo comprensorio vanta due percorsi tra i più belli nel loro genere, ovvero la pista da DH e l'anello XC del Piero Bycia, oltre che aver "prestato" recentemente molti sentieri alla Tiliment Marathon Bike. In questa sede si intende proporre un percorso misto, che in qualche modo prenda "tre piccioni con una fava", al fine di ricavarne un anello ideale per i mesi autunnali ed invernali, approfittando del fatto che in tale periodo la vegetazione riposa (evitando così di invadere i sentieri) e sapendo bene che non c'è modo di raffreddarsi facendoli, visti i continui saliscendi (conditi da numerosi strappi impegnativi) ed i vari passaggi tecnici. Non è una passeggiata per ciclisti della domenica o atleti in condizione precaria... Qui si fa veramente fatica in salita e si deve stare sempre concentrati in discesa, ma il divertimento e l'allenamento sono assicurati. Si supera un buon dislivello, pur non salendo molto di quota: per esperienza diretta posso testimoniare che questo genere di uscite è del tipo "tagliagambe", quindi è bene saperlo sin dal principio, onde evitare di venirsi a trovare in difficoltà e lamentarsi con frasi del tipo "se avessi saputo non sarei venuto" e simili...
Pur trovandosi a ridosso di molti piccoli centri abitati, inoltrandosi nel cuore di queste vallate anguste e boscose, si avverte la netta sensazione di essere fuori dal mondo. Provare per credere. Nella parte iniziale i sentieri risentono un pò dell'incuria, presentando ramaglie e segni di erosione. Questo "disagio" (ma siamo mountain bikers, qual è il problema?) si protrae per circa un paio di Km, poi le cose migliorano assai, facendo dimenticare con tanto di interessi le perplessità iniziali. Certo, una pulita non guasterebbe, ma -ripeto- è solo la parte iniziale a presentare una situazione migliorabile.
L'anello, in sintesi, è questo:
Si parte dal campetto sportivo di Pontaiba e si segue il tracciato XC del Piero Bycia fino a Celante, ove ci si ricollega al percorso della Tiliment, che si segue fedelmente fino ad Anduins; da Anduins ci si dirige all'imbocco della pista da DH di Vito d'Asio, mediante la quale si giunge a Casiacco, da cui infine si rientra a Pontaiba su asfalto.
Indicativamente 40 Km con 1300/1400 m, ma questi numeri non contano: conta la voglia di pedalare e divertirsi in mezzo alla natura, su tracciati per tutti i gusti: troveranno pane per i loro denti sia i racers che i freeriders, senza che nessuno resti scontento!
Una parte del percorso l'ho già provata di recente, ma a Dominisia ho dovuto abbandonare a causa di un imprevisto. Ovviamente vorrei tornare e completare il giro, non appena il meteo lo consentirà (il terreno asciuga con difficoltà, quindi devono passare alcuni giorni secchi prima che si possa girare in sicurezza).
Varie info su parte del percorso proposto, le trovate QUI (posts 45 e 49), QUI e ancora QUI.
Nel frattempo, ecco qualche foto della prima ricognizione (parziale) fatta quest'anno.
Il settore compreso tra le valli dei torrenti Arzino e Cosa, grosso modo da Pinzano al monte Pala, è ricchissimo di sentieri, ideali per pianificare anelli in mountain bike, a patto che il terreno sia asciutto (requisito fondamentale). Non a caso questo comprensorio vanta due percorsi tra i più belli nel loro genere, ovvero la pista da DH e l'anello XC del Piero Bycia, oltre che aver "prestato" recentemente molti sentieri alla Tiliment Marathon Bike. In questa sede si intende proporre un percorso misto, che in qualche modo prenda "tre piccioni con una fava", al fine di ricavarne un anello ideale per i mesi autunnali ed invernali, approfittando del fatto che in tale periodo la vegetazione riposa (evitando così di invadere i sentieri) e sapendo bene che non c'è modo di raffreddarsi facendoli, visti i continui saliscendi (conditi da numerosi strappi impegnativi) ed i vari passaggi tecnici. Non è una passeggiata per ciclisti della domenica o atleti in condizione precaria... Qui si fa veramente fatica in salita e si deve stare sempre concentrati in discesa, ma il divertimento e l'allenamento sono assicurati. Si supera un buon dislivello, pur non salendo molto di quota: per esperienza diretta posso testimoniare che questo genere di uscite è del tipo "tagliagambe", quindi è bene saperlo sin dal principio, onde evitare di venirsi a trovare in difficoltà e lamentarsi con frasi del tipo "se avessi saputo non sarei venuto" e simili...
Pur trovandosi a ridosso di molti piccoli centri abitati, inoltrandosi nel cuore di queste vallate anguste e boscose, si avverte la netta sensazione di essere fuori dal mondo. Provare per credere. Nella parte iniziale i sentieri risentono un pò dell'incuria, presentando ramaglie e segni di erosione. Questo "disagio" (ma siamo mountain bikers, qual è il problema?) si protrae per circa un paio di Km, poi le cose migliorano assai, facendo dimenticare con tanto di interessi le perplessità iniziali. Certo, una pulita non guasterebbe, ma -ripeto- è solo la parte iniziale a presentare una situazione migliorabile.
L'anello, in sintesi, è questo:
Si parte dal campetto sportivo di Pontaiba e si segue il tracciato XC del Piero Bycia fino a Celante, ove ci si ricollega al percorso della Tiliment, che si segue fedelmente fino ad Anduins; da Anduins ci si dirige all'imbocco della pista da DH di Vito d'Asio, mediante la quale si giunge a Casiacco, da cui infine si rientra a Pontaiba su asfalto.
Indicativamente 40 Km con 1300/1400 m, ma questi numeri non contano: conta la voglia di pedalare e divertirsi in mezzo alla natura, su tracciati per tutti i gusti: troveranno pane per i loro denti sia i racers che i freeriders, senza che nessuno resti scontento!
Una parte del percorso l'ho già provata di recente, ma a Dominisia ho dovuto abbandonare a causa di un imprevisto. Ovviamente vorrei tornare e completare il giro, non appena il meteo lo consentirà (il terreno asciuga con difficoltà, quindi devono passare alcuni giorni secchi prima che si possa girare in sicurezza).
Varie info su parte del percorso proposto, le trovate QUI (posts 45 e 49), QUI e ancora QUI.
Nel frattempo, ecco qualche foto della prima ricognizione (parziale) fatta quest'anno.