Ho faticato a seguirti (per miei limiti).
Però ho capito che parlare di cosa è normale e cosa no è un casino, visto che non ci sono punti fermi dai quali partire.
Però, se è vero che alle volte le cose semplici spiegano anche le cose più complesse, nella fattispecie da me descritta, per una volta, di punti fermi ce ne sono.
25 dicembre mattina, due vecchi amici si incontrano.
Una indossa un giaccone invernale, tiene un figlio in una mano, una busta di regali nell'altra e ha un marito subito dietro.
L'altro ha quella che sembra ad uno sguardo superficiale una calzamaglia, una manopola in una mano e un'altra nell'altra, ed una ruota pesantemente infangata subito dietro.
Ecco, forse, per una volta, si può azzardare su chi può essere catalogato come normale e chi no.
Ciao
Claudio
Caro Claudio, dovessi trovarmi a rispondere al tuo quesito in tutta l'onestà intellettuale di cui sono capace - magari nelle more del giudizio nanti l'Illustrissimo - senza alcuna esitazione risponderei: "entrambi, Vostro Onore!"
L'amica, infatti, incarna lo stereotipo della più rassicurante madre di famiglia nell'amabile premura delle classiche incombenze prenatalizie, e tu, parimenti, impersoni fedelmente il cliché che si confà ad ogni buon biker che si rispetti.
Questo sostanzialmente per ribadire che, in assenza di modelli comportamentali inconfutabili, ovvero in presenza di collaudati archetipi, ciascheduno può vantare la propria "normalità", quantomeno nell'accezione "relativa" del termine.
Nella sostanza -brutalmente, in soldoni- possiamo tranquillamente sostenere che sia quindi vera una cosa ed il suo esatto contrario, e mi dispiaccio oltremodo per coloro i quali vorremo definire "orfani del dubbio", in quanto sicuramente portatori di un problema accessorio.
E la vita è già abbastanza complicata per sua natura...