ripido e sconnesso

  • La Pinarello Dogma XC è finalmente disponibile al pubblico! Dopo averla vista sul gradino più alto del podio dei campionati del mondo di XC 2023 con Tom Pidcock (con la full) e Pauline Ferrand-Prevot (con la front), Stefano Udeschini ha avuto modo di provarla sui sentieri del Garda
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dnieek

Biker novus
29/8/08
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brianza
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Ciao! Dopo anni di cazzeggio su una "rigidona" non ammortizzata ho scoperto il mondo della full (mi son preso una xc con 100 mm di escursione) e delle discese tecniche; girando per sentieri mi capita a volte di affrontare muretti molto ripidi e sconnessi davanti ai quali le possibilità sono:
1) scendere dalla sella
2) scendere piano piano
3) mollare di brutto brutto
Nel caso 2, avendo i pedali con gli attacchi, mi risulta molto difficile mantenere l'equilibrio, specialmente in caso di surplace su massi e roccette.
Nel caso 3 invece mi succede questo: restando col peso abbastanza indietro (se gli ostacoli sono troppo grossi ho paura di impuntarmi e fare ribaltoni) la ruota davanti comincia a saltellare e la frenata ha un effetto ritardato (si tratta di frazioni di secondo: parlo di muretti ripidi con rocce affioranti abbastanza grosse) ; ovviamente i muretti in questione sono sempre abbastanza corti e con vie di fuga adeguate... quello che voglio capire è quanto il mio modo di affrontare questo tipo di terreno sia corretto o se va impostato in modo diverso, anche perchè con sezioni ripide più lunghe andrei incontro a morte certa :smile:

PS: sono nuovo del forum, portate pazienza se l'argomento è ritrito...
 
Ciao! Dopo anni di cazzeggio su una "rigidona" non ammortizzata ho scoperto il mondo della full (mi son preso una xc con 100 mm di escursione) e delle discese tecniche; girando per sentieri mi capita a volte di affrontare muretti molto ripidi e sconnessi davanti ai quali le possibilità sono:
1) scendere dalla sella
2) scendere piano piano
3) mollare di brutto brutto
Nel caso 2, avendo i pedali con gli attacchi, mi risulta molto difficile mantenere l'equilibrio, specialmente in caso di surplace su massi e roccette.
Nel caso 3 invece mi succede questo: restando col peso abbastanza indietro (se gli ostacoli sono troppo grossi ho paura di impuntarmi e fare ribaltoni) la ruota davanti comincia a saltellare e la frenata ha un effetto ritardato (si tratta di frazioni di secondo: parlo di muretti ripidi con rocce affioranti abbastanza grosse) ; ovviamente i muretti in questione sono sempre abbastanza corti e con vie di fuga adeguate... quello che voglio capire è quanto il mio modo di affrontare questo tipo di terreno sia corretto o se va impostato in modo diverso, anche perchè con sezioni ripide più lunghe andrei incontro a morte certa :smile:

PS: sono nuovo del forum, portate pazienza se l'argomento è ritrito...


io suggerirei il caso 3 ma senza frenare o modulando appena il freno posteriore. lo so a dirsi è facile. io ci riesco solo quando il tratto è molto breve. ogni volta dico: la prossima volta non toccherò affatto i freni ma quando i massi si avvicinano l'insicurezza incombe... con una front poi... in ogni caso sconsiglio il surplace, molto più difficile.
 

muldox

Biker nirvanensus
30/10/02
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Cube Stereo 29
...Nel caso 3 invece mi succede questo: restando col peso abbastanza indietro (se gli ostacoli sono troppo grossi ho paura di impuntarmi e fare ribaltoni) la ruota davanti comincia a saltellare e la frenata ha un effetto ritardato...

I motivi potrebbero essere molteplici e magari combinati fra loro. Qualche possibile causa: peso troppo arretrato, cattiva modulazione della frenata, sospensioni tarate male, coperture inadeguate.
 

Labby

Biker marathonensis
22/8/06
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Ciao! Dopo anni di cazzeggio su una "rigidona" non ammortizzata ho scoperto il mondo della full (mi son preso una xc con 100 mm di escursione) e delle discese tecniche; girando per sentieri mi capita a volte di affrontare muretti molto ripidi e sconnessi davanti ai quali le possibilità sono:
1) scendere dalla sella
2) scendere piano piano
3) mollare di brutto brutto
Nel caso 2, avendo i pedali con gli attacchi, mi risulta molto difficile mantenere l'equilibrio, specialmente in caso di surplace su massi e roccette.
Nel caso 3 invece mi succede questo: restando col peso abbastanza indietro (se gli ostacoli sono troppo grossi ho paura di impuntarmi e fare ribaltoni) la ruota davanti comincia a saltellare e la frenata ha un effetto ritardato (si tratta di frazioni di secondo: parlo di muretti ripidi con rocce affioranti abbastanza grosse) ; ovviamente i muretti in questione sono sempre abbastanza corti e con vie di fuga adeguate... quello che voglio capire è quanto il mio modo di affrontare questo tipo di terreno sia corretto o se va impostato in modo diverso, anche perchè con sezioni ripide più lunghe andrei incontro a morte certa :smile:

PS: sono nuovo del forum, portate pazienza se l'argomento è ritrito...

Ciao e benvenuto sul Forum,
dalla descrizione del tipo di percorso che vai ad affrontare io penso che la cosa migliore sia riuscire a mantenere una certa "velocità di galleggiamento". Mi spiego meglio: l'ideale è avere una velocità tale che ti salvaguardi dalle impuntate ma, al tempo stesso, che ti permetta di mettere le ruote dove vuoi tu.
giustamente Muldox ha messo in evidenza le "conditio sine qua non" per affrontare in sicurezza il fondo sconnesso da te descritto.
ciauz
 

pierlo8961

Biker ciceronis
mi aggiungo al 'coro'.

Una full deve 'lavorare' con gli ammortizzatori. Se ti sposti troppo dietro, alleggerisci l'anteriore, la forca non lavora più, l'avantreno sbacchetta e tu te la fai sotto. Scusa l'espressione, ma se la bici perde la stabilità c'e' poco da provare.

Devi provare a cambiare l'assetto, carica un po' di più l'anteriore e vedi come cambia...
 

nonnocarb

Redazione
11/11/03
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Merano
www.meranobike.it
Quando si comincia a scendere da sentieri tecnici quello che ti succede è tutto normale. Il vero problema, secondo me, è che non è normale scendere da sentieri tecnici con una fullxc da 100, intendiamoci l'ho fatto anche io all'inizio, ma quando sono passato a 130 la vita è cambiata, e quando sono passato a 170 la vita è cambiata un'altra volta! E allora è tutto li, secondo me, una full xc da 100 serve per fare quello per cui è nata e non sentieri tecnici, per quelli è meglio avere da 130 in su e i problemi scompaiono di colpo!
Un pò brutale forse per uno che ha appena preso una 100, ma purtroppo è cosi, del resto il virus dell' evoluzione del biker colpisce in fretta
http://www.vimeo.com/1927836 :prost:
 

dnieek

Biker novus
29/8/08
8
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brianza
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ok, mi torna un po' tutto... per quanto riguarda le sospensioni: le ho tarate un po' dure perche' prima mi sembrava di arrivare un po' troppo facilmente a fine corsa; ho aumentato un po' la camera negativa sulla forca perche' da quanto ho capito dovrebbe risultare piu' reattiva e ho messo il ritorno quasi al massimo. Il saltellamento credo mi capiti anche stando centrale (ma devo fare ancora un po' di prove per capire bene il "fenomeno" :D).
@Labby: per "velocità di galleggiamento" intendi una velocità tale che ti permette di rimbalzare/saltellare sulle rocce o una velocità che ti permette di assorbire i colpi nel modo più morbido possibile?
chiaramente con la mia xc non pretendo di affrontare percorsi da fr nel modo in cui si potrebbe affrontarli con un mezzo da fr, però se riesco a "spremerla" ancora un pò :D...
 

Danybiker88

Redazione
4/9/04
12.241
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Torino
www.picasawebweb.com
Diciamo che ci sono due tipologie di sentiero tecnico. Come hai constatato pure tu, se il tratto è corto la tecnica "mollo i freni e mi butto" funziona. Il problema è quando il tratto tecnico è lungo. A quel punto non puoi puntare sulla velocità, perchè mollando i freni prenderesti troppa velocità e perderesti il controllo.
In questi casi diventa necessaria una guida più "tecnica", cercando di superare gli ostacoli lentamente, in modo da mantenere attaccate le ruote al terreno e cercando la linea migliore. Se ti butti a bomba spesso non riesci a controllare facilmente la traiettoria e il rischio di schiantarsi è molto elevato.

In estrema sintesi, i segreti per affrontare un tratto tecnico lento sono:
- corretto bilanciamento dei pesi: Il peso non va ne troppo arretrato (scarichi l'anteriore e di conseguenza saltella e perdi grip), ma neppure troppo avanzato (altrimenti ti impunti). Il corretto bilanciamento è il segreto per avere un buon grip e una buona direzionalità. La guida dev'essere molto attiva. Devi accompagnare la bici mentre supera gli ostacoli, sia con lo spostamento del corpo, sia ammortizzando con braccia e gambe. Se stai rigido, la bici tenderà ad insaccarsi, le ruote a sollevarsi da terra e avrai molta difficoltà a controllare il mezzo.
- corretto bilanciamento e modulazione dei freni: fondamentale è imparare ad usare i freni. La frenata va ripartita con molta attenzione, soprattutto sui tratti ripidi. Devi imparare a sentire le gomme, capire quando arrivano al limite e non superarlo. In condizioni di poco grip una frenata ben modulata ti permette di superare indenne tratti veramente insidiosi. La ripartizione della frenata va inoltre adattata al tipo di ostacolo che stai sorpassando. Se ad esempio scendi un gradone, avvicinandoti frenerai sia con l'anteriore che col posteriore, quando il posteriore sta scendendo solo di posteriore e superato l'ostacolo ritornerai a frenare sia di anteriore che di posteriore.
- scelta della linea: imparare a scegliere la linea migliore può fare la differenza. Devi imparare a capire dove passare con un colpo d'occhio. E' una cosa che si impara con l'esperienza, tuttavia ci sono alcune regole che sono abbastanza valide: scegliere una linea il più possibile rettilinea (curvare su fondi ripidi e smossi non è facile, e talvolta è meglio scendere da una roccia piuttosto che girarci intorno), prendere di taglio eventuali rocce, radici o gradoni, evitare di incastrarsi in canaline o tra due rocce, fare in modo che la ruota anteriore appoggi sempre su fondi che garantiscono un buon grip.
- non aver paura: la paura è la peggior nemica. Se ti fai prendere dal panico, sei per terra. Mantenere sempre il sangue freddo, ti permette di uscire da situazioni scomode (tipo quando sbagli linea e stai per dare un cappottone epico, o quando ti ritrovi su un tratto esposto senza che te ne sia accorto).

Per quanto riguarda il discorso bici, io penso che una full da 100 sia piuttosto adatta per percorsi tecnici. Certo per superare gli ostacoli dovrai lavorare molto di corpo, ma ti assicuro che non c'è un'enorme differenza per quanto riguarda questo genere di percorsi. E' sul veloce che si sentono le maggiori differenze. Sotto certi punti di vista gli angoli chiusi possono aiutare nelle manovre "trialistiche" tipo il nose press.

L'unico modo per imparare rimane comunque provare, provare e riprovare, magari mettendosi le protezioni (le cadute su roccia sono le più pericolose).
 
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motobimbo

Biker nirvanensus
30/9/08
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Cimino
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Diciamo che ci sono due tipologie di sentiero tecnico. Come hai constatato pure tu, se il tratto è corto la tecnica "mollo i freni e mi butto" funziona. Il problema è quando il tratto tecnico è lungo. A quel punto non puoi puntare sulla velocità, perchè mollando i freni prenderesti troppa velocità e perderesti il controllo.
In questi casi diventa necessaria una guida più "tecnica", cercando di superare gli ostacoli lentamente, in modo da mantenere attaccate le ruote al terreno e cercando la linea migliore. Se ti butti a bomba spesso non riesci a controllare facilmente la traiettoria e il rischio di schiantarsi è molto elevato.

In estrema sintesi, i segreti per affrontare un tratto tecnico lento sono:
- corretto bilanciamento dei pesi: Il peso non va ne troppo arretrato (scarichi l'anteriore e di conseguenza saltella e perdi grip), ma neppure troppo avanzato (altrimenti ti impunti). Il corretto bilanciamento è il segreto per avere un buon grip e una buona direzionalità. La guida dev'essere molto attiva. Devi accompagnare la bici mentre supera gli ostacoli, sia con lo spostamento del corpo, sia ammortizzando con braccia e gambe. Se stai rigido, la bici tenderà ad insaccarsi, le ruote a sollevarsi da terra e avrai molta difficoltà a controllare il mezzo.
- corretto bilanciamento e modulazione dei freni: fondamentale è imparare ad usare i freni. La frenata va ripartita con molta attenzione, soprattutto sui tratti ripidi. Devi imparare a sentire le gomme, capire quando arrivano al limite e non superarlo. In condizioni di poco grip una frenata ben modulata ti permette di superare indenne tratti veramente insidiosi. La ripartizione della frenata va inoltre adattata al tipo di ostacolo che stai sorpassando. Se ad esempio scendi un gradone, avvicinandoti frenerai sia con l'anteriore che col posteriore, quando il posteriore sta scendendo solo di posteriore e superato l'ostacolo ritornerai a frenare sia di anteriore che di posteriore.
- scelta della linea: imparare a scegliere la linea migliore può fare la differenza. Devi imparare a capire dove passare con un colpo d'occhio. E' una cosa che si impara con l'esperienza, tuttavia ci sono alcune regole che sono abbastanza valide: scegliere una linea il più possibile rettilinea (curvare su fondi ripidi e smossi non è facile, e talvolta è meglio scendere da una roccia piuttosto che girarci intorno), prendere di taglio eventuali rocce, radici o gradoni, evitare di incastrarsi in canaline o tra due rocce, fare in modo che la ruota anteriore appoggi sempre su fondi che garantiscono un buon grip.
- non aver paura: la paura è la peggior nemica. Se ti fai prendere dal panico, sei per terra. Mantenere sempre il sangue freddo, ti permette di uscire da situazioni scomode (tipo quando sbagli linea e stai per dare un cappottone epico, o quando ti ritrovi su un tratto esposto senza che te ne sia accorto).

Per quanto riguarda il discorso bici, io penso che una full da 100 sia piuttosto adatta per percorsi tecnici. Certo per superare gli ostacoli dovrai lavorare molto di corpo, ma ti assicuro che non c'è un'enorme differenza per quanto riguarda questo genere di percorsi. E' sul veloce che si sentono le maggiori differenze. Sotto certi punti di vista gli angoli chiusi possono aiutare nelle manovre "trialistiche" tipo il nose press.

L'unico modo per imparare rimane comunque provare, provare e riprovare, magari mettendosi le protezioni (le cadute su roccia sono le più pericolose).

:hail:

quindi...magari...se il percorso uno già lo conosce è molto meglio, nel senso che se si deve affrontare una cosa supertecnica per la prima volta, ti devi abbandonare all'improvvisazione ed all'esperienza (se ce l'hai), se no...magari si può provare a vedere le linee che seguono i più esperti e copiarle pedissequamente....immagino che su certi sentieri ci siano delle linee che sono quasi obbligatorie....
o no?
 

dnieek

Biker novus
29/8/08
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brianza
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Diciamo che ci sono due tipologie di sentiero tecnico. Come hai constatato pure tu, se il tratto è corto la tecnica "mollo i freni e mi butto" funziona. Il problema è quando il tratto tecnico è lungo. A quel punto non puoi puntare sulla velocità, perchè mollando i freni prenderesti troppa velocità e perderesti il controllo.
In questi casi diventa necessaria una guida più "tecnica", cercando di superare gli ostacoli lentamente, in modo da mantenere attaccate le ruote al terreno e cercando la linea migliore. Se ti butti a bomba spesso non riesci a controllare facilmente la traiettoria e il rischio di schiantarsi è molto elevato.

In estrema sintesi, i segreti per affrontare un tratto tecnico lento sono:
- corretto bilanciamento dei pesi: Il peso non va ne troppo arretrato (scarichi l'anteriore e di conseguenza saltella e perdi grip), ma neppure troppo avanzato (altrimenti ti impunti). Il corretto bilanciamento è il segreto per avere un buon grip e una buona direzionalità. La guida dev'essere molto attiva. Devi accompagnare la bici mentre supera gli ostacoli, sia con lo spostamento del corpo, sia ammortizzando con braccia e gambe. Se stai rigido, la bici tenderà ad insaccarsi, le ruote a sollevarsi da terra e avrai molta difficoltà a controllare il mezzo.
- corretto bilanciamento e modulazione dei freni: fondamentale è imparare ad usare i freni. La frenata va ripartita con molta attenzione, soprattutto sui tratti ripidi. Devi imparare a sentire le gomme, capire quando arrivano al limite e non superarlo. In condizioni di poco grip una frenata ben modulata ti permette di superare indenne tratti veramente insidiosi. La ripartizione della frenata va inoltre adattata al tipo di ostacolo che stai sorpassando. Se ad esempio scendi un gradone, avvicinandoti frenerai sia con l'anteriore che col posteriore, quando il posteriore sta scendendo solo di posteriore e superato l'ostacolo ritornerai a frenare sia di anteriore che di posteriore.
- scelta della linea: imparare a scegliere la linea migliore può fare la differenza. Devi imparare a capire dove passare con un colpo d'occhio. E' una cosa che si impara con l'esperienza, tuttavia ci sono alcune regole che sono abbastanza valide: scegliere una linea il più possibile rettilinea (curvare su fondi ripidi e smossi non è facile, e talvolta è meglio scendere da una roccia piuttosto che girarci intorno), prendere di taglio eventuali rocce, radici o gradoni, evitare di incastrarsi in canaline o tra due rocce, fare in modo che la ruota anteriore appoggi sempre su fondi che garantiscono un buon grip.
- non aver paura: la paura è la peggior nemica. Se ti fai prendere dal panico, sei per terra. Mantenere sempre il sangue freddo, ti permette di uscire da situazioni scomode (tipo quando sbagli linea e stai per dare un cappottone epico, o quando ti ritrovi su un tratto esposto senza che te ne sia accorto).

Per quanto riguarda il discorso bici, io penso che una full da 100 sia piuttosto adatta per percorsi tecnici. Certo per superare gli ostacoli dovrai lavorare molto di corpo, ma ti assicuro che non c'è un'enorme differenza per quanto riguarda questo genere di percorsi. E' sul veloce che si sentono le maggiori differenze. Sotto certi punti di vista gli angoli chiusi possono aiutare nelle manovre "trialistiche" tipo il nose press.

L'unico modo per imparare rimane comunque provare, provare e riprovare, magari mettendosi le protezioni (le cadute su roccia sono le più pericolose).

mi assoicio ai complimenti e grazie per lo spiegone esauriente! :hail:
 

Labby

Biker marathonensis
22/8/06
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@Labby: per "velocità di galleggiamento" intendi una velocità tale che ti permette di rimbalzare/saltellare sulle rocce o una velocità che ti permette di assorbire i colpi nel modo più morbido possibile?
chiaramente con la mia xc non pretendo di affrontare percorsi da fr nel modo in cui si potrebbe affrontarli con un mezzo da fr, però se riesco a "spremerla" ancora un pò :D...

Credo che dopo l'illustrazione di Dany non sia necessario aggiungere altro!!!:smile::smile:
:celopiùg:
 

Danybiker88

Redazione
4/9/04
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Torino
www.picasawebweb.com
:hail:

quindi...magari...se il percorso uno già lo conosce è molto meglio, nel senso che se si deve affrontare una cosa supertecnica per la prima volta, ti devi abbandonare all'improvvisazione ed all'esperienza (se ce l'hai), se no...magari si può provare a vedere le linee che seguono i più esperti e copiarle pedissequamente....immagino che su certi sentieri ci siano delle linee che sono quasi obbligatorie....
o no?

La linea è molto soggettiva. Ad esempio a me piace seguire delle linee strane (e chi gira con me sa che non mi deve mai venire dietro :mrgreen:).
Certe persone preferiscono andare dritte contro l'ostacolo, altre aggirarlo. Alcuni preferiscono linee più ripide ma rettilinee, altri preferiscono curvare anche se il sentiero è ripido. Alcuni preferiscono le curve trialistiche (nose press) e le prendono più strette, altri preferiscono allargare e fare la curva normalmente.
Il consiglio che posso darti è quindi di cercare di fare di testa tua. Certo, se c'è qualcuno esperto che sa dove passare di sicuro ha ragione, ma devi acquisire l'automatismo, per poter capire con un colpo d'occhio dove mettere le ruote. E l'unico modo e provare e studiare il passaggio. Su alcuni passaggi impegnativi spesso, soprattutto se non si conosce il sentiero, ci si ferma (certe volte anche in surplace) e si studia dove passare.
Tra l'altro sul tecnico è buona norma avere una certa distanza da chi ti precede. Infatti in molti punti non ti puoi fermare (pena il capottone) e comunque avere una visuale d'insieme del sentiero è fondamentale. Molto spesso la linea da seguire dipende da quello che c'è dopo. Se ad esempio a 20m c'è una tornante a SX, bisognerà cercare di tenere la DX o se c'è un roccione a 30m in mezzo ad un canale, sarà necessario passare all'esterno del canale stesso.
 

Alegiramondo

Biker superioris
22/9/08
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1
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Merano
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Bike
Specialized Enduro
La linea è molto soggettiva. Ad esempio a me piace seguire delle linee strane (e chi gira con me sa che non mi deve mai venire dietro :mrgreen:).
Certe persone preferiscono andare dritte contro l'ostacolo, altre aggirarlo. Alcuni preferiscono linee più ripide ma rettilinee, altri preferiscono curvare anche se il sentiero è ripido. Alcuni preferiscono le curve trialistiche (nose press) e le prendono più strette, altri preferiscono allargare e fare la curva normalmente.
Il consiglio che posso darti è quindi di cercare di fare di testa tua. Certo, se c'è qualcuno esperto che sa dove passare di sicuro ha ragione, ma devi acquisire l'automatismo, per poter capire con un colpo d'occhio dove mettere le ruote. E l'unico modo e provare e studiare il passaggio. Su alcuni passaggi impegnativi spesso, soprattutto se non si conosce il sentiero, ci si ferma (certe volte anche in surplace) e si studia dove passare.
Tra l'altro sul tecnico è buona norma avere una certa distanza da chi ti precede. Infatti in molti punti non ti puoi fermare (pena il capottone) e comunque avere una visuale d'insieme del sentiero è fondamentale. Molto spesso la linea da seguire dipende da quello che c'è dopo. Se ad esempio a 20m c'è una tornante a SX, bisognerà cercare di tenere la DX o se c'è un roccione a 30m in mezzo ad un canale, sarà necessario passare all'esterno del canale stesso.

Iperquoto!!!
 

Jean Petit

Biker novus
29/8/07
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Roma
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In buona sostanza mi sembra di capire che un biker dovrebbe avere, per poter fare tutte le escursioni a calendario, almeno 3 bici!!!!!!!
Una hardtail, una full da 100 ed un'altra almeno da 130?
Io, sino ad oggi, anche se in alcuni percorsi con molta fatica ed andando un poco più lento, sono riuscito sempre a fare il mio giro!
Salutoni a tutti.
 

muldox

Biker nirvanensus
30/10/02
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Cube Stereo 29
In buona sostanza mi sembra di capire che un biker dovrebbe avere, per poter fare tutte le escursioni a calendario, almeno 3 bici!!!!!!!
Una hardtail, una full da 100 ed un'altra almeno da 130?
Io, sino ad oggi, anche se in alcuni percorsi con molta fatica ed andando un poco più lento, sono riuscito sempre a fare il mio giro!
Salutoni a tutti.

Neinte si "deve avere", è però un dato di fatto che la bici giusta al momento giusto permette una maggior velocità (o minor fatica a pari velocità) ed in alcuni casi un più alto margine di sicurezza.
 

moris77

Biker tremendus
29/1/08
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Riva Del Garda (TN)
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Neinte si "deve avere", è però un dato di fatto che la bici giusta al momento giusto permette una maggior velocità (o minor fatica a pari velocità) ed in alcuni casi un più alto margine di sicurezza.
assolutamente si però secondo me è la persona che fa la differenza...
ad esempio io posso avere una full da downhill ma non sarò mai in grado di scendere a velocità elevate...sarà la fifa?
ciao
 

ernesto65

Biker poeticus
14/9/07
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Gianduia Town
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Ovvio che il manico è la cosa più importante!
Però, a parità di rider con una bici da 160 fai cose che con una front da XC non riesci a fare.
io che normalmente sono quello che sta dietro a Dany ho imparato molto è il consiglio maggiore è quello di sfruttare le rocce fisse
I primi tempi cercavi di passare nelle canaline e in mezzo alle rocce ma spesso a causa dell'erba o di buchi non visti mi impuntavo
Adesso quando posso sfrutto le rocce passando sopra da una roccia altra e la mia tecnica è migliorata molto
Ps adesso prefersico stare davanti che dietro a Dany !!!!!
 

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