Condivido questo modo alternativo di raggiungere i laghi Colbricon.
Domenica scorsa ho avuto l'inaspettata occasione di recarmi a San Martino di Castrozza per accompagnare una persona anziana che si recava li per le vacanze.
Qualche ora l'avrei avuta a disposizione per me e sarebbe stato un peccato non approfittarne per fare una bella escursione in MTB.
Volevo visitare i Laghi Colbricon ma nel poco tempo avuto a disposizione il sabato, sono riuscito solo a reperire l'informazione che il sentiero principale per raggiungere i laghi (14-348) è vietato alle MTB, almeno in questo periodo che la località inizia ad essere molto frequentata dai turisti amanti delle escursioni.
Ma io sono cocciuto e sti Laghetti voglio proprio vederli.
Il meteo da pioggia per il primo pomeriggio ed il cielo è già carico di nubi abbastanza minacciose quindi devo sbrigarmi anche perchè sono quasi le 10 e non ho nemmeno molto tempo a disposizione per il giro.
Da San Martino salgo in asfalto sul Rolle (purtroppo questo tratto di asfalto non posso evitarlo).
Circa 300 metri prima del passo giro a destra sulla strada bianca che porta a Baita Segantini.
Raggiunta la Baita scendo sulla Val Venegia : la sterrata in discesa è facile con un fondo compatto ed il paesaggio che si presenta davanti è di bellezza eccezionale.
Purtroppo non è possibile mollare troppo i freni perchè lungo la valle incontro veramente tanti camminatori e non è il caso di prendersi qualche maledizione o rischiare un incidente, poi vale la pena proseguire lenti per avere il tempo di ammirare il paesaggio.
Al termine della valle, giro a sinistra su un sentiero che inizia poco prima che la sterrata vada a collegarsi con la strada che sale al Passo Valles e sembra entrare in un parcheggio, ma poi prosegue su un ponte che attraversa il Torrente Travignolo.
E' un piacevole e facile single track in discesa che corre parallelo al torrente e mi consente di evitare l'asfalto.
Giungo sulla strada del Passo Rolle e visto che per arrivare fin qui non ho impiegato poco tempo e poche energie, decido di fare una divagazione verso il Centro visitatori del Parco di Paneveggio giusto per visitare la zona magari in vista di possibili future escursioni.
Poi torno al mio itinerario verso i Laghi Colbricon.
Seguo le indicazioni verso la Malga Colbricon.
Il sentiero pur essendo in salita è sempre piacevole tranne per un brevissimo tratto più difficile perchè pieno di radici affioranti che grazie all'umidità diventano molto scivolose.
Il bello viene poco prima di raggiungere la Malga: la sterrata si trasforma in un sentiero stretto e ripido che più che un sentiero assomiglia al letto di un torrente fortunatamente in secca.
Scendo dalla bici e spingo per un centinaio di metri poi salgo nuovamente in sella, esco dal bosco sbucando in un verde pascolo, molto bello e raggiungo la Malga Colbricon, disabitata.
Dalla Malga in poi saranno brevissimi i tratti in cui salirò nuovamente in sella, perchè il sentiero diventa impervio, prima pieno di grossi massi, poi molto ripido e dissestato.
Bisogna seguire le indicazioni per Malga Ces.
Spingo la bici per circa 20-25 minuti (1700 m) incontrando anche i primi escursionisti a piedi che mi danno strada (loro al vedermi li si stupiscono, ma mi stupisco pure io che riesco a superarli portandomi dietro la mia bike).
Raggiungo la forcella Colbricon e faccio ancora una ventina di metri di salita a piedi.
Alla vista dei laghi il sentiero diventa ciclabile.
Visito velocemente i laghi anche perchè il tempo a disposizione inizia a scarseggiare e ci si mette pure il cielo che comincia a gocciolare.
Torno alla Forcella per scendere verso Malga Ces.
L'inizio della discesa dalla forcella è un sentiero a tornanti molto ripido e dissestato che devo fare a piedi.
Poi spiana ma rimane molto sassoso però comunque ciclabile anche se bisogna tirare fuori gli attributi, almeno per chi come me affronta questi sentieri con una front.
Arrivo poi ad una pista da sci che in discesa mi conduce rapidamente a Malga Ces e quindi su asfalto in qualche minuto torno a San Martino.
L'itinerario è abbastanza facile, 35km con 1150m di dislivello, che escludendo soste e divagazioni e prendendosela comunque comoda si possono fare tranquillamente in meno di 3 ore.
Sul sentiero verso la Malga e i Laghi Colbricon non ho trovato nessun divieto per le bici.
L'unica cosa che può dare fastidio sono quei 25 minuti da fare a piedi, ma chi ama la montagna non si può spaventare per così poco.
L'alternativa al tratto a piedi è il sentiero 14-348 che è interamente ciclabile ma vietato alle MTB e molto battuto dagli escursionisti durante la stagione estiva.
Fuori stagione, magari tra metà settembre e inizio novembre penso si possa tranquillamente fare senza trovare anima viva.
Io ho fatto il giro con una front il che mi ha giovato perchè avevo poco peso da portarmi dietro durante il tratto a piedi.
Alcuni brevissimi tratti di discesa sul finale però ero al limite.
L'unica cosa che ho rimpianto è stata quella di non avere le scarpe da trekking.
Quel tratto a piedi, con le scarpe da XC è stato impegnativo, ma comunque non impossibile.
Allego la traccia
Domenica scorsa ho avuto l'inaspettata occasione di recarmi a San Martino di Castrozza per accompagnare una persona anziana che si recava li per le vacanze.
Qualche ora l'avrei avuta a disposizione per me e sarebbe stato un peccato non approfittarne per fare una bella escursione in MTB.
Volevo visitare i Laghi Colbricon ma nel poco tempo avuto a disposizione il sabato, sono riuscito solo a reperire l'informazione che il sentiero principale per raggiungere i laghi (14-348) è vietato alle MTB, almeno in questo periodo che la località inizia ad essere molto frequentata dai turisti amanti delle escursioni.
Ma io sono cocciuto e sti Laghetti voglio proprio vederli.
Il meteo da pioggia per il primo pomeriggio ed il cielo è già carico di nubi abbastanza minacciose quindi devo sbrigarmi anche perchè sono quasi le 10 e non ho nemmeno molto tempo a disposizione per il giro.
Da San Martino salgo in asfalto sul Rolle (purtroppo questo tratto di asfalto non posso evitarlo).
Circa 300 metri prima del passo giro a destra sulla strada bianca che porta a Baita Segantini.
Raggiunta la Baita scendo sulla Val Venegia : la sterrata in discesa è facile con un fondo compatto ed il paesaggio che si presenta davanti è di bellezza eccezionale.
Purtroppo non è possibile mollare troppo i freni perchè lungo la valle incontro veramente tanti camminatori e non è il caso di prendersi qualche maledizione o rischiare un incidente, poi vale la pena proseguire lenti per avere il tempo di ammirare il paesaggio.
Al termine della valle, giro a sinistra su un sentiero che inizia poco prima che la sterrata vada a collegarsi con la strada che sale al Passo Valles e sembra entrare in un parcheggio, ma poi prosegue su un ponte che attraversa il Torrente Travignolo.
E' un piacevole e facile single track in discesa che corre parallelo al torrente e mi consente di evitare l'asfalto.
Giungo sulla strada del Passo Rolle e visto che per arrivare fin qui non ho impiegato poco tempo e poche energie, decido di fare una divagazione verso il Centro visitatori del Parco di Paneveggio giusto per visitare la zona magari in vista di possibili future escursioni.
Poi torno al mio itinerario verso i Laghi Colbricon.
Seguo le indicazioni verso la Malga Colbricon.
Il sentiero pur essendo in salita è sempre piacevole tranne per un brevissimo tratto più difficile perchè pieno di radici affioranti che grazie all'umidità diventano molto scivolose.
Il bello viene poco prima di raggiungere la Malga: la sterrata si trasforma in un sentiero stretto e ripido che più che un sentiero assomiglia al letto di un torrente fortunatamente in secca.
Scendo dalla bici e spingo per un centinaio di metri poi salgo nuovamente in sella, esco dal bosco sbucando in un verde pascolo, molto bello e raggiungo la Malga Colbricon, disabitata.
Dalla Malga in poi saranno brevissimi i tratti in cui salirò nuovamente in sella, perchè il sentiero diventa impervio, prima pieno di grossi massi, poi molto ripido e dissestato.
Bisogna seguire le indicazioni per Malga Ces.
Spingo la bici per circa 20-25 minuti (1700 m) incontrando anche i primi escursionisti a piedi che mi danno strada (loro al vedermi li si stupiscono, ma mi stupisco pure io che riesco a superarli portandomi dietro la mia bike).
Raggiungo la forcella Colbricon e faccio ancora una ventina di metri di salita a piedi.
Alla vista dei laghi il sentiero diventa ciclabile.
Visito velocemente i laghi anche perchè il tempo a disposizione inizia a scarseggiare e ci si mette pure il cielo che comincia a gocciolare.
Torno alla Forcella per scendere verso Malga Ces.
L'inizio della discesa dalla forcella è un sentiero a tornanti molto ripido e dissestato che devo fare a piedi.
Poi spiana ma rimane molto sassoso però comunque ciclabile anche se bisogna tirare fuori gli attributi, almeno per chi come me affronta questi sentieri con una front.
Arrivo poi ad una pista da sci che in discesa mi conduce rapidamente a Malga Ces e quindi su asfalto in qualche minuto torno a San Martino.
L'itinerario è abbastanza facile, 35km con 1150m di dislivello, che escludendo soste e divagazioni e prendendosela comunque comoda si possono fare tranquillamente in meno di 3 ore.
Sul sentiero verso la Malga e i Laghi Colbricon non ho trovato nessun divieto per le bici.
L'unica cosa che può dare fastidio sono quei 25 minuti da fare a piedi, ma chi ama la montagna non si può spaventare per così poco.
L'alternativa al tratto a piedi è il sentiero 14-348 che è interamente ciclabile ma vietato alle MTB e molto battuto dagli escursionisti durante la stagione estiva.
Fuori stagione, magari tra metà settembre e inizio novembre penso si possa tranquillamente fare senza trovare anima viva.
Io ho fatto il giro con una front il che mi ha giovato perchè avevo poco peso da portarmi dietro durante il tratto a piedi.
Alcuni brevissimi tratti di discesa sul finale però ero al limite.
L'unica cosa che ho rimpianto è stata quella di non avere le scarpe da trekking.
Quel tratto a piedi, con le scarpe da XC è stato impegnativo, ma comunque non impossibile.
Allego la traccia