Già postato nel forum 29er, forse è il caso di postare anche qua:
Finalmente posso contribuire anch'io! Dopo tanta pioggia, questa domenica il sole finalmente mi sorride e decido di uscire per inaugurare la Gas29, front ideata da Monterosa, arrivata una decina di giorni fa e da allora rimasta a farsi ammirare senza concedersi nemmeno una volta.
Faccio il giro più facile, quello sotto casa. E' pur sempre la prima volta ed è meglio cominciare a piccoli passi.
Il primo tratto è quasi tutto asfaltato. La scorrevolezza della bici impressiona in modo favorevole, ogni pedalata rende di più, la 29 sembra più proporzionata per persone come me, che superano l'1.90. Ma è in salita che apprezzo di più le ruotone. E' un mese che non vado in bici, l'ultima volta era con una 26, ma anche senza allenamento salgo con rapporti più duri e vado su più veloce. Migliore anche la resa della pedalata in piedi, più lenta e ritmata, senza la spiacevole sensazione dei pedali che scattano via troppo velocemente che danno le 26. In piedi sui pedali, assomiglia di più a una bici da strada.
Peccato non ci sia con me l'amico che mi accompagna in quasi tutte le mie uscite, perché così avrei un bel metro di paragone.
Arrivo allo sterrato, in salita e discesa si comporta bene. Poi devio per le rovine di Vejo (chi è di Roma nord le conosce bene, perché meta abituale di biker). Il sentiero etrusco che si addentra nel parco è ripido ma anche qui salgo con rapporti più duri e faccio meno fatica. Arriva il single track stretto, scendo con più sicurezza rispetto alla full da 26 che ho venduto (una rockrider 9.1). Si avvicina la rampa più dura, finora l'ho fatta in piedi solo una volta...zac... foro pochi metri prima di affrontarla! E poi s'è formata pure una bella buca che la rende proibitiva. Scendo dalla bici. L'impressione è cmq che il mezzo tenda a impennarsi di meno sui passaggi ripidi e che ci si debba impegnare di meno per schiacciarsi sul manubrio ed evitare il ribaltamento. Tornerò a sfidare la rampa un altro giorno, magari quando avrò la corona da 21, che devo sostituire alla 22 che monto ora. Nei passaggi più difficili, credo possa aiutare avere una corona con rapporti più corti, che se ho capito bene dovrebbero così tornare simili a quelli di una 26.
Passando da full a front, ho cercato di far caso al comfort senza riscontrare grandi differenze. In certi passaggi si nota che la bici reagisce in modo differente rispetto a una full, ma credo sia normale e che sia questione di adeguare la tecnica di guida. Il manubrio lungo è molto comodo e dà una sensazione di stabilità e maggior controllo.
Il ritorno è di nuovo su asfalto, scorrevole.
Arrivo meno stanco del solito a casa, dopo circa 28 km. Mi sono divertito nonostante la foratura. Avrei ancora voglia di pedalare. Soprattutto ho voglia di testare la bici su percorsi più cattivi, consapevole che un giro come questo non faccia emergere tutte le potenzialità di una 29. Ho voglia di provarla con i compagni di uscita abituali, per capire da loro se è vero che vado più veloce.
Mi ha fatto venire una gran voglia di pedalare. Se dovessi fare un confronto automobilistico, direi che le 29 sono delle monovolume, più stabili e con migliore visione del paesaggio, e le 26 dei veicoli tradizionali.
Alcune specifiche tecniche:
Forcella Manitou Minute qr da 100
Ruote fulcrum red metal
Gomme Maxxis Crossmax 2.1 dietro e Racing Ralph 2.25 davanti
Una saluto a Max e a tutti i 29er e a presto per nuove impressioni!
Finalmente posso contribuire anch'io! Dopo tanta pioggia, questa domenica il sole finalmente mi sorride e decido di uscire per inaugurare la Gas29, front ideata da Monterosa, arrivata una decina di giorni fa e da allora rimasta a farsi ammirare senza concedersi nemmeno una volta.
Faccio il giro più facile, quello sotto casa. E' pur sempre la prima volta ed è meglio cominciare a piccoli passi.
Il primo tratto è quasi tutto asfaltato. La scorrevolezza della bici impressiona in modo favorevole, ogni pedalata rende di più, la 29 sembra più proporzionata per persone come me, che superano l'1.90. Ma è in salita che apprezzo di più le ruotone. E' un mese che non vado in bici, l'ultima volta era con una 26, ma anche senza allenamento salgo con rapporti più duri e vado su più veloce. Migliore anche la resa della pedalata in piedi, più lenta e ritmata, senza la spiacevole sensazione dei pedali che scattano via troppo velocemente che danno le 26. In piedi sui pedali, assomiglia di più a una bici da strada.
Peccato non ci sia con me l'amico che mi accompagna in quasi tutte le mie uscite, perché così avrei un bel metro di paragone.
Arrivo allo sterrato, in salita e discesa si comporta bene. Poi devio per le rovine di Vejo (chi è di Roma nord le conosce bene, perché meta abituale di biker). Il sentiero etrusco che si addentra nel parco è ripido ma anche qui salgo con rapporti più duri e faccio meno fatica. Arriva il single track stretto, scendo con più sicurezza rispetto alla full da 26 che ho venduto (una rockrider 9.1). Si avvicina la rampa più dura, finora l'ho fatta in piedi solo una volta...zac... foro pochi metri prima di affrontarla! E poi s'è formata pure una bella buca che la rende proibitiva. Scendo dalla bici. L'impressione è cmq che il mezzo tenda a impennarsi di meno sui passaggi ripidi e che ci si debba impegnare di meno per schiacciarsi sul manubrio ed evitare il ribaltamento. Tornerò a sfidare la rampa un altro giorno, magari quando avrò la corona da 21, che devo sostituire alla 22 che monto ora. Nei passaggi più difficili, credo possa aiutare avere una corona con rapporti più corti, che se ho capito bene dovrebbero così tornare simili a quelli di una 26.
Passando da full a front, ho cercato di far caso al comfort senza riscontrare grandi differenze. In certi passaggi si nota che la bici reagisce in modo differente rispetto a una full, ma credo sia normale e che sia questione di adeguare la tecnica di guida. Il manubrio lungo è molto comodo e dà una sensazione di stabilità e maggior controllo.
Il ritorno è di nuovo su asfalto, scorrevole.
Arrivo meno stanco del solito a casa, dopo circa 28 km. Mi sono divertito nonostante la foratura. Avrei ancora voglia di pedalare. Soprattutto ho voglia di testare la bici su percorsi più cattivi, consapevole che un giro come questo non faccia emergere tutte le potenzialità di una 29. Ho voglia di provarla con i compagni di uscita abituali, per capire da loro se è vero che vado più veloce.
Mi ha fatto venire una gran voglia di pedalare. Se dovessi fare un confronto automobilistico, direi che le 29 sono delle monovolume, più stabili e con migliore visione del paesaggio, e le 26 dei veicoli tradizionali.
Alcune specifiche tecniche:
Forcella Manitou Minute qr da 100
Ruote fulcrum red metal
Gomme Maxxis Crossmax 2.1 dietro e Racing Ralph 2.25 davanti
Una saluto a Max e a tutti i 29er e a presto per nuove impressioni!