Perchè in Italia non ci sono downhiller di punta?

  • Cominciano a vedersi in giro le prime bici con il nuovo motore Bosch SX, la drive unit per le ebike leggere del marchio tedesco. Dopo la Canyon Neuron ON Fly è la volta della Mondraker Dune. Andiamo a vedere nel dettaglio le differenze fra il CX full power e l’SX, quanto quest’ultimo sia potente e quale autonomia offre con la sua batteria standard di 420WH.
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marco

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Perchè in Italia non ci sono downhiller di punta?
Questa domanda mi sorge spontanea ogni volta che seguo una gara tipo il red bull race down. Francesi, inglesi e americani la fanno da padroni/e, di italici non si vede mai nessuno.
Costi troppo alti? Livello tecnico italico troppo basso? Mentalità che vá solo verso le granfondo, le bici da corsa e l´agonismo da doping?
Chiaramente il settore downhill è in crisi e i team fanno fatica a finanziarsi, anche quelli grossi. Peró eventi come il megavalanche o altri realizzati da red bull testimoniano come l´interesse sia grande, se le gare vengono presentate in modo decente.
Che ne pensate?
 

selev

Biker velocissimus
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troppe
%$)) altolà diretur!!!!
E il nostro Corrado Hèrin dove lo mettiamo?Mi pare che quest' anno non si sia comportato male!!!
Se poi vuoi dire che il vivaio è scadente purtroppo ai ragione :cry: .
I francesi sono forti ma secondo me la scuola di hèrin si farà sentire!
Senza modestia ma io ho fatto il militare nei vigili del fuoco e vedevo l'ex campione del mondo tutti i giorni, ho pure provato la sua mega bike :-P un vero bolide. 8-)
 

iuppareppa

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marco ha scritto:
Perchè in Italia non ci sono downhiller di punta?
Questa domanda mi sorge spontanea ogni volta che seguo una gara tipo il red bull race down. Francesi, inglesi e americani la fanno da padroni/e, di italici non si vede mai nessuno.
Costi troppo alti? Livello tecnico italico troppo basso? Mentalità che vá solo verso le granfondo, le bici da corsa e l´agonismo da doping?
Chiaramente il settore downhill è in crisi e i team fanno fatica a finanziarsi, anche quelli grossi. Peró eventi come il megavalanche o altri realizzati da red bull testimoniano come l´interesse sia grande, se le gare vengono presentate in modo decente.
Che ne pensate?

Questo argomento si è discusso 1000 volte nell'ambiente MTB e DH in particolare.
Le opinioni sono le più diverse ma alla fine tutto ricade sull'italica mentalità e sulla ristrettezza del mercato italiano.
Per la FCI la DH probabilmente non è una disciplina sportiva in quanto non la spinge e, almeno fino lo scorso anno, non pone nemmeno i nostri atleti nelle migliori condizioni per gareggiare. Poi mi fermo qua per non fare polemiche...
Beggin ha un potenziale enorme e potrebbe essere persino migliore di Herin, ma se non si fa esperienza nel circuito internazionela rischia di essere una promessa mancata...
Tutti plaudono per le differite (magari ad ore assurde) delle gare di coppa, ma alla RAI non è mai venuto in mente di provare a proporlo come uno sport popolare (meglio il calcio...). Da questo lato la FCI ci mette del suo. Metti in conto che già è un evento vedere il motocross (che muove molti più soldi). Pio c'è la reoccupazione delle mamme che vedono i loro pargoletti su una bici sfrecciare tra pietraie e sassi... Anche se il percorso è fettucciato e pieno di protezioni con l'ambulanza e medico in loco,è qualcosa di inconcepibile: pericolossissimo... Poi magari vanno in scooter per il centro di milano e li tritano... Buttarsi giù per una pista con la bici non fa fiko e quindi in pochi ci si mettono. Ci sono le nuove leve ma sono più orientate al Fr e street... Anche se quest'anno, molti che hanno iniziato per divertirsi, si avvicineranno alla DH. Anche la federazione sembra volersi impegnare di più facilitando le cose agli organizzatori... Nell'ambiente c'è fermento... Vedremo.
In un paese dove la bici è stato lo sport più praticato all'inizio del '900, la MTB è sempre sembrata un'estranea. Tra le discipline più estranee alla corsa strada c'è la DH.
Tuto questo disinteresse da parte di chi doveva spingere la specialità per farla conoscere ed apprezzare si è tramutato in una situazione in cui in Italia ci saranno 400 praticanti la disciplina a tutti i livelli, non pochi ma sicuramente insignificanti per un'azienda che voglia investire nell'ambiente. Considerando tutto è un miracolo di passione e volontà che esistano tante squadre in Italia. Ancillotti, Bianchi, Sintesi, Turro, Kastle... Nomi storici di cui rimane solo Sintesi. Ma ci sono realtà come Pedroni che fanno ben sperare per il fututo e dimostrano la vivacità dell'ambiente.
Perchè di tutto ciò: perchè la discesa non è capita da chi dovrebbe promuoverla.
 

Robix

Biker tremendus
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Herin è forte ma le sue stagioni migliori sono passate,il giovane + promettente penso sia Alan Beggin ma fuori dall'Italia si è visto poco
Penso che la discesa viva del suo gruppo di affezionati che corrono e si divertono tra loro nel + completo disinteresse di fedarazione e sponsor
Il fatto strano è che la moda corrente del freeride ha finito col distogliere ancora interesse alla downhill invece che aiutarla un gran peccato
 

marco

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diciamo che le gare di downhill classiche, così come quelle di XC, non interessano più a nessuno.
Ci vuole fantasia per creare interesse. Il Bike attack o l´avalanche sono solo due esempi, prendiamo pure il downtown di lisbona, dove un´intera città festeggia i biker.
Federazioni, associazioni, ecc: sono tutte pu******ate. Ci vuole spettacolo, foto spettacolari e un contorno che attiri la gente. Il downhill si deve muovere verso il freeride, così come succede anche nel mondo dello snowboard, dove le "gare" più interessanti sono quelle dove conta lo stile e il modo di interpretare la montagna, mandando a quel paese una federazione magnatutto.

Sabato sera parlando con i downhiller mi raccontavano che erano entusiasti della race down. Stipendio giornaliero, regali dagli sponsor, pubblico acceso, party finale da distruzione (confermo.... :-P ), risonanza incredibile nei media di tutto il mondo. Certo, non si possono fare ogni weekend delle gare del genere, ma degli eventi interessanti possono essere organizzati comunque, l´importante è la visibilità nei media per attirare gli sponsor. E tale visibilità la si ha se si lasciano lavorare degli uffici stampa ben organizzati e seri, non qualche ratto burocratico delle federazioni che si proclama subito "presidente" del b**o del c*l.

Scusate lo sfogo, ma senza delle fondamenta serie alla base di uno sport non si ottiene niente.
 

Comaz15

Biker dantescus
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Una volta avevano provato ad avvicinare la gente alla DH con l'easy DH, ma la cosa sparì l'anno dopo perchè le gare erano fatte o su tracciati banali, oppure su tracciati da DH semplificati che spaventavano i più! (non parliamo poi dei premi: il 2°classificato alla prova del Triveneto ha vinto un vaso di terracotta di 10cm!!! :shock:se mi davano un leccalecca era meglio!).

Sicuramente bisogna puntare di più sullo spettacolo e nel coinvolgimento del pubblico non solo "fr" ma anche del mountainbike in generale...il fatto è che un buon 50% di questi considerano la mtb come un surrogato della BDC quindi sono più attratti da uno "scalatore" che da un "discesista".

Un altro fattore importante è la scarsa competitività dell'ambiente dh italiano: quelli che vanno forte ti stanno su una mano, ma ancora peggio, pochi di questi hanno grandi aspettative per il futuro, la maggior parte si limita a fare quello che fa senza troppo impegno per migliorarsi.

Una conferma l'ho avuta guardando la gara regionale che hanno fatto dalle ie parti: c'era gente con bici repliche Dh che arrancavano come faccio io con la bici da XC! E poi tra il primo (Beggin) e il 70% dei partenti c'erano 5min! (Alan scendeva in 2'50'' circa, gli altri attorno ai 6'-7').
 

muldox

Biker nirvanensus
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Cube Stereo 29
Secondo me il problema di base è che in Italia manca un certo tipo di cultura. Se vi fosse una reale spinta dal basso automaticamente vi sarebbe qualcuno in grado di cogliere la palla al balzo e creare eventi importanti, pubblicizzati e spettacolari.
In Italia la massima espressione per uno sport è da sempre identificata con la prestazione cronometrica, e non è un problema solo del ciclismo. La stessa cosa accade per esempio nello sci, dove gli eventi freeride sono totalmente snobbati. :( E non perchè i mass-media non siano in grado di capire le esigenze del pubblico, ma perchè realmente non si avrebbe un riscontro in termini di audience, neppure se fosse l’evento più spettacolare e meglio organizzato del mondo.
Con questi presupposti, anche per quei pochi appassionati tutto diventa complicatissimo. Poniamo l’esempio che io da domani decida di dedicarmi alle gare XC. Sarebbe facilissimo procurarsi un mezzo adatto ( a prezzi tutto sommato abbordabili ), consigli, una squadra etc.
Ora pensate se decidessi di darmi alla DH. Vi basti sapere che in vita mia non ho mai visto dal vero una bici da discesa :oops: e potrei contare sulle dita di una mano le full che ho visto girare dalle mie parti ( e non vivo a Reggio Calabria, ma in mezzo alle Alpi ).
 

iuppareppa

Biker paradisiacus
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Robix ha scritto:
Herin è forte ma le sue stagioni migliori sono passate,il giovane + promettente penso sia Alan Beggin ma fuori dall'Italia si è visto poco
Penso che la discesa viva del suo gruppo di affezionati che corrono e si divertono tra loro nel + completo disinteresse di fedarazione e sponsor
Il fatto strano è che la moda corrente del freeride ha finito col distogliere ancora interesse alla downhill invece che aiutarla un gran peccato

Non sono d'accordo!
Che i Dhiller si divertano e siano un mondo a parte rispetto al ciclismo "ufficiale" italiano è vero, ma gli organizzatori sarebbero ben felici di un maggior appoggio di sponsor e federazione!!!
Non è neanche vero che il Fr distoglie persone dalla DH: sono di più quelli che si sono avvicinati alla DH grazie al FR che quelli che si sono allontanati dalla DH perchè stanchi del cronometro ed allenamenti. L'ambiente DH è uno dei più spontanei e divertenti che abbia mai visto.
 

iuppareppa

Biker paradisiacus
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marco ha scritto:
diciamo che le gare di downhill classiche, così come quelle di XC, non interessano più a nessuno.
Ci vuole fantasia per creare interesse. Il Bike attack o l´avalanche sono solo due esempi, prendiamo pure il downtown di lisbona, dove un´intera città festeggia i biker.
Federazioni, associazioni, ecc: sono tutte pu******ate. Ci vuole spettacolo, foto spettacolari e un contorno che attiri la gente. Il downhill si deve muovere verso il freeride, così come succede anche nel mondo dello snowboard, dove le "gare" più interessanti sono quelle dove conta lo stile e il modo di interpretare la montagna, mandando a quel paese una federazione magnatutto.

Sabato sera parlando con i downhiller mi raccontavano che erano entusiasti della race down. Stipendio giornaliero, regali dagli sponsor, pubblico acceso, party finale da distruzione (confermo.... :-P ), risonanza incredibile nei media di tutto il mondo. Certo, non si possono fare ogni weekend delle gare del genere, ma degli eventi interessanti possono essere organizzati comunque, l´importante è la visibilità nei media per attirare gli sponsor. E tale visibilità la si ha se si lasciano lavorare degli uffici stampa ben organizzati e seri, non qualche ratto burocratico delle federazioni che si proclama subito "presidente" del b**o del c*l.

Scusate lo sfogo, ma senza delle fondamenta serie alla base di uno sport non si ottiene niente.

Che disciplina sportiva è il FR?
Secondo me non dobbiamo confondere l'ambiente italiano con quello del resto del mondo.
E' vero che la DH sta segnando il passo ma è anche vero che non si capisceancora cosa sia questo FR tutto è niente.
Io aspetterei 2 o 3 anni per dire che la Dh deve adare verso il FR...
 

iuppareppa

Biker paradisiacus
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muldox ha scritto:
Secondo me il problema di base è che in Italia manca un certo tipo di cultura. Se vi fosse una reale spinta dal basso automaticamente vi sarebbe qualcuno in grado di cogliere la palla al balzo e creare eventi importanti, pubblicizzati e spettacolari.
In Italia la massima espressione per uno sport è da sempre identificata con la prestazione cronometrica, e non è un problema solo del ciclismo. La stessa cosa accade per esempio nello sci, dove gli eventi freeride sono totalmente snobbati. :( E non perchè i mass-media non siano in grado di capire le esigenze del pubblico, ma perchè realmente non si avrebbe un riscontro in termini di audience, neppure se fosse l’evento più spettacolare e meglio organizzato del mondo.

Infatti è questo il problema .
Chi fa FR è una minoranza nella minoranza. E poi quale Fr quello dove si buttano dai canyon? No perchè è questo che vorrebbero che fosse il FR... Ma poi le ossa fratturate sono le nostre...
La Mega Avalanche e il Freeraid Vtt sono Fr, ok. Ma Soprattutto quest'ultomaha abbandonato anche i tratti a crono... Di che disciplina sarebbe espressione?
Secondo me dobbiamo distinguere tra disciplina sportiva e raduno "competitivo".
.
 

Ballaround

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Sanremo
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marco ha scritto:
dove sta nella graduatoria?

Corrado Herin è un grande percarità... il miglior discesista italiano, ma ricordiamoci che ormai è un vecchietto (senza offesa corrado!) e che all'ultimo mondiale quello vinto tanto per cambiare da vouilloz si è classificato al 19 posto a 17,28 secondi!!! Ed il secondo italiano è Zanchi anche lui un veterano classificato trentesimo a 21,96 secondi!!

E' un po triste la cosa :(
 

girandolafunesta

Biker forumensus
18/11/02
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Casalgrande (RE)
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Il perchè ora nn ci siano discesisti di punta nn lo sò,però è certo che quando in Italia esistevano grandi team dove i piloti avevano una struttura su cui appoggiarsi,i risultati nn mancavano.Herin ha vinto la coppa del mondo nel 97 a Kaprun.Giovanna Bonazzi ha al suo attivo 2 titoli mondiali e 3 europei, e poi Migliorini,Zanchi,Bonanomi ed ora?..
Herin in Italia dice ancora la sua ma nn avendo piu un team deve organizzare tutto da solo.La Bonazzi dopo la chiusura del team Sintesi nn ha piu corso a livello mondiale.Zanchi e Bonanomi dopo che Bianchi ha chiuso il team si destreggiano tra lavoro e gare.Se poi ci si aggiunge la mancanza di cultura ed impianti permanenti...
Molti atleti di punta provengono dalla BMX "che è da sempre un ottimo vivaio" ma in Italia nn prende "i genitori qui mandano i figli a scuola di calcio mica sulle piste".
Poco tempo fà Steve Peat è stato invitato a cena da dal primo ministro inglese Tony Blair "Steve in Inghilterra è uno degli sportivi più famosi".voi ce lo vedete Herin o Bui a cena con berlusconi?.
 

Pippo Camullo

Biker novus
17/2/03
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Torino
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in effetti in Italia sembra che sia tutto piu' difficile.

Per esempio, come esperienza diretta posso dire che sono socio di una associazione all'interno della quale i dirigenti si sbattono come dei muli per organizzare svariate tipologie di attivita'; tra queste, guarda caso, corsi di discesa tenuti da grandi nomi quali Caramellino ed Herin.

Le problematiche che si presentano sono di differenti tipologie, non ultime le oggettive difficolta' nel promuovere le attivita', ma anche limiti puramente burocratici dei quali, fortunatamente, non mi occupo, ma anche la diffidenza delle persone che, pur se interessate, non si avvicinano neppure per chiedere delucidazioni o informazioni in merito.

Fatto da ragazzi giovani, un corso di questo genere potrebbe essere un primo passo per alimentare il "vivaio".

Visto che non voglio far diventare questo mio un messaggio promozionale, non sto a nominare l'associazione in oggetto. Se qualcuno fosse interessato mi puo' contattare.
 

Pe

Biker velocissimus
30/10/02
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per adesso roma...
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@Pippo: scusa se mi permetto; ma a parte che questo é un posto in cui non c'é niente di male ad indicare qualche iniziativa interessante...
ti consiglierei di indicare il posto dove vivi e magari qualche info in + sul tuo profilo;
magari c'é gente a cui potrebbe interessare e se si accorge che abitate vicino fa il passo; sennó ci fa meno caso!!
 

iuppareppa

Biker paradisiacus
1/11/02
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Maranello
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Pippo Camullo ha scritto:
in effetti in Italia sembra che sia tutto piu' difficile.
Puoi togliere anche il "sembra" è difficile e basta.
Il problema della DH lo dico alla noia è la mancanza di interesse da parte dei media e di certi organi federali che hanno una mentalità "vecchia".
E poi la MTB si sono sforzati di farla sembrare una disciplina estrema, adesso ancor di più, dove o si schiatta di fatica o ci si demolisce saltando dal terzo piano.
Provate a convincere un genitore che non ne sa niente di ciclismo che mla MTB va bene per il pargoleto, che è meno rischiosa del nuoto o del calcetto.
Non c'è voglia di spingere, non c'è mercato, non ci sono team immagine e quindi non ci sono nuove leve.
Nella Dh c'è solo tanta passione e voglia di divertirsi oltre che gareggiare.
Herin ha dichiarato che vuole dedicarsi ai giovani: spero che trovi le risorse e gli appoggi necessari :-o
.
 

Pippoz

Biker serius
Allora....premetto che parlo come downhiller agonista....la situazione in Italia non è proprio così tragica, qualcosa sembra stia cambiando...quest'anno la Rai dovrebbe anche trasmettere un pò di gare, e il free-ride in qualche modo avvicina gente a questa disciplina, il punto è che la federazione non si è mai fatta vedere, perchè più interessata al ciclismo su strada o a eventi cross-countrystici, Herin e Bonanomi sono in pensione, ma di giovani promettenti ce ne sono ben altri al di là di Beggin, il fatto è non vi è appoggio della federazione, a parte un paio di team seri, gli altri sono tutti one man team oppure di semplici amatori ai quali non gliene frega niente di farsi vedere in campo internazionale.Una volta, quando Corrado vinse il mondiale, c'erano più soldi che giravano, Bruno e Gianluca erano pagati per allenarsi tutto il giorno e i risultati non mancavano, ora i più forti italiani non possono permettersi di non fare niente tutto il giorno, è già tanto se a Bruno e corrado danno la bici, anche il povero Alan continua giustamente a studiare,e se i soldi non girano bisogna arrangiarsi con gli sponsor e anche qui la cosa si fà triste, per innalzare il livello italiano bisogna andare a correre all'estero perchè i nostri tracciati sono troppo tecnici in confronto a quelli d'oltralpe ma come si fà se o la federazione mette i bastoni tra le ruote oppure devi prendere minimo 3 giorni di ferie, pagarti benza, bici(e qui non si parla di bici da 5 milioni, ma dal triplo...) e tutto per la trasferta spendendo un patrimonio....alla fine anche se ci sono giovani promettenti chi gli lo fà fare,al di là della semplice passione?Tanto vale stare in Italia e limitarsi ad eccellere nelle garette locali.
 

Comaz15

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Pippoz ha scritto:
.........Una volta, quando Corrado vinse il mondiale, c'erano più soldi che giravano, Bruno e Gianluca erano pagati per allenarsi tutto il giorno e i risultati non mancavano, ora i più forti italiani non possono permettersi di non fare niente tutto il giorno, è già tanto se a Bruno e corrado danno la bici, anche il povero Alan continua giustamente a studiare,e se i soldi non girano bisogna arrangiarsi con gli sponsor e anche qui la cosa si fà triste, per innalzare il livello italiano bisogna andare a correre all'estero perchè i nostri tracciati sono troppo tecnici in confronto a quelli d'oltralpe ma come si fà se o la federazione mette i bastoni tra le ruote oppure devi prendere minimo 3 giorni di ferie, pagarti benza, bici(e qui non si parla di bici da 5 milioni, ma dal triplo...) e tutto per la trasferta spendendo un patrimonio....alla fine anche se ci sono giovani promettenti chi gli lo fà fare,al di là della semplice passione?Tanto vale stare in Italia e limitarsi ad eccellere nelle garette locali.

Anch'io ho avuto questa impressione dall' "esterno"...
Concordo sulle frasi finali: purtroppo i costi non possono essere giustificati solo dalla passione! :cry:
 

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