LE BELLEZZE DEL VC O :NOME DI PROVINCIA PEGGIORE NON LO SI POTEVA TROVARE!
LE PRIME DUE LETTERE NON VI RICORDANO QUALCOSA?
FORSE I NOSTRI AMMINISTRATORI, CHE PURTROPPO L'HANNO SCELTO, VOGLIONO CHE RIMANGA TALE ANCHE NEI FATTI!
PROPONGO, A QUESTI AMMINISTRATORI POCO AVVEDUTI, DI CAMBIARE IL NOME DI VERBANIA IN WERBANIA PER COERENZA IDEOLOGICA E SOSTANZIALE: FINALMENTE AVREMO UN
W.C. ONTOLOGICO!
SONO UN CICLOFILOSOFO E MI POSSO PERMETTERE QUESTI TERMINI CHE PAIONO ASTRUSI!
Piste ciclabili del VCO
Per qualsiasi commento e chiarimento: [email protected]
Ciclabili=fruibili in bicicletta
Chi saranno i maggiori utilizzatori?
I più assidui utilizzatori potrebbero essere nell'ordine: i turisti stranieri e non che, nella bella stagione, affollano i nostri campeggi e strutture ricettive, che le userebbero sia per fini ludico-culturali che utilitaristici, poi gli abitanti del luogo, con le famiglie o senza, principalmente per passare qualche momento distensivo lontani dal traffico.-
Con l'andar del tempo non escludo che esse possano, se ben realizzate e completate, servire ad una più ampia utenza di persone di ogni età, anche per raggiungere il posto di lavoro, piuttosto che la scuola, la spiaggia, i negozi.
DESIDERATA-
Per poterle usare con tranquillità devono essere agibili, complete, ben indicate, con una buona manutenzione, divertenti da percorrere, panoramiche, lontane dal traffico automobilistico dove possibile, non pericolose e utili.
Agibili: troppe volte ho visto automobili parcheggiate proprio all'ingresso di una pista o che ostruiscono il passaggio o che vi circolano impunemente anche a forte velocità forse perché, non ancora completate o collaudate, mancano le segnalazioni e non sono stati resi operativi i divieti.-
In un futuro prossimo si dovrà pensare ad una attività di repressione riguardo a questi vituperabili comportamenti anche con l'istituzione di una specie di ausiliari del traffico, che percorrerebbero in lungo ed in largo le piste, ovviamente in bicicletta, svolgendo un'attività di prevenzione e badando che sia mantenuto un comportamento corretto da parte di tutti; le stesse persone, grazie alla loro costante presenza, potrebbero essere i soggetti più indicati per individuare e segnalare la necessità di manutenzione al fine di risolvere i vari problemi di deterioramento, dovuto, ci si augura, al grande uso e non alla trascuratezza, e di contribuire a mantenere sulle stesse un elevato standard di sicurezza.
Complete: la cosa peggiore che un'amministrazione possa fare è costruirle senza un criterio logico. Succede che esista un piccolo tratto che chi non è del posto imbocchi convinto che porti da qualche parte: invece, dopo poche centinaia di metri, si interrompe all'improvviso in mezzo ad un caotico traffico, oppure conduce ad una strada senza uscita (o addirittura contro un muro come a Villadossola, venendo dalla superstrada verso la città! Purtroppo non è il solo esempio di questo tipo: anche dopo il vecchio campo sportivo di Mergozzo andando verso l'inceneritore succede la stessa cosa!). Sarebbe forse meglio, nessuno pretende che esse siano realizzate subito complete, costruire per primi i tratti più esposti al traffico, i più pericolosi per l'utenza.
Ben indicate: bisogna partire dal presupposto che molti dei potenziali utilizzatori, specialmente in una zona turistica come la nostra, non saranno del posto, non le conoscono o non sanno dove portino ed abbiano difficoltà di orientamento, dovuta alla scarsa conoscenza dei luoghi. Nelle strutture ricettive si dovrebbe pubblicizzare la loro esistenza (ed anche prima quando si mette in atto qualche campagna per far conoscere la nostra provincia in ambito nazionale ed internazionale) con un pieghevole, una cartina e poi, con cartelli ben posti, renderle fruibili.-
Cartelli indicatori plurilingua dovrebbero, su di esse, indicare oltre alle bellezze naturali od artistiche, anche la possibilità di raggiungere in bici le zone commerciali, le spiagge, i servizi, i ristoranti, i musei, i parchi, tutto quanto valga la pena di essere visitato senza l'uso dell'auto.-
Una cosa ovvia, ma che non è molto diffusa dalle nostre parti, sono i cartelli che su una strada aperta al traffico indicano la prossimità (ed anche l'obbligo di percorrerlo, specialmente in prossimità di rotonde o svincoli autostradali) del percorso ciclabile.-
Cattivi esempi
Quante volte mi è capitato di vedere intere famigliole sul rettilineo che da Fondotoce porta verso la stazione, alla nuova zona commerciale e dopo il ponte ai centri commerciali di Gravellona, con grande pericolo per la loro incolumità e con conseguente rallentamento del traffico già caotico, mentre a pochi metri esiste una pista addirittura asfaltata ma non indicata in alcun modo! Purtroppo prima della stazione bruscamente s'interrompe, bisognerebbe prevedere una bretella con quella che passa lungo l'argine del Toce o dal parcheggio falla arrivare fino al sottopasso della ferrovia in località Portaiolo (per eliminare almeno il passaggio sotto lo stretto ponte della ferrovia).-
La stessa cosa succede da Feriolo verso Fondotoce: bene o male molti usufruiscono del tracciato fino al ponte poi si immettono bruscamente sulla statale, mentre la pista prosegue più in basso fino alla frazione verbanese ma evidentemente non è indicata correttamente.-
Anche ad Ornavasso, venendo dall'Ossola, la pista si interrompe prima del paese e nulla indica il suo proseguimento naturale (tratto già tracciato e con un buon fondo) sul lungo Toce verso la passerella di Candoglia, per poi raggiungere Mergozzo o verso Gravellona, su carrarecce già esistenti.
Pure da Vogogna, scendendo verso il lago, non è chiaro dove inizi la pista, individuatala a fatica essa poi prosegue ben tracciata verso il Bosco Tenso, poco dopo sparisce per riprendere nella piana di Cuzzago per di nuovo sparire dopo poche centinaia di metri! E dire che una gita molto allettante, facile, alla portata di tutti i turisti di stanza a Verbania o Baveno potrebbe essere quella al castello ed all'antico borgo di Vogogna! Con un buon ritorno economico anche per gli esercizi commerciali o di ristorazione del luogo o sul percorso.
Questo problema esula dal discorso sui percorsi attrezzati, ma approfittare di queste pagine per renderlo evidente, a chi può prendere dei provvedimenti risolutivi, mi sembra doveroso: mi è capitato molte volte di vedere ciclisti ignari che, arrivando dal Sempione, imbocchino e percorrano la buia galleria della superstrada dopo Varzo verso Crevola con grave pericolo proprio ed altrui. Evidentemente i cartelli posti all'inizio della galleria non sono sufficientemente chiari, bisognerebbe creare un "invito" sulla carreggiata per indirizzare i cicloescursionisti sulla vecchia statale, del resto poco trafficata e molto adatta al passaggio delle biciclette, come si fa nella vicina Svizzera dove è difficile incontrare ciclisti all'interno dei numerosi tunnel.
Manutenzione: esse devono essere frequentemente ispezionate, poiché soggette, correndo in luoghi naturali, alla caduta di alberi o rami in seguito a cattivo tempo, alla crescita di cespugli che ne restringono la carreggiata, a piccoli smottamenti ecc. Dopo qualche anno si dovrà rinnovare il fondo, più spesso tagliare la vegetazione invadente, ripristinare la cartellonistica, controllare lo stato generale.
Nei pressi del campo sportivo di Ornavasso evidentemente i lavori di costruzione sono stati mal eseguiti poiché da nuova, appena asfaltata, su di essa si formano grosse pozzanghere. Su questo tratto del percorso ho notato che sono stati divelti i cartelli di inizio pista: a mio parere non erano stati ben posizionati facendo così il gioco dei soliti vandali.
Divertenti da percorrere, panoramiche e, perché no, con una utilità intrinseca. -
Dovrebbero collegare luoghi che meritano di essere collegati, con un'attenzione particolare al comfort degli utilizzatori. Non devono compiere giri tortuosi per raggiungere le varie località servite e nello stesso tempo non costringere a slalom in mezzo al traffico. Un gradito optional potrebbe essere il tracciato panoramico lungo i fiumi od il lago, tra il bosco, in zone incontaminate, lontano dal rumore.
Devono portare da A a B, ed A e B devono essere due luoghi che meritano di essere collegati, che è necessario che siano collegati! Sembra una cosa ovvia ma esistono molti esempi negativi di tratti che iniziano inopinatamente in mezzo al traffico e finiscono da nessuna parte!
Un cattivo esempio è dato dai lavori eseguiti all'uscita di Feriolo verso Baveno: l'inizio della ciclabile è ostruito da un parcheggio, poi gli utilizzatori devono procedere contro mano, in alcuni punti senza protezione, su una strada trafficata; molte volte negli spazi tra una protezione e l'altra sostano auto ed altri mezzi obbligando a pericolose evoluzioni, poco dopo, allo svicolo per l'autostrada, essa termina bruscamente. Una volta provata mai più nessuno la riutilizzerà!
Altro esempio negativo di spreco è il breve tratto di pista che inizia al Gabbio di Casale Corte Cerro e dovrebbe portare verso Omegna: qualche centinaio di metri visibilissimi da parte della strada e poi sfido chiunque a continuare senza difficoltà nelle stradine secondarie che passano da Ramate e poi portano a Crusinallo. Perché inizia proprio lì e finisce non si sa dove? Sarebbe utile solo se partendo da Gravellona portasse facilmente ad Omegna, così non serve assolutamente a nulla, gli utilizzatori sono molto vicini allo zero, eppure qualche soldino deve essere costata.-
Non pericolose=sicure!
E' una sintesi di tutto quello che abbiamo esposto, tenendo presente anche gli esempi negativi citati. Nella nostra provincia le piste costruite non sono ancora state consegnate ufficialmente agli utilizzatori anche se sono molti anni che vengono percorse. Sono un assiduo frequentatore di alcuni tratti e posso testimoniare di incontrare sempre più persone sulle stesse, molti stranieri e turisti mi hanno chiesto informazioni sul loro tracciato non essendo ancora in alcun modo indicate, salvo, con molte inesattezze, una piccola parte nei pressi del Parco di Fondotoce. Non si può, ancora, rimproverare nessuno per la mancata manutenzione perché non finite, ma anche il tempo per finirle si sta dilatando troppo.
Domande non retoriche
Si sono interpellati per il tracciato i futuri utilizzatori? I consulenti dovrebbero essere dei veri utilizzatori e non agonisti o corridori professionisti: sarebbe come chiedere a Schumacher consulenze per la costruzione di autostrade!
Esiste un piano complessivo per il loro mantenimento in efficienza?-
Chi sarà il referente presso l'amministrazione pubblica?-
Chi deciderà sulla loro manutenzione?-
Sono già previsti fondi pubblici per il loro completamento e la successiva manutenzione?-
Chi interverrà per sanzionare eventuali comportamenti scorretti sulle stesse?
In ambito provinciale dipenderanno dall'Assessorato dei Lavori Pubblici o da quello del Turismo o da quello per la Viabilità?
Saranno amministrate dalla Provincia o dai vari Comuni che attraversano?
Saranno abbandonate come cattedrali nel deserto? I cattivi esempi non mancano! Vedi le foto a lato e sopra....
LE PRIME DUE LETTERE NON VI RICORDANO QUALCOSA?
FORSE I NOSTRI AMMINISTRATORI, CHE PURTROPPO L'HANNO SCELTO, VOGLIONO CHE RIMANGA TALE ANCHE NEI FATTI!
PROPONGO, A QUESTI AMMINISTRATORI POCO AVVEDUTI, DI CAMBIARE IL NOME DI VERBANIA IN WERBANIA PER COERENZA IDEOLOGICA E SOSTANZIALE: FINALMENTE AVREMO UN
W.C. ONTOLOGICO!
SONO UN CICLOFILOSOFO E MI POSSO PERMETTERE QUESTI TERMINI CHE PAIONO ASTRUSI!
Piste ciclabili del VCO
Per qualsiasi commento e chiarimento: [email protected]
Ciclabili=fruibili in bicicletta
Chi saranno i maggiori utilizzatori?
I più assidui utilizzatori potrebbero essere nell'ordine: i turisti stranieri e non che, nella bella stagione, affollano i nostri campeggi e strutture ricettive, che le userebbero sia per fini ludico-culturali che utilitaristici, poi gli abitanti del luogo, con le famiglie o senza, principalmente per passare qualche momento distensivo lontani dal traffico.-
Con l'andar del tempo non escludo che esse possano, se ben realizzate e completate, servire ad una più ampia utenza di persone di ogni età, anche per raggiungere il posto di lavoro, piuttosto che la scuola, la spiaggia, i negozi.
DESIDERATA-
Per poterle usare con tranquillità devono essere agibili, complete, ben indicate, con una buona manutenzione, divertenti da percorrere, panoramiche, lontane dal traffico automobilistico dove possibile, non pericolose e utili.
Agibili: troppe volte ho visto automobili parcheggiate proprio all'ingresso di una pista o che ostruiscono il passaggio o che vi circolano impunemente anche a forte velocità forse perché, non ancora completate o collaudate, mancano le segnalazioni e non sono stati resi operativi i divieti.-
In un futuro prossimo si dovrà pensare ad una attività di repressione riguardo a questi vituperabili comportamenti anche con l'istituzione di una specie di ausiliari del traffico, che percorrerebbero in lungo ed in largo le piste, ovviamente in bicicletta, svolgendo un'attività di prevenzione e badando che sia mantenuto un comportamento corretto da parte di tutti; le stesse persone, grazie alla loro costante presenza, potrebbero essere i soggetti più indicati per individuare e segnalare la necessità di manutenzione al fine di risolvere i vari problemi di deterioramento, dovuto, ci si augura, al grande uso e non alla trascuratezza, e di contribuire a mantenere sulle stesse un elevato standard di sicurezza.
Complete: la cosa peggiore che un'amministrazione possa fare è costruirle senza un criterio logico. Succede che esista un piccolo tratto che chi non è del posto imbocchi convinto che porti da qualche parte: invece, dopo poche centinaia di metri, si interrompe all'improvviso in mezzo ad un caotico traffico, oppure conduce ad una strada senza uscita (o addirittura contro un muro come a Villadossola, venendo dalla superstrada verso la città! Purtroppo non è il solo esempio di questo tipo: anche dopo il vecchio campo sportivo di Mergozzo andando verso l'inceneritore succede la stessa cosa!). Sarebbe forse meglio, nessuno pretende che esse siano realizzate subito complete, costruire per primi i tratti più esposti al traffico, i più pericolosi per l'utenza.
Ben indicate: bisogna partire dal presupposto che molti dei potenziali utilizzatori, specialmente in una zona turistica come la nostra, non saranno del posto, non le conoscono o non sanno dove portino ed abbiano difficoltà di orientamento, dovuta alla scarsa conoscenza dei luoghi. Nelle strutture ricettive si dovrebbe pubblicizzare la loro esistenza (ed anche prima quando si mette in atto qualche campagna per far conoscere la nostra provincia in ambito nazionale ed internazionale) con un pieghevole, una cartina e poi, con cartelli ben posti, renderle fruibili.-
Cartelli indicatori plurilingua dovrebbero, su di esse, indicare oltre alle bellezze naturali od artistiche, anche la possibilità di raggiungere in bici le zone commerciali, le spiagge, i servizi, i ristoranti, i musei, i parchi, tutto quanto valga la pena di essere visitato senza l'uso dell'auto.-
Una cosa ovvia, ma che non è molto diffusa dalle nostre parti, sono i cartelli che su una strada aperta al traffico indicano la prossimità (ed anche l'obbligo di percorrerlo, specialmente in prossimità di rotonde o svincoli autostradali) del percorso ciclabile.-
Cattivi esempi
Quante volte mi è capitato di vedere intere famigliole sul rettilineo che da Fondotoce porta verso la stazione, alla nuova zona commerciale e dopo il ponte ai centri commerciali di Gravellona, con grande pericolo per la loro incolumità e con conseguente rallentamento del traffico già caotico, mentre a pochi metri esiste una pista addirittura asfaltata ma non indicata in alcun modo! Purtroppo prima della stazione bruscamente s'interrompe, bisognerebbe prevedere una bretella con quella che passa lungo l'argine del Toce o dal parcheggio falla arrivare fino al sottopasso della ferrovia in località Portaiolo (per eliminare almeno il passaggio sotto lo stretto ponte della ferrovia).-
La stessa cosa succede da Feriolo verso Fondotoce: bene o male molti usufruiscono del tracciato fino al ponte poi si immettono bruscamente sulla statale, mentre la pista prosegue più in basso fino alla frazione verbanese ma evidentemente non è indicata correttamente.-
Anche ad Ornavasso, venendo dall'Ossola, la pista si interrompe prima del paese e nulla indica il suo proseguimento naturale (tratto già tracciato e con un buon fondo) sul lungo Toce verso la passerella di Candoglia, per poi raggiungere Mergozzo o verso Gravellona, su carrarecce già esistenti.
Pure da Vogogna, scendendo verso il lago, non è chiaro dove inizi la pista, individuatala a fatica essa poi prosegue ben tracciata verso il Bosco Tenso, poco dopo sparisce per riprendere nella piana di Cuzzago per di nuovo sparire dopo poche centinaia di metri! E dire che una gita molto allettante, facile, alla portata di tutti i turisti di stanza a Verbania o Baveno potrebbe essere quella al castello ed all'antico borgo di Vogogna! Con un buon ritorno economico anche per gli esercizi commerciali o di ristorazione del luogo o sul percorso.
Questo problema esula dal discorso sui percorsi attrezzati, ma approfittare di queste pagine per renderlo evidente, a chi può prendere dei provvedimenti risolutivi, mi sembra doveroso: mi è capitato molte volte di vedere ciclisti ignari che, arrivando dal Sempione, imbocchino e percorrano la buia galleria della superstrada dopo Varzo verso Crevola con grave pericolo proprio ed altrui. Evidentemente i cartelli posti all'inizio della galleria non sono sufficientemente chiari, bisognerebbe creare un "invito" sulla carreggiata per indirizzare i cicloescursionisti sulla vecchia statale, del resto poco trafficata e molto adatta al passaggio delle biciclette, come si fa nella vicina Svizzera dove è difficile incontrare ciclisti all'interno dei numerosi tunnel.
Manutenzione: esse devono essere frequentemente ispezionate, poiché soggette, correndo in luoghi naturali, alla caduta di alberi o rami in seguito a cattivo tempo, alla crescita di cespugli che ne restringono la carreggiata, a piccoli smottamenti ecc. Dopo qualche anno si dovrà rinnovare il fondo, più spesso tagliare la vegetazione invadente, ripristinare la cartellonistica, controllare lo stato generale.
Nei pressi del campo sportivo di Ornavasso evidentemente i lavori di costruzione sono stati mal eseguiti poiché da nuova, appena asfaltata, su di essa si formano grosse pozzanghere. Su questo tratto del percorso ho notato che sono stati divelti i cartelli di inizio pista: a mio parere non erano stati ben posizionati facendo così il gioco dei soliti vandali.
Divertenti da percorrere, panoramiche e, perché no, con una utilità intrinseca. -
Dovrebbero collegare luoghi che meritano di essere collegati, con un'attenzione particolare al comfort degli utilizzatori. Non devono compiere giri tortuosi per raggiungere le varie località servite e nello stesso tempo non costringere a slalom in mezzo al traffico. Un gradito optional potrebbe essere il tracciato panoramico lungo i fiumi od il lago, tra il bosco, in zone incontaminate, lontano dal rumore.
Devono portare da A a B, ed A e B devono essere due luoghi che meritano di essere collegati, che è necessario che siano collegati! Sembra una cosa ovvia ma esistono molti esempi negativi di tratti che iniziano inopinatamente in mezzo al traffico e finiscono da nessuna parte!
Un cattivo esempio è dato dai lavori eseguiti all'uscita di Feriolo verso Baveno: l'inizio della ciclabile è ostruito da un parcheggio, poi gli utilizzatori devono procedere contro mano, in alcuni punti senza protezione, su una strada trafficata; molte volte negli spazi tra una protezione e l'altra sostano auto ed altri mezzi obbligando a pericolose evoluzioni, poco dopo, allo svicolo per l'autostrada, essa termina bruscamente. Una volta provata mai più nessuno la riutilizzerà!
Altro esempio negativo di spreco è il breve tratto di pista che inizia al Gabbio di Casale Corte Cerro e dovrebbe portare verso Omegna: qualche centinaio di metri visibilissimi da parte della strada e poi sfido chiunque a continuare senza difficoltà nelle stradine secondarie che passano da Ramate e poi portano a Crusinallo. Perché inizia proprio lì e finisce non si sa dove? Sarebbe utile solo se partendo da Gravellona portasse facilmente ad Omegna, così non serve assolutamente a nulla, gli utilizzatori sono molto vicini allo zero, eppure qualche soldino deve essere costata.-
Non pericolose=sicure!
E' una sintesi di tutto quello che abbiamo esposto, tenendo presente anche gli esempi negativi citati. Nella nostra provincia le piste costruite non sono ancora state consegnate ufficialmente agli utilizzatori anche se sono molti anni che vengono percorse. Sono un assiduo frequentatore di alcuni tratti e posso testimoniare di incontrare sempre più persone sulle stesse, molti stranieri e turisti mi hanno chiesto informazioni sul loro tracciato non essendo ancora in alcun modo indicate, salvo, con molte inesattezze, una piccola parte nei pressi del Parco di Fondotoce. Non si può, ancora, rimproverare nessuno per la mancata manutenzione perché non finite, ma anche il tempo per finirle si sta dilatando troppo.
Domande non retoriche
Si sono interpellati per il tracciato i futuri utilizzatori? I consulenti dovrebbero essere dei veri utilizzatori e non agonisti o corridori professionisti: sarebbe come chiedere a Schumacher consulenze per la costruzione di autostrade!
Esiste un piano complessivo per il loro mantenimento in efficienza?-
Chi sarà il referente presso l'amministrazione pubblica?-
Chi deciderà sulla loro manutenzione?-
Sono già previsti fondi pubblici per il loro completamento e la successiva manutenzione?-
Chi interverrà per sanzionare eventuali comportamenti scorretti sulle stesse?
In ambito provinciale dipenderanno dall'Assessorato dei Lavori Pubblici o da quello del Turismo o da quello per la Viabilità?
Saranno amministrate dalla Provincia o dai vari Comuni che attraversano?
Saranno abbandonate come cattedrali nel deserto? I cattivi esempi non mancano! Vedi le foto a lato e sopra....