Tra i tanti commenti su forum anche (apparentemente) non attinenti, come questo, ho visto anche i soliti commenti che lo additavano come rappresentante di una scuola di divulgazione obsoleta e dell'italico nepotismo. Su questo non ricordo abbia mai speso parole pubblicamente. Personalmente penso siano ragionamenti molto superficiali e ora che non c'è più forse ha ancora più senso spiegare chi fosse, e che pertanto critiche di questo tenore appaiono semplicemente ridicole a chi lo ha conosciuto sul serio.
Ho avuto modo di incontrare Piero Angela in più occasioni, un paio di volte scambiandoci più di qualche parola.
Umanamente squisito, era genuino rappresentante del pensiero che ha espresso in tanti anni di carriera. Nepotismo e conservatorismo erano forse quanto di più lontano si possa immaginare rispetto al suo carattere. Non era solo un personaggio, era diventato un'istituzione, ma è sbagliato pensare che abbia lavorato attivamente per essere l'uno e/o l'altro, e/o che abbia fatto qualcosa del genere per promuovere i figli (perché molti dimenticano che il più famoso Alberto ha una sorella, che sarebbe forse più nota e famosa se davvero il padre avesse usato la sua supposta influenza). Alberto Angela, tra le altre cose, non è proprio l'ultimo tra i paleontologi, e la sua fama non credo abbia avuto bisogno del padre.
Sono d'accordo sul fatto che rappresentasse una vecchia scuola di divulgazione, ma ciò che è vecchio non è sempre da buttare. È stato apprezzato fino all'ultimo e da una fetta importante di popolazione. La divulgazione si è evoluta, ma ciò non toglie che diverse persone abbiano bisogno di essere approcciate in modo diverso e il suo era uno di questi. Non che abbia mai né osteggiato né evitato di apprezzare le nuove forme di comunicazione della scienza, pur non facendole sue; è stato a suo modo un innovatore nel settore: era di mentalità incredibilmente aperta.
Credo che lavorasse in RAI perché rappresenta il mondo dell'informazione pubblica, ma anche perché ne era un cavallo di battaglia e sarebbe stato stupido privarsene. Insomma, c'era l'interesse da ambo le parti ma dubito fortemente che il suo spazio non fosse sostenibile e fosse invece frutto della suddetta supposta influenza. Il pubblico non lo si compra al mercato e l'audience è sempre stato medio-elevato, a prescindere dal fatto che il significato e l'impatto sociale di una trasmissione di divulgazione è ben altro rispetto alla fiction mielosa. Insomma, non ci vedo proprio il personaggio prevaricante che alcuni dipingono.