Ricordo un topic dove da una discussione con [MENTION=38817]Andrea100[/MENTION] era scaturita la proposta di adozione del casco obbligatorio.
http://www.mtb-forum.it/community/forum/showthread.php?t=336562
Suggerisco di dare un'occhiata
Si scatenò un dibattito interessante. C'erano buone ragioni da una parte e dall'altra.
Nel corso della discussione si arrivò a dire che il casco poteva essere un deterrente all'uso della bici.
Ma la tesi sostenuta da me e da altri era che i danni che potevano essere prevenuti fossero sicuramente maggiori agli inconvenienti generati.
Si era parlato di cultura della sicurezza e di tante altre belle cose...
Molti si fissarono sull'idea che visto che si parlava di obbligo allora non andava accettato.
Vale a dire che vogliamo essere liberi di fracassarci come ci pare.
Ecco, mi sembra che pur di mantenere questo principio "son libero di fare ciò che mi pare" ci sia chi è disposto ad esagerare. In un senso o nell'altro.
Se non si parte dalla "cultura" dalla "conoscenza" non ha senso nè il casco e nemmeno l'armatura.
Ho evidenziato le due parole perchè capire dove e quando c'è un rischio e imparare come prevenirlo non è una cosa da poco.
Bardarsi come Iron-Man senza che ci sia da salvare la galassia non serve.
Fornisce un falso senso di sicurezza che può portare a seri problemi per sottovalutazione dei pericoli.
Uscire ad esempio con il figlio piccolo in bici vuol dire insegnargli ad evidenziare i pericoli, a come vanno affrontati certi passaggi... non solo appesantirlo con kg di
protezioni.
In soldoni: non dico che le protezioni non servono. Ci mancherebbe.
Ma come con tutto si deve agire
cum grano salis