Anche io mi accodo ai complimenti e se vuoi scrivere due righe sulla tua esperienza a me farebbe piacere...L'hai fatta con la Mukluk?
Ciao,
Allora, sì,ho partecipato con la mia Mukluk ti.
La Rovaniemi 300 è un'ultramaratona che si svolge in Lapponia, a cavallo del circolo polare Artico in cui bisogna percorrere, in totale autonomia, una distanza di circa 325km (a piedi, in bici o con gli sci).
Per poter essere autosufficienti l'assetto bici, fra sacco a pelo, cibo, fornello, vestiario ecc. non è dei più leggeri (23-25 kg).
La partenza avviene in contemporanea con la 66km e la 150 (con la quale condividiamo i primi 150km e i primi 8 cp), poi cambia tutto e per circa 175 km sei solo in mezzo al nulla (o al tutto).
Quest'anno le condizioni della neve hanno obbligato i bikrers a spingere la bici fin dai primissimi km, ma nella seconda parte, dopo una tormenta che in due ore a messo 40cm di neve, in molti tratti non c'era nemmeno il trail e spingere la bici diventava davvero massacrante.
Non è facile da capire, ma io, in queste condizioni di solitudine estrema, di difficoltà e disagio, da buon montanaro, ci sto bene, quindi, per 3gg e 20 ore circa, ho pedalato e spinto la mia bici lungo fiumi e laghi ghiacciati e su e giù per colline che sembravano non finire mai.
Per quanto mi riguarda la strategia è quella di mantenere un'andatura il più possibile costante per il maggior numero di ore possibile. Quindi stavo in movimento per circa 20 ore e riposavo per 4. Delle 4 ore di sosta, quelle dedicate al sonno erano circa 2. Le atre 2 ore erano dedicate alla preparazione del cibo, al mangiare e al preparare tutto per la ripartenza (per evitare casini bisogna essere piuttosto organizzati).
Nei giorni immerso nella natura ho potuto vedere galli cedroni, pernici bianche, renne selvatiche, tracce di volpi, linci e anche di lupi. I paesaggi, specie di notte erano magici, gli alberi carichi di neve assumevano le forme che la mia mente, stanca, si immaginava.
Tagliare il traguardo mi ha dato sì una grande soddisfazione, ma nel cuore c'era la tristezza di non poter stare più là fuori in mezzo al nulla, in mezzo al tutto.