Riflessioni sul futuro del mercato della MTB

Flying Barrel

Biker novus
24/7/07
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Udine
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Mi riallaccio ad un OT postato fuori luogo e cerco di aprire una discussione su un argomento che reputo veramente interessante:

"Prologo: Sul lavoro, invece di rinnovarmi il contratto di assunzione mi chiedono di aprire P.Iva. ;-) simpatici eh ...

Dunque: Mi stava venendo in mente l'idea di farlo ... ma per me, non per permettere a loro di inculkarmi meglio!
Magari entrando proprio in questo settore di cui sono un appassionato...

Osservando la situazione di mercato con gli occhi del cliente vedo che nella mia regione vanno avanti (a volte unicamente per inerzia) solo i "grandi vecchi", comunque pochi, col nome e le clientele consolidate da anni.
L' e-commerce è un illustre sconosciuto per tutti gli operatori del settore. Nei rari casi in cui sono stati fatti dei tentativi in tal senso le cose sono andate sempre male perché improvvisate e create in maniera a dir poco dillettantesca.
C'è probabilmente la convinzione diffusa che basta schiaffare due o tre prodotti online per vendere a palate ... poi arrivano le delusioni e si pensa che internet è inutile. Invece un lavoro seriamente strutturato non è mai stato nemmeno abbozzato.

I giovani che hanno aperto non sono molti. In alcuni casi si sono specializzati in un prodotto di nicchia (FR/DH) ma comunque le cose mi pare non vadano sempre come sperato...

La mia impressione e che una attività per stare in piedi ha bisogno di tutto: vendita del marchio, officina meccanica, web e forse anche city bike, cavalletti e cestini... e magari anche un pizzico di fortuna.

Ps.: Da quando è arrivato Decathlon mi sembra che si sia pappato tutta quella (grande) fascia di mercato dei ciclisti per caso. Quelli per intenderci che non vogliono assolutamente spendere più di due o trecento euro per una bici."
 

lancaster

Biker superioris
12/12/06
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Ciao, io stavo guardando il sito della fiera di Padova ed ho visto la locandina di questo congresso:


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organizzato nell’ambito di
ExpoBici
Padova - 22 settembre 2008
Nascono gli show-room. Sempre più orientati al multisport​

Le problematiche che deve affrontare oggi il rivenditore sono le più disparate e riguardano sia la sua attività di rivendita, sia quella di meccanico. Il fenomeno internet che tutti lamentano, i dubbi sulle garanzie, le responsabilità sulle rotture di telai e componenti, i ridotti margini di guadagno sono alcuni dei temi che stanno già creando una selezione naturale della categoria.
Di meccanici ne rimarranno pochi e saranno coloro che avranno capito l’importanza dei temi della normativa e della sicurezza e di questi se ne faranno carico, aggiornandosi e documentandosi periodicamente.
A fianco della figura professionale di meccanico ciclista c’è però un’altra realtà. I maggiori margini di guadagno che garantiscono l’abbigliamento e tutto ciò che si indossa sta orientando i nuovi (e rinnovati) operatori ad aprire dei veri e propri show room della bicicletta e dell’accessorio. Trainati in questa scelta anche dal visual merchandising sempre più aggressivo e “comunicante” proposto da produttori e distributori.
C’è poi una tendenza nuova che sta emergendo tra gli utenti finali: il cicloamatore utilizza sempre più il running, e spesso anche il nuoto, come sport alternativi nelle giornate piovose o invernali. E non solo…
Molti runners si stanno avvicinando al ciclismo, affascinati dalle “Ferrari” (i monoscocca in carbonio) e da uno sport altrettanto salutare. Tale tendenza è oggi una grande opportunità e modificherà il classico punto vendita di biciclette e accessori in show room di prodotti dedicati al ciclismo, alla corsa e al nuoto.
Tali realtà necessitano di un confronto e di un dibattito. Per questo motivo nasce un evento mai proposto prima d’ora: il 1° Congresso Nazionale del Rivenditore Bici, dal titolo “L’evoluzione del punto vendita specializzato”. All’evento interverranno i migliori esperti in tema di normativa, di sicurezza e di marketing, oggi riuniti in Bicigroup, il gruppo di lavoro che ha il compito di diffondere i contenuti sul territorio nazionale attraverso corsi e convegni. Ma soprattutto verranno proposte soluzioni pratiche orientate allo show room del futuro.
Spazi espositivi, non semplici negozi: eleganti, spaziosi, dove il visual merchandising e i lay-out espositivi diventano elementi predominanti, in grado di far parlare da solo il prodotto. L’abbigliamento, le scarpe, gli occhiali, i caschi, ma anche i componenti e alcuni marchi di biciclette messi in bella mostra attraverso lay-out disegnati direttamente dai produttori. Questo è il negozio del futuro, uno spazio di vendita dove avviene l’acquisto emozionale, dove il cliente è attratto e coinvolto.
Il 1° Congresso Nazionale del Rivenditore Bici documenterà e stimolerà questo cambiamento: sia per i meccanici, sia per i rivenditori. Non mancate.

Non ho le competenze per valutare un possibile sviluppo del mercato, ma il punto vendita "multisport" teorizzato non mi piace come soluzione.
Personalmente preferisco in negozi iperspecializzati, che tuttavia mi rendo conto, possano interessare ad un numero relativamente ristretto di clienti.
 

MetalDave

Biker ciceronis
3/4/08
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Ivrea(TO)
www.davespace.it
@ Lancaster: credo che il multisport sia funzionale e valido quando chi ci lavora dentro pratica gli sport con i quali si guadagna da mangiare.
Se io mi mettessi ad aprire un negozio di bici farei poca strada visto che vado in bici ma non ho assolutamente nessun tipo di competenza meccanica e tecnica al momento.
Il Deca va forte perchè hanno dei prodotti buoni a prezzi onesti, oggetti che spesso nei negozietti (intesi come dimensioni) ti fanno pagare molto di più, ti faccio un esempio stupido: ho un multifunzione Decathlon pagato 3 euro, il classico attrezzo con le brugole, smagliacatena etc...beh nei negozi di bici specializzati vicino casa non ne ho trovato uno a meno di 15 euro e onestamente un attrezzo del genere non mi interessa che sia superevoluto per le operazioni di manutenzione a cui mi serve. Discorso a parte invece per la bici intera e i componenti, allora lì si che preferisco comprare dal negozietto in cui però mi sanno consigliare e dare assistenza, esclusi i casi speciali delle mega offerte che ogni tanto le grandi catene fanno.

@ Flying Barrel: non so che lavoro fai e non ho capito molto bene cosa vorresti fare, aprire un negozio online di "roba" per la bici sfruttando la tua partita iva? scusa per la domanda ma non capisco...
il discorso Deca è esattamente come dici tu, io per primo se devo acquistare "materiale di consumo" vado in Decathlon per risparmiare e così fa la maggior parte della gente che si compra city bike o bici per bambino visto che il risparmio è tanto, non ci vedo niente di male, è il mercato!
Peccato per i piccoli negozi è vero, ma sta pur certo che gli appassionati di bici (e la bici è il secondo sport per praticanti in Italia) continueranno ad andare dal rivenditore di fiducia per l'assistenza e si affiderano alle grandi catene per il materiale di consumo visto che si risparmia davvero tanto.
Per il discorso "ammodernamento" dello stile di vendita credo che i "vecchi" non abbandoneranno il vecchio per il nuovo (cioè non gli frega più di tanto avere un sito internet in cui mettere offerte perchè vorrebbe dire un mal di pancia in più a cui stare dietro), mentre i negozi "giovani", giovani inteso come di nuova apertura o con gente giovane all'interno, sono più propensi a farlo perchè internet se la si sa sfruttare è una grande vetrian gratuita, bisogna solo essere bravi ad emergere, vuoi per competenze, prezzi, tipo di materiale venduto.
I negozi affermati sono affermati perchè ormai hanno una clientela fissa e costante.
 

querins79

Biker serius
3/5/07
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Vicenza
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Sono d'accordo con quanto detto da metaldave...
E' da un po' di tempo che sto pensando ad un apertura di un negozio gestito in prima persona. In realtà se ci guardiamo attorno e pieno di rivenditori che lavorano tutti alla stessa maniera, proponendosi poco e mettendo poca passione. Infatti penso che la passione, soprattutto in questo settore, penso possa giocare la carta più importante (non dimentichiamoci che si lavora con l'hobby e la passione della gente dove spesso e volentieri le persone sono talmente prese emozionalmente che sono disposte a spendere cifre molto alte per qualcosa in più che alla fine sotto sotto neanche serve). Mi sembra di vedere in giro, per esempio, che parlare ad un rivenditore di novità 2009 sembra quasi come chiedere a Bush di parlare l'arabo. E' proprio vero, la maggior parte dei negozi vivacchiano trascinandosi quella clientela ottenuta in svariati anni di lavoro. Penso che, pianificando per bene le attività ma soprattutto le strategie, si possano ottenere dei buoni risultati. Internet (la maggior parte dei rivenditori non usa questo ottimo strumento) penso sia molto importante non tanto per la vendita al dettaglio ma, se usato correttamente, per attirare il potenziale cliente in negozio. L'immagine, la competenza, la passione che si trasmette al cliente giocano ruoli fondamentali. Non bisogna dimenticare, che è il rivenditore che deve VENDERE e non tanto il cliente che deve comprare e questo vale non solo nel mondo della bici ma è una regola fondamentale in ogno settore. Il negozio deve essere propositivo attirando quel cliente che fino a poco tempo prima neanche gli passava per la mente di cambiare bici..... Sapersi proporre è fondamentale ma certo è difficiele da mettere in atto nella giusta maniera. Chi lo sa? magari in futuro ci provero', per adesso continuo a sognare. Ciao a tutti
 

ChefMauro

Biker tremendus
10/4/09
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Chialvetta!!!
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@Gasate: Questo è un periodo in cui bisogna inventarsi un po' il lavoro oppure, come fatto dal tuo sivende, bisogna adattarsi e ampliare l'offerta anche solo per poter far entrare più gente nella propria attività. Anche perchè così facendo più servizi uno offre e più la gente ne parla, e visto che in Italia la miglior pubblicità è ancora il passaporola è facile capire il perchè un negozio di bici deve ampliarsi per poter sopravviere.

@querins79: In bocca al lupo!
 

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