sfida di mtb in Mongolia

fiore

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E' partita la prima edizione della corsa a tappe nella terra dei nomadi

Mountain bike in Mongolia,
è iniziata la sfida sui pedali


Dieci tappe per 1400 km: 93 corridori al via, tra cui il l'italiano Marzio Deho e l'ex gregario di Armstrong Heras

E' partita la prima edizione della corsa a tappe nella terra dei nomadi
Mountain bike in Mongolia, è iniziata la sfida sui pedali
Dieci tappe per 1400 km: 93 corridori al via, tra cui il l'italiano Marzio Deho e l'ex gregario di Armstrong Heras
Sono partiti in 93 , tutti in mountain bike, per fare 1400 km in Mongolia, in 10 tappe, affrontando un dislivello di circa 14mila metri. Dopo cinque anni di ricerche, esplorazioni e trattative, il progetto Mongolia Bike Challenge è così scattato ufficialmente con la prima tappa. La formazione italiana è la più numerosa al via, con 34 atleti, tra i quali il pluricampione Marzio Deho, segue la Spagna con 32 biker, tra i quali Roberto Heras, ex gregario di Lance Armstrong al Tour de France negli anni d'oro. La Mongolia ne ha 11. Gli altri arrivano da Australia, Germania, Svizzera, Austria, Usa, Polonia, Repubblica Ceca e Belgio.
EVENTO NAZIONALE - Per questo paese è un evento e sotto l’arco d’avvio ufficiale del Mongolia Bike Challenge è arrivato il saluto del ministro del turismo e del ministro dell’ambiente, orgogliosi di assistere a un evento sportivo che non ha precedenti in terra mongola. Emozionati anche gli atleti, visto che nessuno di loro si è mai trovato a gareggiare in uno scenario come quello della Mongolia.




RISPETTO DELL'AMBIENTE La gara tiene conto in primo lugo degli spazi che attraversa ed è per questo che il regolamento prevede che non si debba lasciare traccia del passaggio: per rispettare stile di vita e ambiente è proibito tassativamente lasciare lungo la tappe o nei siti di accampamento ogni segnale del passaggio della carovana e delle sue permanenze. L'organizzazione si preoccuperà di ritirare, dopo l'avvenuto passaggio dell'ultimo concorrente, ogni cartello o fettucciato usato per delimitare o segnalare il percorso a seguire. Sarà poi obbligo di ogni concorrente portare con se fino a fine tappa qualsiasi tipo di residuo (carte, bottigliette, camere d´aria bucate, etc.). Nel rispetto dello spirito nomade che anima queste terre, anche se qui c'è sicuramente più affinità con i cavalli che non le biciclette.

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WILDERNESS MAN

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pota pota scusate se è poco pota pota......

Pronti via e super Marzio Deho mette subito una seria ipoteca nel Mongolia Bike Challenge 2010. La 1^ tappa era di sicuro la più complicata, con gli atleti che non vedevano l'ora di dare fuoco alle polveri dopo tanta attesa. E il bergamasco ha sfruttato tutta la sua esperienza, sbaragliando la concorrenza.

La 1^ tappa del Mongolia Bike Challenge 2010, con partenza da Bagarin Chulu e arrivo a Khuld, presentava ben 101km, con 770mt di dislivello in salita. Partenza alle ore 8.00, con un tempo massimo di 9 ore. Il percorso si sviluppava in una zona di deserto arido e con fondo molto sabbioso e sconnesso. Molti tratti erano caratterizzati dal massacrante toule ondulée, faticoso per braccia e schiena. Il paesaggio è risultato monotono e costante per gran parte della tappa, con temperature molto elevate a causa della continua esposizione al sole. Tanta polvere negli occhi e nella gola. Totale assenza di vegetazione. Il dislivello era contenuto e la tappa piuttosto veloce. Si trattava tuttavia di una prova impegnativa soprattutto dal punto di vista della resistenza fisica.

Marzio Deho non ha di certo dormito sugli allori, imprimendo un ritmo forsennato fin dalle prime battute. Gli inseguitori, capitanati da Roberto Heras, hanno tentato di resistere, ma già sulla seconda salita Deho ha fatto il vuoto, favorito anche dalla foratura di Heras al 15°km. Decisa presto l'assegnazione della vittoria di giornata, le emozioni maggiori arrivavano dalla lotta per il 2° posto, con un gruppetto di quattro a giocarsi il podio. Il forte vento metteva ulteriormente in crisi gli atleti, compreso Deho, che comunque finiva con un vantaggio abissale sui mongoli Tuupkhangai (27 minuti) e Naran (29 minuti).

Il successo italiano è stato completato dalla vittoria tra le donne di Cristina Valsecchi.

Oggi in programma la 2^ tappa, che porterà gli atleti da Khlud a Tsagaan Tuvarga, con ben 118km e 890mt di dislivello.
 

samuelgol

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Certo che 27' sul secondo fanno riflettere.......:maremmac:

In effetti mi sembra un pò una barzelletta :nunsacci:. Sarei curioso di sapere che media oraria ha ottenuto. Le poche volte che ho incrociato Deho in gara non mi ha dato tanto distacco in più e parliamo di dislivelli ben maggiori. Non ho ben chiaro come sia il fondo stradale di questi 101 km, cioè se è una specie di Parigi Dakar in bici o sterratoni desertici come appare dalle foto.......mi sa di trovata pubblicitaria che ha avuto spazio sui media giusto perchè agosto è un periodo di relativa calma visto che tutti sono in vacanza, la politica sonnecchia e l'economia anche va a rilento....poi magari è una mia impressione sbagliata e già la seconda tappa sarà una mattanza combattuta.:nunsacci:

Vedremo le prossime :medita:
 

WILDERNESS MAN

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In effetti mi sembra un pò una barzelletta :nunsacci:. Sarei curioso di sapere che media oraria ha ottenuto. Le poche volte che ho incrociato Deho in gara non mi ha dato tanto distacco in più e parliamo di dislivelli ben maggiori. Non ho ben chiaro come sia il fondo stradale di questi 101 km, cioè se è una specie di Parigi Dakar in bici o sterratoni desertici come appare dalle foto.......mi sa di trovata pubblicitaria che ha avuto spazio sui media giusto perchè agosto è un periodo di relativa calma visto che tutti sono in vacanza, la politica sonnecchia e l'economia anche va a rilento....poi magari è una mia impressione sbagliata e già la seconda tappa sarà una mattanza combattuta.:nunsacci:

Vedremo le prossime :medita:

+ o - di 27 min ?!?!?!?!?
 

samuelgol

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+ o - di 27 min ?!?!?!?!?

in più.

In effetti mi sembra un pò una barzelletta :nunsacci:. Sarei curioso di sapere che media oraria ha ottenuto. Le poche volte che ho incrociato Deho in gara non mi ha dato tanto distacco in più e parliamo di dislivelli ben maggiori. .......................

Ma non tanto. Parliamo di gare sotto le 4 ore. In una Dolomiti Superbike mi darebbe almeno 1 ora. :-(
 

xtrncpb

Biker imperialis
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Ho visto che Deho gareggia con la forcella rigida in titanio della Nevi.
E Roberto Heras è in gara sponsorizzato interamente da Nevi, anche lui con la forcella rigida in titanio.
 

44x11

Biker perfektus
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anguillara sabazia
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Ho visto che Deho gareggia con la forcella rigida in titanio della Nevi.
E Roberto Heras è in gara sponsorizzato interamente da Nevi, anche lui con la forcella rigida in titanio.

E' abbastanza curioso, sul toul ondulee senza forcella non è facile (ricordo in moto.....ti spacca le braccia), vorrei capire dove arriva la bici e dove inizia l'atleta.....
 

tostarello

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E' abbastanza curioso, sul toul ondulee senza forcella non è facile (ricordo in moto.....ti spacca le braccia), vorrei capire dove arriva la bici e dove inizia l'atleta.....

però le velocità moto/bici non sono paragonabili, è proprio l'alta velocità con cui si viaggia sul toul ondulè a renderlo massacrante in moto
 

GATTAMORTA

Biker assatanatus
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a seguito la classifica degli altri italiani in gara,i "comuni mortali" che sono lì per gareggiare, divertirsi e godere di una splendida avventura, e io sono contenta ci vedere i nomi di tutti i miei compagni di squadra e amici....forza ragazzi, continuate così!!!!!


Visto che il Mongolia Bike Challenge è un'avventura unica per tutti, pro e non, ricordiamo i risultati degli italiani in gara: 10° Luca Figini, 12° Alessandro Mocci, 17° Franco Miolini, 18° Paolo Stefano Angaroni, 21° Massimo Franzosi, 22° Mauro Occhi, 23° Achille Stoppani, 31° Pio Somasetig, 32° Alessandro Plona, 36° Daniele Modolo, 37° Paolo Vanzella, 38° Andrea Beghin, 39^ Stefania Valsecchi, 40° Stefano Nestasio, 43^ Ausilia Vistarini, 44° Sebastiano Favaro, 45° Luca Averono, 52° Mauro Arietti, 53° Nicola Gianfranceschi, 54^ Maria Cristina Meloni, 60° Mirko Sedran, 64° Paolo Torelli, 65° Marco Carnevale, 67° Massimiliano Romeo, 69° Stefano Ferronato, 71^ Elena Boscherini, 72° Gianni Banterla, 76° IL SOTTOSCRITTO (Sandro Bongiorno, ndr), 77^ Mariarosa Armandi, 78° Emily Orfano, 81° Adriano Ongaro, 83° Angelo De Felici, 84° Davide Sardi e 85° Dino De Felici.
 

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Biker perfektus
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anguillara sabazia
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però le velocità moto/bici non sono paragonabili, è proprio l'alta velocità con cui si viaggia sul toul ondulè a renderlo massacrante in moto

non sono paragonabili ma più vai piano e peggio è. La velocità di "galleggiamento" (quella che ti permette di soffrire meno) in bici è molto più difficile da raggiungere e mantenere, in pratica le onde le conti una ad una.......è vero che Marzio è una moto!!
 

xtrncpb

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Mah... bisogna vedere la conformazione della "tôle-ondulée"... cioè la distanza tra un'onda del terreno e l'altra...
Comunque quella forcella in titanio assorbe parecchio, anche se pesa 780 grammi (se non ricordo male).
 

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