È possibilissimo che il reato che cita qualcuno non si configuri. Però è possibile che chi è stato fotografato possa chiedergli di cancellare la foto che ha fatto o denunciarlo perché lui non ha chiesto il consenso per farla.
So per esperienza indiretta che non è così semplice come si pensa scattare foto in pubblico. Se si scatta una foto a una moltitudine di persone non riconoscibili come allo stadio non è un problema, ma se l'inquadratura si stringe e le persone possono essere riconoscibili, chi viene inquadrato può farti passare dei guai. Non parlo solo della persona sulla barella, ma anche degli stessi operatori sanitari, che sono nell'esercizio del loro lavoro e potrebbero benissimo "non gradire" il fatto che qualcuno li riprenda o fotografi. Nessuno, nella fattispecie, può controllarti a quel modo mentre fai il tuo lavoro.
Insomma, le pieghe legali del bizantino ordinamento italiano in materia di riprese e fotografie darebbero sicuramente la possibilità a uno dei fotografati di mettere l'idiota nei guai. Non in galera, ma nei guai. E comunque rimane il fatto che sì: è un idiota.
Non lo è il giornalista, o meglio il fotoreporter, che sta facendo il suo mestiere. L'informazione in questo caso è: guardate che razza di idioti ci sono in giro.
Se l'idiota non finisce nei guai, spero almeno che i conoscenti lo riconoscano e gli rinfaccino il suo comportamento demenziale. Colpire il portafogli (sanzione) fa male, colpire la libertà fa peggio (galera, ma è ovvio che qui non ci si arriva, sarebbe esagerato), ma colpire l'ego è per uno così forse la lezione migliore.