Normal
Nessuno vuole lo statalismo del consumo… ma allo stesso tempo le nostre decisioni di spesa hanno ricadute sociali e culturali. Le prime sono quelle che comportano esternalità negative, un po’ di casistiche a casaccio: se spendo tutto in beni superflui con tutta probabilità non avrò fondi sufficienti per rendermi autonomo dal punto di vista sociale, ad esempio acquistando casa, previdenziale, sottoscrivendo un ormai imprescindibile fondo pensione, sanitario, pagandomi una polizza di non autosufficienza o semplicemente facendo visite preventive.Sul fronte culturale ed etico il consumo privo di motivazioni sostanziali ci rende purtroppo un cattivo esempio, un modello da non emulare, perché sposta il centro della nostra realizzazione dall’essere all’apparire, ci inebria nell’immediato lasciandoci vuoti nel lungo termine, inoltre comporta costi ambientali ormai dai più sbandierati ma costantemente ignorati.So benissimo che può sembrare un sermone ma la cronaca ci rappresenta una realtà sempre più vicina a queste tematiche, concordo con chi in qualche commento precedente ha segnalato un cambio di paradigma, credo che i segnali ci siano tutti e molti di questi si vestono con gli abiti della crisi o peggio ancora della guerra.
Nessuno vuole lo statalismo del consumo… ma allo stesso tempo le nostre decisioni di spesa hanno ricadute sociali e culturali. Le prime sono quelle che comportano esternalità negative, un po’ di casistiche a casaccio: se spendo tutto in beni superflui con tutta probabilità non avrò fondi sufficienti per rendermi autonomo dal punto di vista sociale, ad esempio acquistando casa, previdenziale, sottoscrivendo un ormai imprescindibile fondo pensione, sanitario, pagandomi una polizza di non autosufficienza o semplicemente facendo visite preventive.
Sul fronte culturale ed etico il consumo privo di motivazioni sostanziali ci rende purtroppo un cattivo esempio, un modello da non emulare, perché sposta il centro della nostra realizzazione dall’essere all’apparire, ci inebria nell’immediato lasciandoci vuoti nel lungo termine, inoltre comporta costi ambientali ormai dai più sbandierati ma costantemente ignorati.
So benissimo che può sembrare un sermone ma la cronaca ci rappresenta una realtà sempre più vicina a queste tematiche, concordo con chi in qualche commento precedente ha segnalato un cambio di paradigma, credo che i segnali ci siano tutti e molti di questi si vestono con gli abiti della crisi o peggio ancora della guerra.