News Sospensiva Cautelare della Circolare 25981 del 6 settembre 2023 (trasporto bici)
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Volevo dirlo dal primo momento che è stata postata la notizia. 19.01.2023.. .. ..
Due sono le cose.
O questi (Ministero) stanno fuori di testa ancora di più del normale e hanno addirittura sbagliato per disattenzione la data di emanazione...
Oppure è un mega fake esagggggerato (magari proprio del Ministero
...tutto può essere) e non solo hanno già fatto cassa con quei poveri e onesti cittadini che sono corsi ai ripari mettendosi a norma ma adesso ne faranno di più con tutti gli altri che circoleranno col portabici come hanno fatto prima di questa assurdità (e mi riferisco all'inconciliabile vicenda di omologare un dispositivo già omologato....vabbè).Verranno farmati e le forze dell'ordine, mentre compilano il verbale, diranno...: intanto ti multiamo, noi non se sappiamo nulla!
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Vabbè, tra serietà e scherzo, c'è di mezzo che un ciclista/avvocato autorevole che conosco personalmente ha postato un suo video tirando in ballo che, tra cazzi e mazzi, il Ministero/TAR non avrà tempo di accettare/respingere, quel che cavolo dovranno fare, perchè a breve ci saranno le elezioni.Ma pensa te
La circolare del Ministero è del 6 settembre 2023.
L'ordinanza di accoglimento dell'appello cautelare è stata emessa ieri dal Consiglio di Stato.
Quella lettera non può materialmente essere del 19 gennaio 2023, altrimenti avrebbe previsto il futuro con mesi di anticipo.
E' del 19 gennaio 2024, e chi l'ha scritta -come spesso succede a gennaio- si è dimenticato di aggiornare
l'anno, da 2023 a 2024.
Nessun fake,
Ma nemmeno nessuna esultanza, perché la sospensione cautelare è appunto solo una sospensione dell'efficacia del provvedimento, in attesa che il TAR si pronunci sul ricorso vero e proprio, accogliendolo o rigettandolo.
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Comunque indipendentemente che la sospensione venga accetta o respinta dal TAR il fatto preoccupante è che quello che era stato scritto inizialmente era di fatto un guazzabuglio di regole incomprensibili e in alcuni casi in Contrasto tra loro . Molto bene , se penso che fanno lo stesso per altre cose ben più importanti e’ veramente preoccupante . 
da come la vedo io , una norma è in vigore dopo essere stata pubblicata sulla gazzetta ufficiale . Questa è una circolare , non un decreto nè una legge , una circolare non può modificare il codice della strada .
Se questa cosa entrasse in vigore , nessun'auto italiana che porta bici , al seguito del giro d'Italia sarebbe in regola , mentre le auto di targa estera si ...... una follia
Se questa cosa entrasse in vigore , nessun'auto italiana che porta bici , al seguito del giro d'Italia sarebbe in regola , mentre le auto di targa estera si ...... una follia
Il problema è che la Polizia dipende dal Ministero dell'Interno, ed in quanto tale è tenuta ad applicare la circolare.
Quindi, o si impugna la circolare dinanzi al TAR -come è stato fatto- o si impugnano i singoli verbali di sanzione davanti al Giudice di Pace.
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E vai col "giochetto" del pagare per far fare cassa. Quant'è per il GdP? 47€?
Non confondere il ministero con il TAR, sono due cose diverse, non è che si smettono di fare processi perchè tra sei mesi ci sono le elezioni. Tanto più che si tratta delle elezioni europee, che su ministri e ministeri (ed ancor meno sulla burocrazia ministeriale) influiranno meno di nulla.
A questo punto gli scenari possibili sono tre. Il primo è che la circolare venga ritirata dal ministero o annullata dal TAR, e che tutto rimanga com'era. Il secondo è che il TAR respinga il ricorso e, a meno di eventuali ricorsi al Consiglio di Stato, la circolare torni in vigore. Il terzo è che il ministero modifichi la circolare in modo da evitare i punti contestati (o che la emetta nuovamente in forma diversa in caso di annullamento da parte del TAR). I primi due sarebbero chiari, il terzo ovviamente no, perchè non sarebbe dato sapere cosa ci sarebbe dentro.
Il punto del contendere è proprio questo. Una cosa è definire come va interpretata una norma, un'altra creare una norma tout court. Va però detto che il confine spesso è labile, perchè definire l'interpretazione di una norma nei fatti ne crea una.
