http://silamarathon.blogspot.it/
Abbiamo messo su un blog per raccontare i nostri viaggi in MTB in terra di Calabria. Dalla Sila (da cui tutto ha avuto origine), all'Aspromonte, al Pollino, alla sibaritide ogni rotta racconta la storia di una ricerca incessante di ciò che è bello. Una ricerca che unisce viaggiatori accomunati dal comune desiderio della scoperta/riscoperta dei luoghi. Invitiamo chiunque ne avesse voglia ad unirsi a noi nel raccontare i propri luoghi e nel condividerli.
La sila è un enorme labirinto fatto di antichi sentieri,valli inesplorate, fiumi e boschi testimoni del Tempo Immobile, della memoria che si fa mito. La Sila sono le vedute mozzafiato del Gariglione, dell'Ampollino, i Giganti di Fallisto, i 1.928 mslm di Botte Donato, ma è anche altro. E' bellezza celata nei suoi angoli meno conosciuti e in quella miriate di cammini appena visibili che sembrano portare da nessuna parte. La Sila Marathon, di conseguenza non è altro che un'avventura alla riscoperta dell'altra Sila quella selvatica apparentemente inaccessibile. Ma non c'è nessuna sfida da affrontare, non c'è nessun limite da oltrepassare: solo la volontà di perdersi nelle distanze, nei colori e nell'eloquente silenzio di questa terra madre. Il viaggio sarà arduo, la fatica tanta e non tutti saranno avvezzi al sacrificio, ma la bellezza sarà nuda solo agli occhi di chi saprà cercarla. L’esperienza della Sila Marathon 2013 in tal senso è stata quasi una rivelazione che ci ha riportato alle origini della passione per la MTB la quale, paradossalmente, è anche lentezza, soste frugali, scambi umani, amicizia. Ma la passione per questo sport può anche trasformarsi nell’amore per un certo tipo di cultura espressa in forma anonima nel rapporto storicamente instauratosi tra gli abitanti di un dato luogo e l’ambiente circostante. Strana forma di sublime in cui la maestosità senza tempo del paesaggio si fonde con la poeticità di ciò che è umile e passeggero. Ritrovare le tracce di questo passato, che sembra affondare nella notte dei tempi, sarà allora un po’ come vestire i panni di quei viaggiatori che già durante il corso dell’800 amavo spingersi negli angoli più reconditi della Calabria, alla ricerca di un Oriente prossimo che sapesse affascinarli. Cosa che puntualmente accadde a ciascuno di essi. Di conseguenza non resta altro per noi moderni viaggiatori che ritrovare il cammino ed abbandonarci ad esso lasciando per una volta da parte le voluttà di ciò che è superfluo.
Abbiamo messo su un blog per raccontare i nostri viaggi in MTB in terra di Calabria. Dalla Sila (da cui tutto ha avuto origine), all'Aspromonte, al Pollino, alla sibaritide ogni rotta racconta la storia di una ricerca incessante di ciò che è bello. Una ricerca che unisce viaggiatori accomunati dal comune desiderio della scoperta/riscoperta dei luoghi. Invitiamo chiunque ne avesse voglia ad unirsi a noi nel raccontare i propri luoghi e nel condividerli.
La sila è un enorme labirinto fatto di antichi sentieri,valli inesplorate, fiumi e boschi testimoni del Tempo Immobile, della memoria che si fa mito. La Sila sono le vedute mozzafiato del Gariglione, dell'Ampollino, i Giganti di Fallisto, i 1.928 mslm di Botte Donato, ma è anche altro. E' bellezza celata nei suoi angoli meno conosciuti e in quella miriate di cammini appena visibili che sembrano portare da nessuna parte. La Sila Marathon, di conseguenza non è altro che un'avventura alla riscoperta dell'altra Sila quella selvatica apparentemente inaccessibile. Ma non c'è nessuna sfida da affrontare, non c'è nessun limite da oltrepassare: solo la volontà di perdersi nelle distanze, nei colori e nell'eloquente silenzio di questa terra madre. Il viaggio sarà arduo, la fatica tanta e non tutti saranno avvezzi al sacrificio, ma la bellezza sarà nuda solo agli occhi di chi saprà cercarla. L’esperienza della Sila Marathon 2013 in tal senso è stata quasi una rivelazione che ci ha riportato alle origini della passione per la MTB la quale, paradossalmente, è anche lentezza, soste frugali, scambi umani, amicizia. Ma la passione per questo sport può anche trasformarsi nell’amore per un certo tipo di cultura espressa in forma anonima nel rapporto storicamente instauratosi tra gli abitanti di un dato luogo e l’ambiente circostante. Strana forma di sublime in cui la maestosità senza tempo del paesaggio si fonde con la poeticità di ciò che è umile e passeggero. Ritrovare le tracce di questo passato, che sembra affondare nella notte dei tempi, sarà allora un po’ come vestire i panni di quei viaggiatori che già durante il corso dell’800 amavo spingersi negli angoli più reconditi della Calabria, alla ricerca di un Oriente prossimo che sapesse affascinarli. Cosa che puntualmente accadde a ciascuno di essi. Di conseguenza non resta altro per noi moderni viaggiatori che ritrovare il cammino ed abbandonarci ad esso lasciando per una volta da parte le voluttà di ciò che è superfluo.