Scrivo due righe su quello che mi e’ successo con un paio di scarpe SIDI DIABLO. Lo scopo e’ quello di mettervi in guardia sul grado di assistenza della SIDI e del venditore (RUNNER, Cagliari) che mi ha fornito le scarpe.
Il giorno 24 Dicembre 2011 ho acquistato un paio di scarpe MTBSIDI modello MTB DIABLO GORE presso il rivenditore autorizzato RUNNER, C.so Vittorio Emanuele, Cagliari. Avevo richiesto al rivenditore un modello di scarpa che avesse le seguenti caratteristiche: invernale, robusta, adatta a percorsi misti in montagna. Il modello da me acquistato mi è stato presentato come una scarpa “top di gamma, senza compromessi”, pienamente rispondente alle mie esigenze. Il prezzo da me pagato, 220 euro, e la marca leader nel settore, erano una conferma che si trattasse di un prodotto di elevata qualità. Giusto per precisare, avevo avuto diverse paia di scarpe SIDI in precedenza, con un’ottima riuscita.
Due giorni dopo ho effettuato la prima uscita con le mie nuove scarpe SIDI. Dopo alcune ore di percorso ho riscontrato una lacerazione nella parte interna della scarpa sinistra. Tengo a precisare che si è trattato di un percorso assolutamente “normale”, senza cadute, con tratti su sterrato alternati a sentieri e tratti a piedi, ma certo non estremo né agonistico. Insomma un’uscita in MTB come ne ho fatto a decine, con altre scarpe senza mai avere problemi. La scarpa in sostanza è stata sottoposta a usuali sollecitazioni di una normale uscita in MTB, senza alcun evento traumatico. Nessuno degli altri 7 amici del gruppo ha peraltro avuto alcun danno alle proprie scarpe o al resto delle attrezzature.
Ritengo quindi che si sia trattato di un inconveniente dovuto a un difetto della scarpa o semplicemente una circostanza eccezionale, non certo dovuta a mia negligenza o cattivo uso.
Il giorno successivo ho riportato le scarpe dal negoziante, che dopo un esame visivo e alcune foto scattate, concordava con me sulla possibile causa del danno in un difetto nella cucitura della parte danneggiata sulla cordura sottostante, su cui poteva essersi insinuato un ramo o altro elemento che avrebbe poi provocato la lacerazione. In ogni caso il venditore ed io concordavamo sull’eccezionalità dell’accaduto e sul fatto che un modello di scarpa di questa fascia non deve presentare questi difetti dopo solo alcune ore di uso.
Il rivenditore si rivolgeva quindi al rappresentante della SIDI per trovare una soluzione e dopo due giorni mi proponeva “una riparazione”. Ritenendo questa soluzione inaccettabile ho persino preso contatto con un legale, che, citando gli articoli del codice del consumatore, mi dava ragione: la scarpa andava sostituita.
A questo punto ho restituito le scarpe, accompagnate da una mia lettera in cui chiedevo la sostituzione o almeno una riparazione “di fabbrica” con la sostituzione della fascia lacerata.
Ho aspettato un mese e mezzo (i mesi invernali, quelli in cui si usano queste scarpe) e alla fine ho ricevuto le mie scarpe, indovinate un po’, rattoppate con una cucitura sulla parte danneggiata. In sostanza la scarpa era stata effettivamente riparata in fabbrica, ma non era certo ritornata “nuova”. Ho provato a protestare, prima con il venditore (RUNNER) che, cambiando atteggiamento rispetto a quello iniziale, mi ha risposto che loro avevano fatto il possibile, anzi non mi avevano neppure fatto pagare la riparazione e le spese di spedizione (ma siamo matti?). Ho persino avuto il numero di telefono del commerciale SIDI, il sig. Ragazzi, che ho prontamente chiamato. Alla mia richiesta di sostituzione della scarpa, sono stato letteralmente aggredito, mi sono sentito dire che ero “matto”, un “rompiballe” (parole testuali), che “dovevo cambiare sport”, che “il danno era esclusivamente colpa mia”. Io sono convinto che non questo danno non sia dovuto ad una mia negligenza. Se non di un difetto della scarpa, può essersi trattato semplicemente di una fatalità. Credo che nessuna perizia lo possa accertare. Certamente sono convinto che su un paio di scarpe di questo livello un problema così non deve manifestarsi dopo due ore di funzionamento e che se si manifesta una ditta seria deve procedere ad una sostituzione senza porsi troppe domande. Il costo di una scarpa sarebbe stato ampiamente ripagato da una buona pubblicità e dalla fedeltà di un buon cliente. Invece sono rimasto letteralmente a bocca aperta da questo comportamento, anche perché’ ho esperienza di aziende (ad esempio ASOLO, per un paio di scarpe da trekking, o The North Face per un giubbotto) che in situazioni simili, hanno avuto un comportamento ben diverso.
Quindi mi tengo "il pacco rattoppato", ma per me pollice verso su SIDI e su RUNNER!
Il giorno 24 Dicembre 2011 ho acquistato un paio di scarpe MTBSIDI modello MTB DIABLO GORE presso il rivenditore autorizzato RUNNER, C.so Vittorio Emanuele, Cagliari. Avevo richiesto al rivenditore un modello di scarpa che avesse le seguenti caratteristiche: invernale, robusta, adatta a percorsi misti in montagna. Il modello da me acquistato mi è stato presentato come una scarpa “top di gamma, senza compromessi”, pienamente rispondente alle mie esigenze. Il prezzo da me pagato, 220 euro, e la marca leader nel settore, erano una conferma che si trattasse di un prodotto di elevata qualità. Giusto per precisare, avevo avuto diverse paia di scarpe SIDI in precedenza, con un’ottima riuscita.
Due giorni dopo ho effettuato la prima uscita con le mie nuove scarpe SIDI. Dopo alcune ore di percorso ho riscontrato una lacerazione nella parte interna della scarpa sinistra. Tengo a precisare che si è trattato di un percorso assolutamente “normale”, senza cadute, con tratti su sterrato alternati a sentieri e tratti a piedi, ma certo non estremo né agonistico. Insomma un’uscita in MTB come ne ho fatto a decine, con altre scarpe senza mai avere problemi. La scarpa in sostanza è stata sottoposta a usuali sollecitazioni di una normale uscita in MTB, senza alcun evento traumatico. Nessuno degli altri 7 amici del gruppo ha peraltro avuto alcun danno alle proprie scarpe o al resto delle attrezzature.
Ritengo quindi che si sia trattato di un inconveniente dovuto a un difetto della scarpa o semplicemente una circostanza eccezionale, non certo dovuta a mia negligenza o cattivo uso.
Il giorno successivo ho riportato le scarpe dal negoziante, che dopo un esame visivo e alcune foto scattate, concordava con me sulla possibile causa del danno in un difetto nella cucitura della parte danneggiata sulla cordura sottostante, su cui poteva essersi insinuato un ramo o altro elemento che avrebbe poi provocato la lacerazione. In ogni caso il venditore ed io concordavamo sull’eccezionalità dell’accaduto e sul fatto che un modello di scarpa di questa fascia non deve presentare questi difetti dopo solo alcune ore di uso.
Il rivenditore si rivolgeva quindi al rappresentante della SIDI per trovare una soluzione e dopo due giorni mi proponeva “una riparazione”. Ritenendo questa soluzione inaccettabile ho persino preso contatto con un legale, che, citando gli articoli del codice del consumatore, mi dava ragione: la scarpa andava sostituita.
A questo punto ho restituito le scarpe, accompagnate da una mia lettera in cui chiedevo la sostituzione o almeno una riparazione “di fabbrica” con la sostituzione della fascia lacerata.
Ho aspettato un mese e mezzo (i mesi invernali, quelli in cui si usano queste scarpe) e alla fine ho ricevuto le mie scarpe, indovinate un po’, rattoppate con una cucitura sulla parte danneggiata. In sostanza la scarpa era stata effettivamente riparata in fabbrica, ma non era certo ritornata “nuova”. Ho provato a protestare, prima con il venditore (RUNNER) che, cambiando atteggiamento rispetto a quello iniziale, mi ha risposto che loro avevano fatto il possibile, anzi non mi avevano neppure fatto pagare la riparazione e le spese di spedizione (ma siamo matti?). Ho persino avuto il numero di telefono del commerciale SIDI, il sig. Ragazzi, che ho prontamente chiamato. Alla mia richiesta di sostituzione della scarpa, sono stato letteralmente aggredito, mi sono sentito dire che ero “matto”, un “rompiballe” (parole testuali), che “dovevo cambiare sport”, che “il danno era esclusivamente colpa mia”. Io sono convinto che non questo danno non sia dovuto ad una mia negligenza. Se non di un difetto della scarpa, può essersi trattato semplicemente di una fatalità. Credo che nessuna perizia lo possa accertare. Certamente sono convinto che su un paio di scarpe di questo livello un problema così non deve manifestarsi dopo due ore di funzionamento e che se si manifesta una ditta seria deve procedere ad una sostituzione senza porsi troppe domande. Il costo di una scarpa sarebbe stato ampiamente ripagato da una buona pubblicità e dalla fedeltà di un buon cliente. Invece sono rimasto letteralmente a bocca aperta da questo comportamento, anche perché’ ho esperienza di aziende (ad esempio ASOLO, per un paio di scarpe da trekking, o The North Face per un giubbotto) che in situazioni simili, hanno avuto un comportamento ben diverso.
Quindi mi tengo "il pacco rattoppato", ma per me pollice verso su SIDI e su RUNNER!