A due settimane di distanza dal mio incidente, io e Michele, compagno di tante arrampicate, ci diamo appuntamento alle 7:30 del mattino sotto un cielo che non promette nulla di buono. Nonostante sia già la metà di agosto, l'aria è frizzante e inforchiamo le nostre bike senza meta precisa.
Allora via, da San Giacomo di Roburent fino a Serra in "tempo zero", per poi deviare in direzione Arotte, un caratteristico paesino arroccato con casupole in pietra la quale architettura ricorda vagamente i borghi della Valle d'Aosta.
Da lì, l'idea era quella di scalare fino ai Cardini quando ad un tratto inizia a diluviare. Così, indossato il K-way, ripercorriamo mesti la strada di andata, decisi a rincasare quando ad un tratto Michele si ferma dicendomi: ma dove porterà quel pistino?????????????
Detto e fatto. Incuranti del tempo ed inconsapevoli di dove questi potesse portarci, imbocchiamo la discesa sotto una pioggia torrenziale.
L'acqua solcava profondi canali lungo tutto il percorso e l'andatura "allegra" dava l'impressione di essere su un off-shore (...più che su una bike!...), e mentre le ruote artigliavano il fango diluito, quel connubbio di "sporco e bagnato" regalava una sensazione di libertà!
Rami e pini sembravano unirsi, creando dei tunnel naturali e complice il silenzio ed una lieve foschia, tutto il bosco regalava un paesaggio surreale.
Davvero indescrivibile....
Alla fine, il pistino arriva sulla statale che da Roburent porta a S.Giacomo, una irta salita di soli 3,5 km, quanto basta per spaccare le gambe.
Bagnati come pulcini, sporchi come maiali e stanchi come muli (...per restare in tema fattoria...) arriviamo a casa dove, personalmente, mi aspetta la sfuriata di mia moglie (A BUON INTENDITORE......) alla quale è stato inutile spiegarle le sensazioni che ho provato!
In ogni caso è stato un gran bel giro, sicuramente il più gustoso della mia estate.
Domandone:
...PERCHE' QUANDO TORNO STANCO DAL LAVORO NON SONO MAI COSI' CONTENTO COME QUANDO MI SENTO STANCO A FINE DI UN'ARRAMPICATA IN BICI?????????????????????????????
Filippo
Allora via, da San Giacomo di Roburent fino a Serra in "tempo zero", per poi deviare in direzione Arotte, un caratteristico paesino arroccato con casupole in pietra la quale architettura ricorda vagamente i borghi della Valle d'Aosta.
Da lì, l'idea era quella di scalare fino ai Cardini quando ad un tratto inizia a diluviare. Così, indossato il K-way, ripercorriamo mesti la strada di andata, decisi a rincasare quando ad un tratto Michele si ferma dicendomi: ma dove porterà quel pistino?????????????
Detto e fatto. Incuranti del tempo ed inconsapevoli di dove questi potesse portarci, imbocchiamo la discesa sotto una pioggia torrenziale.
L'acqua solcava profondi canali lungo tutto il percorso e l'andatura "allegra" dava l'impressione di essere su un off-shore (...più che su una bike!...), e mentre le ruote artigliavano il fango diluito, quel connubbio di "sporco e bagnato" regalava una sensazione di libertà!
Rami e pini sembravano unirsi, creando dei tunnel naturali e complice il silenzio ed una lieve foschia, tutto il bosco regalava un paesaggio surreale.
Davvero indescrivibile....
Alla fine, il pistino arriva sulla statale che da Roburent porta a S.Giacomo, una irta salita di soli 3,5 km, quanto basta per spaccare le gambe.
Bagnati come pulcini, sporchi come maiali e stanchi come muli (...per restare in tema fattoria...) arriviamo a casa dove, personalmente, mi aspetta la sfuriata di mia moglie (A BUON INTENDITORE......) alla quale è stato inutile spiegarle le sensazioni che ho provato!
In ogni caso è stato un gran bel giro, sicuramente il più gustoso della mia estate.
Domandone:
...PERCHE' QUANDO TORNO STANCO DAL LAVORO NON SONO MAI COSI' CONTENTO COME QUANDO MI SENTO STANCO A FINE DI UN'ARRAMPICATA IN BICI?????????????????????????????
Filippo