No, in effetti non ho presente ed è questo il punto secondo me. I pro (sponsorizzati) si adattano perché hanno i mezzi per farlo, gli amatori (non sponsorizzati) possono cercare altro, i comuni mortali non notano la differenza, i piloti della domenica la prendono perché con l'ammo nascosto le linee sono più pulite.
Immagino che chi di noi nota una differenza di lavoro quando l'
olio arriva a 90° guarda e passa semplicemente oltre.
In realtà, è più semplice di quanto tu possa pensare, accorgersi della differenza.
Non ci fai caso, non ci metti attenzione, ma in realtà nei 2 giri di riscaldamento che la gente fa in park, la mattina, oltre a svegliare il fisico scalda anche l'olio delle sospensioni; girando in inverno è più evidente e fastidioso.
Se a metà giornata ti sostituissero le sospensioni con altre identiche e tarate nel medesimo modo, ma con olio freddo, lo percepiresti subito nella discesa successiva.
P.S. che il mono stia li dentro nello scatolotto o fuori all' aria; l'olio è talmente sollecitato e strizzato tra le lamelle che la variazione in tempo per arrivare a temperature di regime, sarà nell' ordine di qualche decimo di secondo.
L'unica via per minimizzare le variazioni di fluidità dell' olio e di conseguenza mantenere stabile il comportamento delle sospensioni, è utilizzare oli con viscosità bassissime, pressurizzare i mono e le forche con azoto, e tenere l'olio delle cartucce sostituito con una frequenza alta (per i pro ogni 3 discese, per gli amatori a seconda di quanto si è spilorci
)