Però un conto è un restauro di una bici "pregiata", tipo una trek, Scott, Gary Fisher, o al max qualche marca italiana tipo bianchi o olympia, insomma bici che hanno visto la nascita delle MtbTre colori sgargianti sfumati (con prepotente presenza del fucsia), freni cantilever, corone ellittiche: questa è la carta d'identità delle MTB anni '90.
Da appassionato di restauri (dalle auto d'epoca ai ciclomotori), vorrei suggerirti un restauro conservativo filologicamente corretto: mantenere la verniciatura originale e, come ti hanno detto in molti, una bella ingrassata di tutti i cinetismi e sostituzione delle componenti soggette a usura: copertoni (magari quelli lisci così farai meno fatica girando in città), camere d'aria (magari quelle latterizzate per dimenticarti il rischio forature) e pattini dei freni.
Tutto il resto, compresa la comodosa sella, lo lascerei così, seguedo il motto minima spesa massima resa!!!
Questa è semplicemente una bici da supermercato generica, non vale nemmeno lo svitol che metti sulla catena!
