Per me, in modo molto generalizzato, rendere percorribile un percorso in MTB vuol dire non doversela fare praticamente a piedi, dovendo scendere in continuazione per via di alberi/ramaglie caduti, per almeno oltre 40 cm di foglie, per frane, superamenti impraticabili di rii e grossi massi.
Mi pare di aver indicato tutto, se un percorso è come sopra o ci vado a scarpinare oppure, se mi è consentito... provo ad adattarlo per il mio divertimento e affinchè questo divertimento sia condiviso il più possibile.
Beh, questa ultima parte è piutttosto delicata...
Il resto fa parte del bel gioco del nostro sport, quindi della nostra capacità e abilità e, come pure quella di possedere la bike adeguata.
Se non sono capace/non ho la bike giusta non mi pare assolutamente corretto raddrizzare le curve, togliere le pietre, spianare le contropendenze, ecc.
Questo ultimo atteggiamento è purtroppo ampiamente praticato dagli attivisti cosscrauntisti, i quali per non danneggiare le delicate bike nonchè loro stessi tendono a "ripulire" di ogni cosa i sentieri a mo' di giardini dell'asilo.
Sono poi in pieno accordo con sCurra, anche se naturalmente i percorsi tendono con l'utilizzo a velocizzarsi, c'è la tendenza a rendere i pecorsi meno "interessanti" e più veloci, più adatti alla velocità pura DH.
Ritengo, tuttavia, che al momento in collina siano presenti tipologie di percorsi "naturali" per tutti i gusti, si tratta solo di conservarli e mantenerli piuttosto che avviare nuove e pericolose iniziative.
E presente un delicato e precario equilibrio che andrebbe costantemente mantenuto con la diffusione di una COMUNE cultura e della pratica della MTB che della PROMOZIONE E SALVAGUARDIA DELL'AMBIENTE NATURALE.
Ed ecco che mi sorge spontanea la domanda:
ma chi può interessarsi a tutto ciò?
Boh, mi pare che la situazione sia: I club gurdano al loro orticello. I negozi fanno i loro dovuti e necessari interessi economici. Gli enti preposti hanno altro a cui pensare... (devono pensare soprattutto come continuare ad esistere).
Il resto quindi va da sè.