Ne ricordo alcune particolarmente memorabili.
La prima accadde a Padova, con una bici da città, letteralmente si staccò il battistrada dal copertone anteriore e volai a terra in curva che, per la verità, avevo preso alquanto allegramente incurante che il ferrovecchio che portavo dicesse "aiuto" ad ogni pedalata.
Fortunatamente conseguenze quasi zero.
Ancora, per il distacco del parafango anteriore che si incuneò tra forcella e ruota feci un bel capitombolo in avanti...
Sempre a Padova, cercando di fare lo scemo giù per una scalinata con la bici da 28", il tipico ferro battuto da studente universitario, finii a rotoli... non so come feci ad uscirne indenne.
La quarta dalle mie parti, mentre accompagnavo degli amici in un giretto in mtb.
Su una stradina semisterrata in discesa vado avanti e raccomando a tutti la massima attenz... SBAM!
Strisciata con ginocchio, fianco, gomito e spalla destra su del ghiaietto acuminato come chiodi... mentre dietro si fermano per miracolo prima di investirmi.
Passai un buon quarto d'ora ad estrarre sassolini conficcati qua e là poi, lavate un po' le ferite alla prima fontana, via di nuovo per completare il giro.
Adesso sto attento, se cado mi sa che qualcosa si rompe per davvero, tra ginocchia ammaccate e spalle lussate ne so qualcosa.