Report: Laghi di ghiaccio

  • Orbea lancia la nuova Rise, la sua ebike leggera che ha fatto discutere tantissimo i nostri lettori. Io e Stefano abbiamo avuto modo di provarla in anteprima a Terlago, da oggi la potete toccare con mano al Bike Festival di Riva del Garda.
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Happykiller

Biker pazzescus
4/3/05
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Lac Leman
broadbandsports.com
Bike
Sentinella
Immagino volute turbinose di nuvole isteriche che seminano coltri di lacrime ghiacciate al di là degli artigli rocciosi che le trattengono.

Il cielo è di un blu molto intenso; una tinta che ha contraddistinto anche la giornata sulla Cima Verosso, a poca distanza di spazio e di tempo da qui e ora. Eppure là non c'era traccia di neve neanche sui versanti a nord di quote più alte, mentre al Devero sembra che la frustata d'inverno abbia lasciato un segno più duraturo.

Saliamo all'ombra. Siamo quasi al solstizio e il sole è al massimo della pigrizia: non ha nessuna intenzione né fretta di alzarsi.

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La toccata e fuga al lago delle Streghe non mi regala il solito stupore, perché all'ombra l'acqua è cupa, non dello sfavillante turchese che conosco.

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Percorriamo il lato sud-est del Codelago, teoricamente molto più ciclabile dell'altra sponda soleggiata; ma il ghiaccio riduce il tempo in sella, come l'ombra riduce la temperatura delle dita. Siamo sicuramente sotto zero.
Il grande specchio cobalto è cristallizzato, smorzando i riflessi in un gelo piuttosto opaco.

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Quando sbuchiamo al sole, un tepore dolcissimo ci accoglie, riscoprendo il folle clima di quest'anno. Ma presto torniamo all'ombra.

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La salita - già molto erta - all'Alpe Forno, è ingombrata variamente da cumuli di neve non trasformata, che rendono ancor meno agevole l'ascesa e modificano tristemente le aspettative di pedalabilità dell'altipiano.

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Infatti, giunti all'alpeggio in fondo alla valle sotto l'orgogliosa massa della Punta d'Arbola, la situazione si palesa ostica.
C'è poca neve, ma abbastanza da costringerci a frequenti tratti a piedi. Peccato.

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L'ambiente è meraviglioso ugualmente, pur senza i riflessi dei tanti laghi e il gorgogliare del ruscello sepeggiante. Stiamo attraversando la tundra siberiana sotto un sole mediterraneo.

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La discesa è meno ghiacciata del previsto. A maggio avevo trovato una situazione ben più rischiosa nell'attraversamento del tratto di mulattiera nel torrentello ghiacciato. La siccità semplifica certi passaggi.

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Il mio impeto equilibrista mi permette di divertirmi molto nel superare le infinite trappole dello stretto ed esposto sentiero innevato. Herman non apprezza altrettanto. Bisogna essere un po' arroganti e smaliziati per far capire agli ostacoli chi comanda. Eheh.

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Altro breve tratto di portage per accedere all'altro altipiano, per poi serpeggiare ancora tra i rododendri verso altri laghi.
Sarebbe molto bello, ma improvvisamente un pedale mi abbandona, schizzando via dal suo perno.
Una riparazione d'emergenza mi consente di potermici appoggiare, senza pedalare; basta incastrarlo periodicamente con una pedata di fianco, per non perderlo e proseguire senza fermarmi.
Purtroppo si tratta di un lungo pianoro ciclabile e sono costretto a passeggiare.

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L'obiettivo aggiuntivo della giornata sarebbe stata la Cima Sangiatto, ma l'inconveniente ha aggiunto ritardo, già accumulato per l'incedere lento nella neve in precedenza; per cui optiamo per un rinvio della deviazione a tempi migliori e giornate più lunghe.

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Gli scenari sono grandiosi e in fondo non mi disturba molto l'aver faticato di più, né la rinuncia alla cima, né il danno meccanico. Sono felice così.

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L'ultima discesa è sfidante: inizia per errore galleggiando sui rododendri, senza toccare per terra per un centinaio di metri su pendenze di 40-45°. Che spasso!
Poi si fa disordinata tra rocce, prato e sentieri di vacche sul filo tra la luce e l'ombra.

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Infine in una conca meravigliosamente baciata dall'ultimo sole, il singletrack si snoda tra curvette giocose e passaggi tecnici, che, superati senza poter dare colpi di pedale, ma solo colpi di reni, dà ancora più soddisfazione.

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Non si può dire che la gita sia andata alla perfezione, ma sicuramente conservo dei bellissimi ricordi (grazie anche alla Sony).
Grazie Herman per avermi accompagnato anche in questa bravata!

Mi spiace per la compressione web che mortifica la qualità delle foto, pasiensa.

Per info sul giro, ci sono molte tracce a disposizione. Ad esempio questa: http://itinerari.mtb-forum.it/tours/view/14772
 

Classifica mensile dislivello positivo