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Biker ciceronis
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Montegrappa
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Grazie Macio :rock-it::rock-it:

ecco spiegato anche perche molti correvano con le maglie del team ( syndacate per esempio o GT ) e altri misto Team + nazione ( vedi inglesi)

Dunque uno Steve Peat alla coppa corre per la Santcruz , ma ai mondiali corre per inghilterra.

Per curiosità , quanto costa "tesserarsi" per la UCI in svizzera ?
 

macio68

Biker cesareus
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TEMPIO PAUSANIA (OT)
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Santa cruz nomad
Grazie Macio :rock-it::rock-it:

ecco spiegato anche perche molti correvano con le maglie del team ( syndacate per esempio o GT ) e altri misto Team + nazione ( vedi inglesi)

Dunque uno Steve Peat alla coppa corre per la Santcruz , ma ai mondiali corre per inghilterra.

Per curiosità , quanto costa "tesserarsi" per la UCI in svizzera ?

penso non meno di € 10.000,00 ma chiedi a romano "rommel" per sicurezza.
 

Iron Horser

Biker superis
Per curiosità , quanto costa "tesserarsi" per la UCI in svizzera ?

L'UCI ha sede in Svizzera ma non ci si tessera Trade Team in Svizzera ma tramite le proprie federazioni nazionali. Quindi un team con sede in Italia si tessera all'UCI tramite la FCI, uno con sede in Gran Bretagna tramite British Cycling e così via. Il costo di iscrizione di un Trade Team all'UCI è di 1.200 €.

Poi ci sono gli Elite Team UCI che sono i primi 15 (o successivi se qualcuno rinuncia) di un ranking apposito per team e questi si affiliano direttamente all'UCI senza passare dalle federazioni nazionali. In questo caso il costo è di 3.500 €.

Ovviamente vi sono delle differenze nelle prerogative degli uni e degli altri come ad esempio: iscrizioni gratuite vs iscrizioni a pagamento, obbligatorietà di partecipare a tutta la Coppa, più spazio per il paddock del team in un'area privilegiata, ecc... Ma questo è un discorso decisamente lungo e se vuoi ulteriori informazioni puoi messaggiarmi in privato.

Ciao

Romano "Rommel"
 
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Iron Horser

Biker superis
cito:
"Se la federazione comincia a comportarsi come i team, i team non hanno più ragione di esserci e quindi non avranno più interesse a fare attività, cercare sponsor, far crescere talenti, ecc., venendo così a mancare la base. Il rischio quindi è che il movimento imploda. Spero di esser stato chiaro"


Mi sembra troppo manicheo, si puo' invece ragionevolmente considerarlo come un aiuto ai team e non certo una concorrenza debilitante dal punto di vista ..Darwiniano, soprattutto considerando la scarso appeal a livello internazionale dei piloti italiani.Altre federazioni lungimiranti lo hanno fatto e continuano a farlo e lo ha fatto anche la nostra, quando aveva i soldi.Se si vuole invece un esempio eclatante di grande vivaio e di assoluto menefreghismo si puo' portare l'esempio di quella NZ che fà addirittura pagare la maglia ai piloti convocati.Comunque è giusto il discorso della maglia come possibilità di partecipare, per esempio lo junior Mario Milani potrà correre (se tutto va bene)a Ft William grazie alla maglia
Alberto Ancillotti

Più che parlare di dicotomie o di evoluzioni della specie, cercherei di non confondere i team italiani con i team di Coppa. Infatti quelli che noi in Italia chiamiamo team, in realtà sono associazioni sportive e non vanno confuse con i team così come li intende l'UCI. In Francia come in altre nazioni i nostri team vengono classificati come club e in alcune federazioni (Australia ad esempio) vengono riportati sulla tessera sia il club che l'eventuale team a cui si è iscritti (team UCI).

Nel mio intervento - che a quanto pare non è stato ben compreso - parlavo di team (intesi come team UCI) e non delle società sportive che a livello internazionale è come se non esistessero. Infatti i privateer - ovvero gli atleti non facenti parte di alcun team - si iscrivono in Coppa tramite le proprie federazioni nazionali, e di fianco al loro nome non compare nessun team. Un esempio? Quest'anno GT non si è iscritta all'UCI e se date un'occhiata alle classifiche di Pietermaritzburg sia Mick Hannah che Marc Beaumont non hanno alcun team specificato. Le società che in Italia hanno atleti che corrono in Coppa (troppo poche purtroppo) ma che non sono trade team UCI possono confermarlo: mandano la richiesta di iscrizione alla struttura tecnica della FCI che una volta fatte tutte le verifiche del caso (in primis i 20 punti UCI necessari) provvederà ad iscrivere l'atleta alla prova di Coppa.

Ora, visto che non esistono sport (se non in casi isolati) dove nel circuito mondiale vi sono atleti iscritti come nazionale, ed altri come team commerciali, se le federazioni cominciano a sostituirsi ai team, intesi come team uci, portando a proprie spese gli atleti in Coppa del Mondo, alla lunga si creerebbe una situazione simile a quella di altri sport, dove gli atleti corrono in coppa come nazionale, come ad esempio succede nello sci. Con la differenza però che lo sci è sport olimpico, per cui è supportato dai comitati olimpici nazionali in maniera differente rispetto a sport che olimpici non sono, e la downhill purtroppo è fra questi. Inoltre in Italia nel 99% per cento dei casi gli atleti di sport olimpici fanno parte di corpi militari, per cui hanno uno stipendio, mentre nella downhill questo non avviene.

Quindi un atleta che vuole correre a certi livelli ha due alternative (se escludiamo la fortuna di una famiglia agiata alle spalle...): o si cerca un team sottostando ai diritti/doveri contrattuali sottoscritti con il team (il contratto scritto è un prerequisito per iscrivere un atleta in un team), oppure si rimbocca le maniche e mette insieme un gruppo di sponsor che gli consentano di fare la Coppa da privateer. Se poi l'atleta è di livello, sia in un caso che nell'altro riesce magari a guadagnarci qualcosa.

Ad oggi non esiste nessuna federazione che porti a spese proprie un atleta in Coppa, se non junior e nelle tappe vicine. Questo è assolutamente condivisibile in quanto significa investire sul futuro di questo sport, così com'è altrettanto condivisibile che la federazione investa in prima persona in stage per far crescere esordienti ed allievi (il C.T. Silva sta già facendo qualcosa in questo senso). Portare un elite a correre in Coppa a spese della federazione leva risorse alla crescita dei giovani, visti i budget limitati di cui si dispone (la coperta è sempre più corta, ovunque la si tiri...).

Un atleta forte che sa gestirsi come si deve un team che gli copra tutte le spese lo trova, qualunque sia la nazione. Ce la fa da anni l'amico Filip Polc nonostante arrivi da un paese piccolo e poco interessante in termini di mercato come la Slovacchia. A pari risultati, vi garantisco che ha molto più appeal un atleta italiano, che proviene da un paese con 60 milioni di abitanti e un buon numero di aziende che sponsorizzano team di primissimo livello (oltre a Marzocchi e Formula pensate a tutti i produttori di selle...).

Ciao

Romano "Rommel"
 

ancillotti

Biker tremendus
19/9/03
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Sambuca Val di Pesa
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Più che parlare di dicotomie o di evoluzioni della specie, cercherei di non confondere i team italiani con i team di Coppa. Infatti quelli che noi in Italia chiamiamo team, in realtà sono associazioni sportive e non vanno confuse con i team così come li intende l'UCI. In Francia come in altre nazioni i nostri team vengono classificati come club e in alcune federazioni (Australia ad esempio) vengono riportati sulla tessera sia il club che l'eventuale team a cui si è iscritti (team UCI).

Nel mio intervento - che a quanto pare non è stato ben compreso - parlavo di team (intesi come team UCI) e non delle società sportive che a livello internazionale è come se non esistessero. Infatti i privateer - ovvero gli atleti non facenti parte di alcun team - si iscrivono in Coppa tramite le proprie federazioni nazionali, e di fianco al loro nome non compare nessun team. Un esempio? Quest'anno GT non si è iscritta all'UCI e se date un'occhiata alle classifiche di Pietermaritzburg sia Mick Hannah che Marc Beaumont non hanno alcun team specificato. Le società che in Italia hanno atleti che corrono in Coppa (troppo poche purtroppo) ma che non sono trade team UCI possono confermarlo: mandano la richiesta di iscrizione alla struttura tecnica della FCI che una volta fatte tutte le verifiche del caso (in primis i 20 punti UCI necessari) provvederà ad iscrivere l'atleta alla prova di Coppa.

Ora, visto che non esistono sport (se non in casi isolati) dove nel circuito mondiale vi sono atleti iscritti come nazionale, ed altri come team commerciali, se le federazioni cominciano a sostituirsi ai team, intesi come team uci, portando a proprie spese gli atleti in Coppa del Mondo, alla lunga si creerebbe una situazione simile a quella di altri sport, dove gli atleti corrono in coppa come nazionale, come ad esempio succede nello sci. Con la differenza però che lo sci è sport olimpico, per cui è supportato dai comitati olimpici nazionali in maniera differente rispetto a sport che olimpici non sono, e la downhill purtroppo è fra questi. Inoltre in Italia nel 99% per cento dei casi gli atleti di sport olimpici fanno parte di corpi militari, per cui hanno uno stipendio, mentre nella downhill questo non avviene.

Quindi un atleta che vuole correre a certi livelli ha due alternative (se escludiamo la fortuna di una famiglia agiata alle spalle...): o si cerca un team sottostando ai diritti/doveri contrattuali sottoscritti con il team (il contratto scritto è un prerequisito per iscrivere un atleta in un team), oppure si rimbocca le maniche e mette insieme un gruppo di sponsor che gli consentano di fare la Coppa da privateer. Se poi l'atleta è di livello, sia in un caso che nell'altro riesce magari a guadagnarci qualcosa.

Ad oggi non esiste nessuna federazione che porti a spese proprie un atleta in Coppa, se non junior e nelle tappe vicine. Questo è assolutamente condivisibile in quanto significa investire sul futuro di questo sport, così com'è altrettanto condivisibile che la federazione investa in prima persona in stage per far crescere esordienti ed allievi (il C.T. Silva sta già facendo qualcosa in questo senso). Portare un elite a correre in Coppa a spese della federazione leva risorse alla crescita dei giovani, visti i budget limitati di cui si dispone (la coperta è sempre più corta, ovunque la si tiri...).

Un atleta forte che sa gestirsi come si deve un team che gli copra tutte le spese lo trova, qualunque sia la nazione. Ce la fa da anni l'amico Filip Polc nonostante arrivi da un paese piccolo e poco interessante in termini di mercato come la Slovacchia. A pari risultati, vi garantisco che ha molto più appeal un atleta italiano, che proviene da un paese con 60 milioni di abitanti e un buon numero di aziende che sponsorizzano team di primissimo livello (oltre a Marzocchi e Formula pensate a tutti i produttori di selle...).

Ciao

Romano "Rommel"

Magari !Sarà perchè io mi senta da sempre e soprattutto un costruttore , team manager solo per necessità e quindi veda la cosa da un punto di vista diverso ,ma mi sembra che, come si dice in toscana "il morto è sulla bara" ed in questo caso il "morto" sono i soli ,sparuti 136 iscritti ,in una gara di coppa del mondo,alla prima poi quando tutti sono ansiosi di dare fuoco alle micce, a questo si aggiunge il corollario dei nostri piloti del calibro di Suding,Cozzi,Gambirasio ecc rimasti a casa.
Sono rimasti a casa per il ben noto motivo, evidentemente non hanno avuto (senza polemica) quella facilità che tu sottintendi nel trovare sponsor, nè nel bel paese con 60 miloni di abitanti, ne fuori,e come loro almeno altri 150 piloti di tutto il mondo ,quindi è una evidenza su cui la UCI,le sue politiche da grande carrozzone stradista e tutti noi, dovremmo riflettere.Vedremo se l'anno prossimo si ragioneranno un po' di piu' sul fare delle gare ,la cui trasferta risulta così dispendiosa in posti dove non c'è tra l'altro, neanche una grande diffusione di questa disciplina, o se saremo alle solite.
Riguardo il ritenere un eventuale aiuto della federazione controproducente e da causare implosioni (come fanno altre federazioni, perchè non si stà parlando di master ma di atleti comunque giovani) , non credo che i ragazzi della Black Arrow o lo stesso Lorenzo che non è stato certo a dormire nella ricerca di sponsor per tutto l'inverno, la pensino allo stesso modo a riguardo,come del resto il bel gruppo di Argentina Del resto sarebbe un gradito ritorno dei nostri soldi, che diamo profusamente alla federazione,compresa l'odiosa "tassa" degli elite e U/23 Torno al mio lavoro che Tomy comincia a scalpitare
Saluti
Alberto Ancillotti
 
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Pitaro

Biker forumensus
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Tezze Valsugana (TN)
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La Shan!

Davvero! Qualcuno sà che accorgimento hanno usato? mi viene da pensare che abbiamo messo un rapporto particolarmente lungo, o secondo voi potrebbero aver usato un ammo più performante in pedalata? Dubito che sia solo merito del telaio/schema della sospensione...
 

cletus_687

Biker novus
18/4/09
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Valle di Cadore
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Davvero! Qualcuno sà che accorgimento hanno usato? mi viene da pensare che abbiamo messo un rapporto particolarmente lungo, o secondo voi potrebbero aver usato un ammo più performante in pedalata? Dubito che sia solo merito del telaio/schema della sospensione...


sicuramente non è solo il telaio...in quanto in qualifica neethling ha fatto segnare i 75.9...su giant glory...:spetteguless:
 

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