email della FSA (che mi sa tanto di pive nel sacco dato che fabio non ce l´ha fatta):
EVEREST - OSSIGENO E SPEED RECORD
E ancora di Marc Batard il vero record di salita
27 magggio
Nel 50°anniversario della conquista dellEverest nevicano notizie di salite di massa e record di velocità con e senza ossigeno. Ed ecco il punto.
La Federation of Sport at Altitude, unica federazione sportiva ad occuparsi specificatamente di sport agonistico e ricerca medico-sportiva in alta quota, ritiene doveroso dare alcune precisazioni su temi che spesso sono oggetto di equivoci e confusione dai non adetti, anche da parte degli stessi protagonisti.
Per raggiungere gli 8000m di quota, solo pochi decenni fa, era ritenuto indispensabile ricorrere alle bombole di ossigeno. Dagli anni 80 anche alpinisti normali hanno salito montagne di ottomila metri senza ossigeno. Per salire lEverest la maggioranza degli alpinisti fa ancora oggi uso di ossigeno, in genere nel tratto compreso tra i 7950m del Colle Sud e la vetta, 8848m. La tabella delle migliori prestazioni (record) di salita allEverest va quindi valutata secondo due parametri ben diversi: lutilizzo o meno dellossigeno.
Nel periodo compreso tra il 1995 ed oggi, la FSA ha realizzato e certificato 23 prestazioni sportive che hanno impegnato gli atleti a quote maggiori di 4000m ad esempio Cervino in 3h1444, Shisha Pangma, 8013m in 12h 03, ecc A partire da queste esperienze documentate, la FSA qui elenca i parametri necessari per dare la giusta importanza e credibilità alle varie prestazioni nel mondo degli 8000.
Ascensioni sullEverest: (la salita parte dal Campo Base, 5900m)
1953 Prima salita assoluta - Edmund Hillary e Tenzing Norgay
1978 Prima salita SENZA OSSIGENO - Peter Habler, Reinhold. Messner
1988 Record assoluto di salita SENZA OSSIGENO in 24 ore - Marc Batard il 26 settembre
2000 Salita CON OSSIGENO dal Colle Sud in 15h56' - Babu Chiri
2003 Salita CON OSSIGENO dal Campo 3, 7400m in 12h45- Phempa Dorje il 23 maggio
2003 Salita e discesa CON OSSIGENO in 18h20 Lakpa Gelu Sherpa, 26 maggio (salita 10h56)
La percentuale dellossigeno presente nellaria è costante (21%) ma con laltitudine diminuisce la pressione parziale sia nellaria che nei polmoni.
Con lacclimatazione lorganismo mette in atto alcuni adattamenti che aumentano la capacità di trasportare ossigeno dai polmoni ai tessuti. Quando lalpinista respira miscele di aria arricchite con lO2 è come se si trovasse a quote inferiori, anche se le altre difficoltà tipiche dellambiente di altissima quota rimangono quelli di un ottomila: difficoltà alpinistiche, freddo, disidratazione, radiazioni ecc
La certificazione dei record
La salita di una vetta può essere documentata da una foto, un fatto, una storia. Ma una prestazione (record) su una montagna deve essere misurata dal cronometro e dalla posizione temporale in vetta. La FSA ha elaborato un sistema di cronometraggio abbinato ai moderni sistemi di rilevamento della posizione in tempo reale tramite GPS (Global Positioning System). In sostanza viene abbinato al sistema cronometrico un apparecchio GPS che quindi registra la posizione e lora del rilevamento; tali dati devono corrispondere alle coordinate della cima della montagna in questione e quindi costituiscono la prova della prestazione.
Anche se in montagna ognuno può continuare ad andarci secondo le proprie filosofie, ma senza questi parametri ha poco senso parlare di record ufficiali.
EVEREST - OSSIGENO E SPEED RECORD
E ancora di Marc Batard il vero record di salita
27 magggio
Nel 50°anniversario della conquista dellEverest nevicano notizie di salite di massa e record di velocità con e senza ossigeno. Ed ecco il punto.
La Federation of Sport at Altitude, unica federazione sportiva ad occuparsi specificatamente di sport agonistico e ricerca medico-sportiva in alta quota, ritiene doveroso dare alcune precisazioni su temi che spesso sono oggetto di equivoci e confusione dai non adetti, anche da parte degli stessi protagonisti.
Per raggiungere gli 8000m di quota, solo pochi decenni fa, era ritenuto indispensabile ricorrere alle bombole di ossigeno. Dagli anni 80 anche alpinisti normali hanno salito montagne di ottomila metri senza ossigeno. Per salire lEverest la maggioranza degli alpinisti fa ancora oggi uso di ossigeno, in genere nel tratto compreso tra i 7950m del Colle Sud e la vetta, 8848m. La tabella delle migliori prestazioni (record) di salita allEverest va quindi valutata secondo due parametri ben diversi: lutilizzo o meno dellossigeno.
Nel periodo compreso tra il 1995 ed oggi, la FSA ha realizzato e certificato 23 prestazioni sportive che hanno impegnato gli atleti a quote maggiori di 4000m ad esempio Cervino in 3h1444, Shisha Pangma, 8013m in 12h 03, ecc A partire da queste esperienze documentate, la FSA qui elenca i parametri necessari per dare la giusta importanza e credibilità alle varie prestazioni nel mondo degli 8000.
Ascensioni sullEverest: (la salita parte dal Campo Base, 5900m)
1953 Prima salita assoluta - Edmund Hillary e Tenzing Norgay
1978 Prima salita SENZA OSSIGENO - Peter Habler, Reinhold. Messner
1988 Record assoluto di salita SENZA OSSIGENO in 24 ore - Marc Batard il 26 settembre
2000 Salita CON OSSIGENO dal Colle Sud in 15h56' - Babu Chiri
2003 Salita CON OSSIGENO dal Campo 3, 7400m in 12h45- Phempa Dorje il 23 maggio
2003 Salita e discesa CON OSSIGENO in 18h20 Lakpa Gelu Sherpa, 26 maggio (salita 10h56)
La percentuale dellossigeno presente nellaria è costante (21%) ma con laltitudine diminuisce la pressione parziale sia nellaria che nei polmoni.
Con lacclimatazione lorganismo mette in atto alcuni adattamenti che aumentano la capacità di trasportare ossigeno dai polmoni ai tessuti. Quando lalpinista respira miscele di aria arricchite con lO2 è come se si trovasse a quote inferiori, anche se le altre difficoltà tipiche dellambiente di altissima quota rimangono quelli di un ottomila: difficoltà alpinistiche, freddo, disidratazione, radiazioni ecc
La certificazione dei record
La salita di una vetta può essere documentata da una foto, un fatto, una storia. Ma una prestazione (record) su una montagna deve essere misurata dal cronometro e dalla posizione temporale in vetta. La FSA ha elaborato un sistema di cronometraggio abbinato ai moderni sistemi di rilevamento della posizione in tempo reale tramite GPS (Global Positioning System). In sostanza viene abbinato al sistema cronometrico un apparecchio GPS che quindi registra la posizione e lora del rilevamento; tali dati devono corrispondere alle coordinate della cima della montagna in questione e quindi costituiscono la prova della prestazione.
Anche se in montagna ognuno può continuare ad andarci secondo le proprie filosofie, ma senza questi parametri ha poco senso parlare di record ufficiali.