Con la massima reale che hai indicato secondo me sei andato troppo forte all’inizio, massima di 184 e viaggiare due ore a più di 165 a inizio stagione è andare parecchio forte
Bravo, stessa cosa che gli ho detto io.
Con la massima reale che hai indicato secondo me sei andato troppo forte all’inizio, massima di 184 e viaggiare due ore a più di 165 a inizio stagione è andare parecchio forte
La massima è circa la mia( dovrebbe essere ancora sui 187)Bravo, stessa cosa che gli ho detto io.
Comunque come ti ha già detto qualcuno siamo solo all'inizio, ci può stare. Poi ripeto che domenica sono partiti forte e magari preso dall'entusiasmo gli sei corso dietro come è successo a me. Poi l'ho pagata alla prima salita lunga. Io personalmente non mi preoccupo più di tanto...anche se a fine gara pensavo di essere andato peggio. Poi guardando i risultati per uno che non segue tabelle o fa preparazioni specifiche sono arrivato 28esimo di categoria su 67. Alla fine mi sono divertito e questo è quello che conta per me.Beh distacco non ricordo...la 3epic l ho finita in 6 e 50 ma diciamo alle prime Marathon serie che più o meno sono a giugno luglio di solito ho già 3000-3500 km....ne faccio in media 8000 all anno tra mtb e bdc
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Caro Giò, di pesetti rosa hai sempre parlato tu non io. Dico solo che fare allenamenti in carico o sovraccarico instabili, con pesi liberi, elastici, su superfici instabili, sia molto molto efficace. Io non ho una compagna che fa dott. in Sc. Motorie, ma ne coordino 8.Vedrai che è così, a inizio stagione cosa vuoi che sia,
Sull'allenamento con i sovraccarichi probabilmente posso pronunciarmi più che su quello in bici avendo alcuni anni di agonismo alle spalle. Comunque si faccio l'infermiere e non l'infermiere professionale (termine che indicava il vecchio infermiere non in possesso di laurea in infermieristica) la mia ragazza invece è una personal trainer con relativa laurea in scienze motorie, laurea specialistica e dottorato di ricerca, lei sostiene esattamente ciò che sostengo io, e non solo perché con me ci deve convivere
Il discorso dei pesetti rosa era figurativo, significa che se ti alleni su oggetti instabili potrai utilizzare un peso talmente inferiore rispetto al potenziale che di sicuro non stai allenando la forza, o almeno ti stai fortemente sottoallenando. é un modo di fare male tutto a mio avviso. Un pò come quando nella preparazione atletica andavano di moda le alzate olimpiche (che stanno tornando col crossfit) ma la gente non si rendeva conto che la componente coordinativa dell'alzata olimpica è fondamentale, e va imparata quando hai 13 anni, così alla fine si trovavano sottoallenarsi con pesi ridicoli. Il principio è lo stesso.
Caro Giò, di pesetti rosa hai sempre parlato tu non io. Dico solo che fare allenamenti in carico o sovraccarico instabili, con pesi liberi, elastici, su superfici instabili, sia molto molto efficace. Io non ho una compagna che fa dott. in Sc. Motorie, ma ne coordino 8.
Sul tema infermiere o IP... vado OT, non credevo esistessero ancora infermieri non professionali, ma quanti anni hai? se sei tu quello della foto, mi devi dire che acqua bevi, perché gli ultimi Inf non prof sono scomparsi da almeno 5 anni, ed erano vecchi assai, tu non mi pari tanto vecchio, o sbaglio.
complimenti sei cmq andato bene, anche a me spesso sembra di andare scandalosamente piano (soprattutto in gare stile dsb dove becco dai vari Paez/Induni ben 2h30 ) poi vedo che 2/3 vanno peggio di me e mi risollevoComunque come ti ha già detto qualcuno siamo solo all'inizio, ci può stare. Poi ripeto che domenica sono partiti forte e magari preso dall'entusiasmo gli sei corso dietro come è successo a me. Poi l'ho pagata alla prima salita lunga. Io personalmente non mi preoccupo più di tanto...anche se a fine gara pensavo di essere andato peggio. Poi guardando i risultati per uno che non segue tabelle o fa preparazioni specifiche sono arrivato 28esimo di categoria su 67. Alla fine mi sono divertito e questo è quello che conta per me.
Peccato, perché pensavo che tu avessi trovato l'eterna fonte. Grazie per info su infermieri, sfumatura che m'era sfuggita.ahahaha no, l'I.P. nacque per differenziare l'infermiere diplomato da quello generico, mentre chi è laureato in infermieristica non è I.P. ma infermiere (tecnicamente collaboratore professionale sanitario infermiere). Quindi l'infermiere 3.0 è infermiere punto e non più I.P. Io comunque ho 35 anni e sono quello della foto.
Però ti sei fatto asfaltare dall'Alpi, e di quasi 30"complimenti sei cmq andato bene, anche a me spesso sembra di andare scandalosamente piano (soprattutto in gare stile dsb dove becco dai vari Paez/Induni ben 2h30 ) poi vedo che 2/3 vanno peggio di me e mi risollevo
A parte gli scherzi, chi domenica a corso under 2hr a mio parere è un atleta con i "fiocchi"
io gli esercizi con i "pesetti", elastici, instabilità e core li ho trovati super utili e propedeutici, consigliatomi in primis da fisioterapisti quando mi spaccai tibia e perone e in seguito da amici che girano decisamente forte in snow e mtb (alcuni dei quali gareggiano) e seguendo alcune dritte (sia allenamento aerobico sia forza) son partito l'anno scorso che facevo 20km e 300/400 mt di dislivello senza nessuna difficoltà tecnica ad oggi girando sempre 30km per 1000/1500 D+ su percorsi tipici enduro e fatti abbastanza a tuono in discesa (vedi Pogno, Sange, Colazza, Coggiola) e tutto questo in un anno che vado in bici... adesso sono arrivato ad un limite dovuto ad una mancanza di "sfumature" nell'allenamento ma che penso di poter colmare con le indicazioni che mi avete dato su ripetute/fondo medio e fsr ma senza sacrificare la parte propriocettiva (che tral'altro trovo anche divertente )Caro Giò, di pesetti rosa hai sempre parlato tu non io. Dico solo che fare allenamenti in carico o sovraccarico instabili, con pesi liberi, elastici, su superfici instabili, sia molto molto efficace. Io non ho una compagna che fa dott. in Sc. Motorie, ma ne coordino 8.
Sul tema infermiere o IP... vado OT, non credevo esistessero ancora infermieri non professionali, ma quanti anni hai? se sei tu quello della foto, mi devi dire che acqua bevi, perché gli ultimi Inf non prof sono scomparsi da almeno 5 anni, ed erano vecchi assai, tu non mi pari tanto vecchio, o sbaglio.
Sono d'accordo. Io per motivi di salute incorro proprio nei problemi descritti, e so che una volta dato fondo alle riserve non si recupera. Io, purtroppo, devo fare i conti con questa storia ad ogni uscita anche se di intensità moderata. Idratazione continua e assunzione di alimenti o integratori ogni 50/60 minuti senza arrivare alla sensazione di fame o di sete. Ogni ora devo controllare la glicemia e con questo sistema ho constatato che il problema era dovuto al calo importante di zuccheri. Quando sbaglio qualcosa il risultato è esattamente quello descritto, e ne faccio le spese dopo i 50/60 km.Glicogeno epatico finito, ecco la risposta. Considera che in gare dove la frequenza cardiaca è sempre molto alta il corpo non ha il tempo di trasformare grassi e proteine in energia e quindi deve utilizzare la scorta di glicogeno di circa 2000 kcal che è nel fegato. Finita quella, hai finito. Avresti dovuto reintegrare prima di arrivare in riserva. Considera poi, che con range cardiaci sopra i 150 battiti al minuto, più sali con i battiti più l'energia proviene dagli zuccheri immagazzinati nel fegato.
Escludendo i cibi solidi che oltretutto avresti dovuto digerire, ti sarebbero stati necessari, per arrivare alla fine della gara senza calo di prestazioni, circa 3-4 gel sostanziosi e senza proteine da assumere ogni 20-25 minuti dopo i primi 40-45.
Con cordialità.
Praticamente allora avrei potuto risolvere il problema forse prendendo 3 gel anziché 2
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Sono d'accordo. Io per motivi di salute incorro proprio nei problemi descritti, e so che una volta dato fondo alle riserve non si recupera. Io, purtroppo, devo fare i conti con questa storia ad ogni uscita anche se di intensità moderata. Idratazione continua e assunzione di alimenti o integratori ogni 50/60 minuti senza arrivare alla sensazione di fame o di sete. Ogni ora devo controllare la glicemia e con questo sistema ho constatato che il problema era dovuto al calo importante di zuccheri. Quando sbaglio qualcosa il risultato è esattamente quello descritto, e ne faccio le spese dopo i 50/60 km.
Purtroppo... non potendo fare il pieno di benzina, sono costretto a fare spesso rifornimento. Non è semplice restare nella fascia che consente di spingere senza sconfinare in picchi glicemici o ipoglicemie. Ci vuole molta esperienza e conoscenza di sé.Diabetico?
Purtroppo... non potendo fare il pieno di benzina, sono costretto a fare spesso rifornimento. Non è semplice restare nella fascia che consente di spingere senza sconfinare in picchi glicemici o ipoglicemie. Ci vuole molta esperienza e conoscenza di sé.
Tipo 2, con un po' di buona volontà sono riuscito a sostituire l'insulina con linagliptin. Va già molto meglio, ma le variabili che influiscono sono infinite.Se usi la metformina la situazione è gestibile, se invece usi l’insulina devi fare attenzione a gestirti bene.
Si per la notte metformina. Mi ci è voluto del tempo per incominciare a capirci qualcosa. Poi ho deciso di mettere dei paletti per avere un punto fisso di partenza. Non potendo fare scorta di carboidrati cerco di fare una cena un po' più carica del normale la sera prima dell'uscita, dando precedenza alle proteine. La mattina colazione molto abbondante, sempre con proteine prosciutto uova ecc., cereali integrali e frutta ed un po' di miele. Questo per avere una riserva di zuccheri complessi a un rilascio lento, ed una piccola riserva di miele per mettermi in moto. Dopo 60 o 90 minuti misuro la glicemia, normalmente è sui 130, quindi prima di mettermi in movimento mangio un paio di noci, qualche mandorla ed un fico secco. Dopo circa un'ora di attività altra misurazione. Nella maggior parte dei casi la glicemia è ancora sui 130. Altro spuntino a base di frutta secca e vado avanti per un'altra ora, e così via. Per uscite più lunghe, alla terza ora mangio qualcosa di più sostanzioso, sempre integrale e con proteine. Non uso integratori come gel, ma ho intenzione di provare prima di arrampicare. Durante l'attività bevo spesso a piccoli sorsi e tengo una borraccia con i sali. La cosa più importante è non arrivare mai a sentire la fame o la sete, altrimenti entro pochi km la pedalata si trasforma in un tormento e mi sembra di essere appiccicato alla strada. A quel punto non c'è niente che possa bere o mangiare per tornare in forma. Poi, come ti dicevo, le variabili sono infinite: lo stress, il clima, la stanchezza accumulata e cosa importante la quantità di insulina prodotta naturalmente che è sempre l'incognita decisiva. Non c'è mai un'uscita come un'altra. Mi porto sempre qualche bustina di miele per le emergenze. Cerco di viaggiare sempre in fascia aerobica per ottimizzare l'utilizzo dei carboidrati e non richiedere scariche di glicogene che, poi, non posso assimilare. I primi tempi impazzivo perché dopo un'uscita tirata avevo la glicemia alle stelle e non capivo il perché. Bisogna imparare a interpretare tutti i segnali che ci invia il corpo: la gamba un po' molle, difficoltà di recupero dopo una salita, testa leggera, sudorazione anomala, una lieve sensazione di timore e di insicurezza, un lieve tremore alle mani. Per quanto riguarda i picchi glicemici, di quelli non ci se ne accorge ma sono assolutamente da evitare durante l'attività fisica, se ho la glicemia sopra i 160 rimando l'uscita fino al calo fino al valore ideale. Comunque, mi capita più spesso di quanto vorrei di ritrovarmi in crisi e combattere con la tentazione di buttare la bici in un campo. Credo di non averti detto niente di nuovo, comunque questa è la mia esperienza. Riesco ad immaginare le difficoltà dei giovani diabetici tipo 1 che, malgrado tutto, sputano l'anima nello sport; tanto di cappello a loro e a chi gli sta dietro.No, non sono un medico, in un’altra vita insegnavo arti marziali ed ero preparatore atletico per agonisti combattenti nonchè direttore tecnico di una federazione.
Oggi mi dedico esclusivamente alle due ruote.
Il linagliptin ti basta a controllare la glicemia senza associarci la metformina? Negli atleti che ho conosciuto in passato il problema erano sempre i picchi iper e/o ipoglicemici e la difficoltà era sempre mantenere l’equilibrio senza andare in uno o nell’altro senso.
Per imparare io una cosa nuova, tu come imposti le tue uscite in bici?