Anche se non rientro nei confini geografici toscani , la distanza dal Monte Amiata non risulta particolarmente impegnativa , per noi Viterbesi , nel fare una puntata nel "verde vulcano spento " , all' ombra dei suoi faggi in un sabato afoso di fine Agosto .
Lasciata l' auto in uno spiazzo sulla strada che sale da Piancastagnaio verso la frazione di Quaranta , sono salito verso le Macinaie in direzione della vetta fino a trovare il sentiero numero 10 (anello del monte Amiata ) che ho seguito fino alla localita' Aia Dei Venti dove c' e' anche un ristorante/rifugio.
Dopodiche' sono ritornato su salita asfaltata , pochissimo trafficata , fino al Prato della Contessa e quindi la vetta fin su' alla croce , dove ahime' ,causa la giornata molto calda e umida la foschia non permetteva di spaziare sul panorama sottostante .+
Gironzolando ancora all' ombra e al fresco della vegetazione , dove tantissimi "fungaroli" cercavano di mettere qualche bel porcino nel proprio "capagno"
, sono ritornato a recuperare l' auto , per poi cambiarmi e ritornare curioso in localita' Aia dei Venti dove avevo avvistato il locale Gatto d' oro con tanto di tavoli all' aperto
(cucina tipica con assaggio di tris di primi tortelloni-pici e polenta con funghi e un buon bicchiere di rosso ) , prima di ritornare al caldo della citta'.....
Lasciata l' auto in uno spiazzo sulla strada che sale da Piancastagnaio verso la frazione di Quaranta , sono salito verso le Macinaie in direzione della vetta fino a trovare il sentiero numero 10 (anello del monte Amiata ) che ho seguito fino alla localita' Aia Dei Venti dove c' e' anche un ristorante/rifugio.
Dopodiche' sono ritornato su salita asfaltata , pochissimo trafficata , fino al Prato della Contessa e quindi la vetta fin su' alla croce , dove ahime' ,causa la giornata molto calda e umida la foschia non permetteva di spaziare sul panorama sottostante .+
Gironzolando ancora all' ombra e al fresco della vegetazione , dove tantissimi "fungaroli" cercavano di mettere qualche bel porcino nel proprio "capagno"

