Come acquirente, preferisco pagare quel 10-20% in più e avere la certezza, maturata dalla conoscenza e/o dalla sensazione, che il venditore non mi stia tirando un pacco.
Spezzo anche una lancia per i compratori, però: spesso si trovano anche venditori che, magari in buonafede (vuoi per passione, vuoi per valore affettivo, vuoi per scarsa conoscenza tecnica) sopravvalutano il loro usato in maniera talmente spropositata - e testarda - da impedire la realizzazione di un buon affare, per loro e per chi vorrebbe comprare.
Io direi in generale che:
- chi compra deve togliersi dalla testa l'idea "dell'affare", il mercatino è un posto per trovare componenti a un prezzo minore di quello del nuovo, o componenti che non troveresti facilmente in negozio*, con un certo stato di usura che è
sempre superiore all'oggetto nuovo (sembra banale, ma molti questa cosa non la capiscono)
- chi vende deve rendersi conto che un oggetto usato ha un certo deprezzamento obbligatorio, e non conta quanto egli lo abbia upgradato, tenuto bene, portato a letto con sé alla sera.
Il tutto ribadendo che, se si incontrano domanda e offerta, e l'oggetto non è una sola, il prezzo è congruo.
*qualche mese fa ho acquistato, perché VOLEVO QUELLA, una
Pike 454: in negozio non la trovi, per ovvi motivi. La mia unica possibilità era pagare il prezzo richiesto dal venditore, che per fortuna ho trovato congruo.