io invece la domenica mattina alle 8.00 quando prendo la mia MTB dalla cantina sono talmente assonnato che non la vedo nemmeno, gli occhi hanno ancora i "cispi"...e difficilmente si illuminano...
quando incontro gli altri ragazzi del gruppo, ho poco tempo per guardarla, pensiamo e "litighiamo" sul tragitto da farsi...
durante la prima salita di qualche kilometro, sono troppo impegnato a tenere sotto controllo il cardio, più che altro vedo litri di sudore che si infrangono contro una barra di alluminio orizzontale...
In cima al monte, inizio a usare i 5 minuti di relax per mangiare a più non posso noci, barrette e albicocche secche, poi tiro fuori la mascherina e la metto al casco, mi copro di più e mi preparo mentalmente alla discesa...
durante la discesa, se per un nanosecondo distogli la vista dal sentiero, rischi di spaccarti la testa (a me è già successo con 4 punti sotto l'occhio dx), l'unico movimento da ricordarsi è di sganciare la forca appena si parte, poi è tutto un fremito ed una lotta infinita tra te, il tuo materiale, il sentiero e la tue paure...
arrivati in fondo, seduti al bar col birrino in mano, a parlare del più e del meno successo durante le 4 ore di giro, le MTB sono talmente sporche e coperte di fango che a mala pena ognuno riconosce la sua...
Luca, miraccomando, non voglio assolutamente criticare quello che hai detto, anzi ci mancherebbe, sono perfettamente concorde, ho solo cercato di dare una visione differente, un una maniera spero simpatica, ma assolutamente reale, del mondo delle MTB, dove alla fine dei conti l'effimero cede il passo alla sostanza e gli occhi si illuminano quando incontri quelli dei tuoi compagni di avventura, consci di aver ancora una volta fatto una nuova impresa, consci di condividere con loro questo fantastico sport e queste irripetibili emozioni, a volte solitarie a volte di gruppo che pochi sport sanno concedere.
un saluto
sid