drlove ha scritto:Se ti riferisci al mio caso, i proprietari sono quasi tutti amici del primo che ha creato i sentieri, quindi avvisati, il problema è nato dopo quando si è sparsa la voce e arrivavano i cosidetti "gruppi della domenica" in 20/30 biker. Però poi il problema se lo è dovuto "ciucciare" chi il percorso lo usava tutto l'anno.
Cmq quando tracci o riapri un percorso devi dare per scontato che sarà utilizzato, e a meno di non avere il controllo materiale dell' accesso (fondo chiuso di cui hai le chiavi) di fatto il tracciato diventa aperto a tutti.
Secondo me la cosa migliore da fare è cercare di coinvolgere il più possibile la scena locale (società, gruppi organizzati, negozi, ecc.) per almeno raggiungere il maggior numero possibile di soggetti interessati. Poi ovviamente c'è il cretino che sgomma nel prato ma da questi personaggi non ci si può difendere...
A parte il caso specifico, vorrei far notare a tutti che le situazioni raccontate sono completamente parallele a quanto avvenuto ad Arco. C'è qualcuno che organizza e realizza dei percorsi e non ha piacere quando questi vengono sfruttati da "altri", siano essi utenti diversi per il mezzo usato (cavalli , bici...) o per l' appartenenza al proprio giro. E certamente non per perchè gli "altri" stiano sulle palle, ma perchè rovinano il lavoro fatto tutto l' anno. Non per far polemica, per carità... :8):