Quoto Akiro nel dire che in tempi passati "trasformarsi" da dipendenti ad imprenditori era molto piu' facile. La domanda di consumi era talmente elevata che non era diffcile per un imprenditore arrivare a fare dei guadagni piu' o meno elevati.
concordo che sia più difficile ma non credo che lo sia solo per i guadagni.
anche se bisognerebe fare delle distinzioni, perchè tendiamo a mettere tutti gli imprenditori nello stesso sacco, però è difficile paragonare
il grande industriale
il piccolo industriale
l'artigiano che lavora con l'industria
l'artigiano che lavora con il privato
il commerciante (anche qui molti tipi diversi)
il rappresentante, il consulente o cmq chi lavora "da solo"
credo che mettersi in proprio oggi sia dura primo per la burocrazia e le ottemperanze da seguire, poi per i maggiori investimenti iniziali necessari (anche se sono variabili da settore a settore) e per le tasse da pagare anche se si è realmente in perdita.
mettersi in proprio oggi richiede, forse, più coraggio di una volta, perchè il mercato è decisamente più aguerrito e più consolidato quindi non si ha il tempo di "imparare", devi essere competitivo da subito.
la domanda oggi, almeno per i settori che conosco, è molto elevata, direi più dell'offerta. non so come sono i margini rispetto a trent'anni fà, ma non credo siano radicalmente calati.
tornando IT, non sono imparato a sufficienza per capire la macro economia, ma il valore fondamentale è il potere di acquisto dei salari. posso pensare di pagare anche il doppio o il triplo i salari, ma se poi tutto aumenta tanto vale. bisogna capire come rompere questo circolo vizioso...