E così che dopo un anno e mezzo decido di fare 15gg in Sicilia, ma visto che vado con la mia compagna e la mia figlia che (guarda caso) ha 17 mesi
perché non coinvolgere i nostri amici romagnoli, magari quello con cui esco la maggior parte delle volte in mtb?
Dai Pirpa venite pure voi, stiamo dai miei, sulle pendici dellEtna, fresco e mare e .forse chissà, un giro in bici .. Dopo un po di tentennamenti Pirpa decide di venire e per fortuna, dato quello che avremmo fatto!
Vi risparmio le paranoie su come andare (furgone hippy con due famiglie con tre bimbi in totale e scalo a metà strada, aereo, bici, senza bici .) alla fine faccio un po di ricerche e trovo un nuovo negozio (Fishers bike di Biancavilla CT- ), vicino Catania, che tratta bici da fr-enduro (cosa rara in quella zona e stranamente, come vedrete ). Contatto Giuseppe, il proprietario, e gli spiego cosa vorremmo fare: noleggiare delle bici da fr (almeno) e fare un giro sullEtna puoi aiutarmi?. Lui con la gentilezza e lentusiasmo di chi ha una nuova attività, mi dice: si, si può fare. Ti posso indicare un amico che fa questo come attività.
Così contattiamo Giuseppe Nicotra, che, con suo fratello Luca ed altri soci, gestiscono lETNA MOUNTAIN BIKE (dettagli a chi li vuole in mp).
Siccome so che Giuseppe prima o poi ci leggerà, devo premettere che:
· Il report che facciamo è del tutto didascalico, non è commerciale;
· Giuseppe non sa niente di tutto ciò, al momento lo informerò appena pubblicato;
· Mi perdonino tutti quelli coinvolti nellesperienza se non cito qualcuno di strategico, lo faccio per ignoranza e non per malizia!
Detto ciò Giuseppe mi propone, su mio stimolo, tante alternative da fare sullETNA, dal xc allam, al misto fino al GRAVITY e lì sento quello che volevo:
UNA GIORNATA CON BICI GRAVITY SULLETNA, VERSANTE SUD E VERSANTE NORD!!!
Per chi, come me, nasce a Catania ed è costretto a migrare per studio e lavoro e fa mtb nelle bellissime foreste casentinesi, sentirsi dire che può scapicollarsi in discesa sullETNA è come proporgli una carrambata e aspettarsi un NON CI POSSO CREDEREEEEE con la voce di Aldo, di Aldo, Giovanni e Giacomo è un sogno che si realizza!
Sembra strano, infatti, ma come potrete accorgervi facendo un po di ricerche, sullEtna è difficile trovare gente che fa FR, ENDURO, GRAVITY in genere attenzione: sullETNA, però, perché in Sicilia, invece, le cose sono diverse basta spostarsi a Ragusa, Siracusa che già lattenzione per queste discipline è diversa.
Inoltre, come vedrete, fare certe cose sul vulcano più importante dEuropa presuppone certi canali e non è facile trovarli.
Cmq. Faccio tirare il collo a Giuseppe per lattesa della decisione, ma alla fine io e Pirpa accettiamo il programma e scegliamo il giorno dellESPERIENZA: il 2 agosto.
Da qui in poi segue un report fotografico della parte più interessante della giornata, ovvero: la discesa sul deserto lavico sul versante sud dellETNA. Degli altri percorsi abbiamo poco materiale fotografico, perché ci siamo goduti le discese e, per quanto belli e particolari, sono molto simili a quelli che potete trovare in altre parti dItalia (ci scuserà Giuseppe!).
Il programma della giornata prevedeva trasferimento da Zafferana al rifugio sapienza (Etna SUD). Arriviamo al rifugio verso le 9:45. Giuseppe e Luca hanno portato bici (per noi una Yeti 303 e una Morewood Makululu), caschi e mascherine (il resto lo avevamo). Verifichiamo tutto e ci avviamo verso la funivia del rifugio Sapienza.
Accedere alla funivia con le bici è cosa rara e occorre un permesso. Giuseppe, grazie al prezioso aiuto e la collaborazione del gestore del Rifugio Citelli - ETNA NORD (Giuseppe, pure lui), ci procura i pass e quindi, con invidia di chi ci vede sfilare la coda, ci sistemiamo uno per cabina:[FONT="]
[/FONT]
Pirpa
Io
Si parte in solitudine, tra gli scricchiolii della funivia, ognuno si contempla il panorama (a dire il vero con i vetri fumè, sporchi e graffiati ma chi se ne frega .):
vedete la strada che corre sulla sinistra? Quella è lalternativa alla funivia direi che un po di allenamento si fa, ma con bici da quasi 20 kg e tutto il fondo di sabbia lavica lasciatemelo dire: benedetti i contatti di Giuseppe!!!
Arriviamo al capolinea; ri-assembliamo le bici e siamo gasati (notare la posa sexy che mi è venuta già sogno le copertine di Milf & Gravity Bikes!!!):
Siamo a quota 2500, usciti dalla funivia cè da fare uno strappetto fino alla Montagnola, TUTTO SU SABBIA LAVICA lo facciamo in bici? Macchè, spingiamo va. Arriviamo alla base di un cratere spento e decidiamo di goderci il paesaggio e, attenzione, non dico panorama, perché sfiga vuole che ci sia un cappello di nuvole (eccheccacchio!):
siamo sulla luna facciamo un giro? Decidiamo di scalare proprio questo cratere, badate che questo è solo uno dei tanti una foto per darvi unidea:
In alto, piatto, il cratere centrale a destra le bocche di nord-est (quelle attualmente attive) e al centro più in basso ??? (boh) Altre bocche
Altre foticchie del cratere esplorato:
e dei locals:
(coccinelle a non finire ma che ci fanno qui??? Boh!)
Poi aspettiamo un poco perché speriamo si aprano le nuvole. Siamo sul versante in cui si dovrebbe vedere lo spettacolo della VALLE DEL BOVE, quel bacino che, ormai da secoli, raccoglie provvidenzialmente le colate laviche, ma niente tutto tra la nebbia
Poi decidiamo di muoverci spingismo su sabbia lavica, ma con grani di sabbia delle dimensioni di un dado da gioco si galleggia proprio :
Fatica e finalmente si arriva alla partenza: vetta della Montagnola!
Ci si prepara
per fare cosa?
Il DESERTO LAVICO, ovvio!
È una distesa in forte pendenza che parte dal versante sud della montagnola e si estende in larghezza da, quasi, il rifugio Sapienza, fino al crinale che racchiude la valle del bove.
Sabbia e bombe laviche per tutta la parte superiore e cespugli di piante pioniere sulla parte bassa
scendiamo!!!
Linstabilità è totale a basse velocità, ma se picchi dritto in discesa prendi una velocità da stare attenti quindi io e Pirpa optiamo (suggerimento di Giuseppe) per un andatura a zig zag che figata!
Ma guardate che spettacolo
Pirpa avanti e io dietro e si arriva ad una radura io ho dovuto far ripartire la bici
Poi si riparte, verso la parte più movimentata:
Fino ad arrivare a questo:
..ogni volta che le guardo ste foto, non ci credo scusate, ma mi sono EMOZIONATO
Dopo arriveremo alla strada provinciale che porta al rifugio, ma ci aspetta già Luca con il furgone ed è provvidenziale perché Pirpa buca la prima delle 2 gomme dalla giornata
Come vi dicevo non abbiamo altre foto, ma abbiamo fatto altri percorsi nei boschi del versante sud. Sono Due percorsi FR-DH, con qualche rampetta che gli appassionati fratelli Nicotra mantengono per loro e per chi, come noi, vuole utilizzarli
Poi, dopo pranzo molto dietetico-siciliano (pasta al forno e parmigiana con tanto di dolcini alla ricotta) ci sposteremo nel versante nord qui sarà tutto diverso: tutto bosco, ci sono un sacco di percorsi da fr single track che si incrociano fra loro e quasi tutti con partenza dal rifugio citelli.
Tutti i percorsi sono mantenuti dai suddetti fratelli Nicotra e vi assicuro che non è facile. Pensate che quando sanno che devono portare in giro delle persone i ragazzi puliscono tutti i percorsi, se occorre, anche dalla sabbia lavica vi rendete conto?
Lo spettacolo di questi percorsi è rappresentato dalla fluidità con cui si riescono a fare e tutto sotto le chiame degli alberi, larici, castagni, noccioli persino le betulle ( che ci fanno lì? Era glaciale+slittamento dei ghiacciai+semi che viaggiano con i ghiacci+fine era glaciale+terreno idoneo attorno ai 2000m; risultato: betulla nordica sullEtna!). Quando esci dai boschi attraversi le colate laviche recenti e fanno impressione: aprono visuali verso valle sui boschi e ti fanno rendere conto che non le fermi in nessun modo
Beh, che dire, abbiamo fatto, spero che Pirpa ve lo confermi, unesperienza molto bella.
Il deserto lavico è veramente strano e unico! Gli altri percorsi valgono davvero la pena di essere fatti, ma la cosa più importante è che lETNA offe tante altre varianti che non abbiamo potuto fare per motivi di tempo, condizione fisica e equipaggiamento (soprattutto le bici).
Ma le occasioni spero non mancheranno, magari coinvolgendo quanti di voi escono spesso nelle foreste casentinesi e dai quali sono abituato a leggere report stupendi.
Questo che ho scritto è solo un omaggio alla mia Terra, la Sicilia, ma che oggi apprezzo ancora di più grazie alla mia Terra adottiva Romagnola e alla sua fantastica gente, che mi ha introdotto ad uno sport bellissimo (è il motivo per cui pubblico qui il report)!
È doveroso ringraziare i fratelli Nicotra delletna mountain bike (a chi li vuole lascio i contatti in mp) e Pierpaolo, se non fosse per lui, avrei fatto 15gg di mare.
Infine: perdonate la mia poca confidenza con i report ...nulla di paragonabile a quelli dei tossici, dello Zio, Barto e scusate se non cito tutti...
Foto di Giuseppe Nicotra (le più belle), Pierpaolo (Pirpa) e me(Danilo-daneye)
tutte le foto del report qui: http://fotoalbum.mtb-forum.it/showalbum.php?id=33060&p=1[url]http://fotoalbum.mtb-forum.it/showalbum.php?id=33060&p=1[/URL]
Dai Pirpa venite pure voi, stiamo dai miei, sulle pendici dellEtna, fresco e mare e .forse chissà, un giro in bici .. Dopo un po di tentennamenti Pirpa decide di venire e per fortuna, dato quello che avremmo fatto!
Vi risparmio le paranoie su come andare (furgone hippy con due famiglie con tre bimbi in totale e scalo a metà strada, aereo, bici, senza bici .) alla fine faccio un po di ricerche e trovo un nuovo negozio (Fishers bike di Biancavilla CT- ), vicino Catania, che tratta bici da fr-enduro (cosa rara in quella zona e stranamente, come vedrete ). Contatto Giuseppe, il proprietario, e gli spiego cosa vorremmo fare: noleggiare delle bici da fr (almeno) e fare un giro sullEtna puoi aiutarmi?. Lui con la gentilezza e lentusiasmo di chi ha una nuova attività, mi dice: si, si può fare. Ti posso indicare un amico che fa questo come attività.
Così contattiamo Giuseppe Nicotra, che, con suo fratello Luca ed altri soci, gestiscono lETNA MOUNTAIN BIKE (dettagli a chi li vuole in mp).
Siccome so che Giuseppe prima o poi ci leggerà, devo premettere che:
· Il report che facciamo è del tutto didascalico, non è commerciale;
· Giuseppe non sa niente di tutto ciò, al momento lo informerò appena pubblicato;
· Mi perdonino tutti quelli coinvolti nellesperienza se non cito qualcuno di strategico, lo faccio per ignoranza e non per malizia!
Detto ciò Giuseppe mi propone, su mio stimolo, tante alternative da fare sullETNA, dal xc allam, al misto fino al GRAVITY e lì sento quello che volevo:
UNA GIORNATA CON BICI GRAVITY SULLETNA, VERSANTE SUD E VERSANTE NORD!!!
Per chi, come me, nasce a Catania ed è costretto a migrare per studio e lavoro e fa mtb nelle bellissime foreste casentinesi, sentirsi dire che può scapicollarsi in discesa sullETNA è come proporgli una carrambata e aspettarsi un NON CI POSSO CREDEREEEEE con la voce di Aldo, di Aldo, Giovanni e Giacomo è un sogno che si realizza!
Sembra strano, infatti, ma come potrete accorgervi facendo un po di ricerche, sullEtna è difficile trovare gente che fa FR, ENDURO, GRAVITY in genere attenzione: sullETNA, però, perché in Sicilia, invece, le cose sono diverse basta spostarsi a Ragusa, Siracusa che già lattenzione per queste discipline è diversa.
Inoltre, come vedrete, fare certe cose sul vulcano più importante dEuropa presuppone certi canali e non è facile trovarli.
Cmq. Faccio tirare il collo a Giuseppe per lattesa della decisione, ma alla fine io e Pirpa accettiamo il programma e scegliamo il giorno dellESPERIENZA: il 2 agosto.
Da qui in poi segue un report fotografico della parte più interessante della giornata, ovvero: la discesa sul deserto lavico sul versante sud dellETNA. Degli altri percorsi abbiamo poco materiale fotografico, perché ci siamo goduti le discese e, per quanto belli e particolari, sono molto simili a quelli che potete trovare in altre parti dItalia (ci scuserà Giuseppe!).
Il programma della giornata prevedeva trasferimento da Zafferana al rifugio sapienza (Etna SUD). Arriviamo al rifugio verso le 9:45. Giuseppe e Luca hanno portato bici (per noi una Yeti 303 e una Morewood Makululu), caschi e mascherine (il resto lo avevamo). Verifichiamo tutto e ci avviamo verso la funivia del rifugio Sapienza.
Accedere alla funivia con le bici è cosa rara e occorre un permesso. Giuseppe, grazie al prezioso aiuto e la collaborazione del gestore del Rifugio Citelli - ETNA NORD (Giuseppe, pure lui), ci procura i pass e quindi, con invidia di chi ci vede sfilare la coda, ci sistemiamo uno per cabina:[FONT="]
[/FONT]
Pirpa
Io
Si parte in solitudine, tra gli scricchiolii della funivia, ognuno si contempla il panorama (a dire il vero con i vetri fumè, sporchi e graffiati ma chi se ne frega .):
vedete la strada che corre sulla sinistra? Quella è lalternativa alla funivia direi che un po di allenamento si fa, ma con bici da quasi 20 kg e tutto il fondo di sabbia lavica lasciatemelo dire: benedetti i contatti di Giuseppe!!!
Arriviamo al capolinea; ri-assembliamo le bici e siamo gasati (notare la posa sexy che mi è venuta già sogno le copertine di Milf & Gravity Bikes!!!):
Siamo a quota 2500, usciti dalla funivia cè da fare uno strappetto fino alla Montagnola, TUTTO SU SABBIA LAVICA lo facciamo in bici? Macchè, spingiamo va. Arriviamo alla base di un cratere spento e decidiamo di goderci il paesaggio e, attenzione, non dico panorama, perché sfiga vuole che ci sia un cappello di nuvole (eccheccacchio!):
siamo sulla luna facciamo un giro? Decidiamo di scalare proprio questo cratere, badate che questo è solo uno dei tanti una foto per darvi unidea:
In alto, piatto, il cratere centrale a destra le bocche di nord-est (quelle attualmente attive) e al centro più in basso ??? (boh) Altre bocche
Altre foticchie del cratere esplorato:
e dei locals:
(coccinelle a non finire ma che ci fanno qui??? Boh!)
Poi aspettiamo un poco perché speriamo si aprano le nuvole. Siamo sul versante in cui si dovrebbe vedere lo spettacolo della VALLE DEL BOVE, quel bacino che, ormai da secoli, raccoglie provvidenzialmente le colate laviche, ma niente tutto tra la nebbia
Poi decidiamo di muoverci spingismo su sabbia lavica, ma con grani di sabbia delle dimensioni di un dado da gioco si galleggia proprio :
Fatica e finalmente si arriva alla partenza: vetta della Montagnola!
Ci si prepara
per fare cosa?
Il DESERTO LAVICO, ovvio!
È una distesa in forte pendenza che parte dal versante sud della montagnola e si estende in larghezza da, quasi, il rifugio Sapienza, fino al crinale che racchiude la valle del bove.
Sabbia e bombe laviche per tutta la parte superiore e cespugli di piante pioniere sulla parte bassa
scendiamo!!!
Linstabilità è totale a basse velocità, ma se picchi dritto in discesa prendi una velocità da stare attenti quindi io e Pirpa optiamo (suggerimento di Giuseppe) per un andatura a zig zag che figata!
Ma guardate che spettacolo
Pirpa avanti e io dietro e si arriva ad una radura io ho dovuto far ripartire la bici
Poi si riparte, verso la parte più movimentata:
Fino ad arrivare a questo:
..ogni volta che le guardo ste foto, non ci credo scusate, ma mi sono EMOZIONATO
Dopo arriveremo alla strada provinciale che porta al rifugio, ma ci aspetta già Luca con il furgone ed è provvidenziale perché Pirpa buca la prima delle 2 gomme dalla giornata
Come vi dicevo non abbiamo altre foto, ma abbiamo fatto altri percorsi nei boschi del versante sud. Sono Due percorsi FR-DH, con qualche rampetta che gli appassionati fratelli Nicotra mantengono per loro e per chi, come noi, vuole utilizzarli
Poi, dopo pranzo molto dietetico-siciliano (pasta al forno e parmigiana con tanto di dolcini alla ricotta) ci sposteremo nel versante nord qui sarà tutto diverso: tutto bosco, ci sono un sacco di percorsi da fr single track che si incrociano fra loro e quasi tutti con partenza dal rifugio citelli.
Tutti i percorsi sono mantenuti dai suddetti fratelli Nicotra e vi assicuro che non è facile. Pensate che quando sanno che devono portare in giro delle persone i ragazzi puliscono tutti i percorsi, se occorre, anche dalla sabbia lavica vi rendete conto?
Lo spettacolo di questi percorsi è rappresentato dalla fluidità con cui si riescono a fare e tutto sotto le chiame degli alberi, larici, castagni, noccioli persino le betulle ( che ci fanno lì? Era glaciale+slittamento dei ghiacciai+semi che viaggiano con i ghiacci+fine era glaciale+terreno idoneo attorno ai 2000m; risultato: betulla nordica sullEtna!). Quando esci dai boschi attraversi le colate laviche recenti e fanno impressione: aprono visuali verso valle sui boschi e ti fanno rendere conto che non le fermi in nessun modo
Beh, che dire, abbiamo fatto, spero che Pirpa ve lo confermi, unesperienza molto bella.
Il deserto lavico è veramente strano e unico! Gli altri percorsi valgono davvero la pena di essere fatti, ma la cosa più importante è che lETNA offe tante altre varianti che non abbiamo potuto fare per motivi di tempo, condizione fisica e equipaggiamento (soprattutto le bici).
Ma le occasioni spero non mancheranno, magari coinvolgendo quanti di voi escono spesso nelle foreste casentinesi e dai quali sono abituato a leggere report stupendi.
Questo che ho scritto è solo un omaggio alla mia Terra, la Sicilia, ma che oggi apprezzo ancora di più grazie alla mia Terra adottiva Romagnola e alla sua fantastica gente, che mi ha introdotto ad uno sport bellissimo (è il motivo per cui pubblico qui il report)!
È doveroso ringraziare i fratelli Nicotra delletna mountain bike (a chi li vuole lascio i contatti in mp) e Pierpaolo, se non fosse per lui, avrei fatto 15gg di mare.
Infine: perdonate la mia poca confidenza con i report ...nulla di paragonabile a quelli dei tossici, dello Zio, Barto e scusate se non cito tutti...
Foto di Giuseppe Nicotra (le più belle), Pierpaolo (Pirpa) e me(Danilo-daneye)
tutte le foto del report qui: http://fotoalbum.mtb-forum.it/showalbum.php?id=33060&p=1[url]http://fotoalbum.mtb-forum.it/showalbum.php?id=33060&p=1[/URL]