Pordenone 22.03.2010
Sono daccordo. Questi, credo siano i problemi delle grandi città: Torino, Milano, Roma
ed anche delle piccole, come la mia. Io, come sai, abito a Pordenone. È una piccola città, in confronto a Torino (che conosco poco). Ci sono stato varie volte da ragazzo, mia sorella maggiore ha sposato un torinese, che era impiegato alla Fiat.
Pordenone ha avuto un notevole aumento demografico, con lafflusso degli immigrati. Qui il problema, secondo il mio parere è, che da parte delle amministrazioni pubbliche, è prevalsa la moda di realizzare piste ciclabile ovunque, cavalcando la moda
cultural-ecologica di utilizzare mezzi che non inquinano. Questo ha una sua giustificazione, perché dauto cè né anche troppe. Daltra parte hanno fatto poco per facilitare lutilizzo di mezzi pubblici. Se ti devi recare al lavoro, e lavori fuori città, sei costretto ad utilizzare lauto, per lo meno dinverno.
Io quando vado in città, anche dinverno, utilizzo la bicicletta, tanto non trovi facilmente parcheggi liberi.
Il problema è che non si può realizzare piste ciclabili dove non esistono le condizioni per farlo, in modo corretto. Spesso segnano semplicemente con una striscia colorata, e segnali, piste improbabili che salgono e scendono da marciapiedi.
Oltre tutto rendono la circolazione tortuosa, realizzando sensi uniti dappertutto. Questo modo di operare ha fatto morire i centri cittadini, le attività commerciali chiudono, perché la maggioranza dei cittadini si riversa nei centri commerciali, sostituite dalle agenzie bancarie. Gli unici ancora a resistere, sono i bar, qui in Friuli. I bar, e le banche. Al contrario i sentieri predisposti per le mountain bike, che io frequento spesso nella pedemontana, sono invece realizzati e manutenzionati molto bene. Questo viene fatto da semplici associazioni di appassionati.
Esempi di piste ciclabili nel mio territorio:
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