Ho seguito un intervento di una buona mente in programma televisivo, qualche sera addietro.
Più o meno questo era il concetto espresso:
un popolo che specula sull'intelletto, che culla e custodisce il dibattito intellettuale nell'accezione più ampia del termine, intendendo con questo anche il contributo di idee che portano le persone comuni nelle semplici discussioni quotidiane...
Bene, questo popolo non potrà altro che creare un circolo virtuoso nel paese... Conseguenza elementare ed immediata di questo sarebbe la ristrutturazione del sistema politico in termini di morale e di ideali.
Al contrario, un popolo che aborrisce in quanto tediose le polemiche intellettuali, darà origine, sempre e comunque ad una classe politica inefficace ed incapace, coinvolta insieme al paese in un circolo vizioso senza via d'uscite se non operando un radicale cambiamento di costumi.
Molti, franatici e integralisti del nuovo e del fare tendono a liquidare con la parola "tedio" le argomentazioni ed i fatti ripetuti, ripetuti e ripetuti perché ancora non hanno avuto soluzione.
Il circolo virtuoso si crea puntando i piedi, alla faccia dei "mediatori" dell'ultim'ora che hanno costruito e consolidato il loro piccolo mondo unto di certezze su assunti pragmatici e deterministi.
Stiamo assistendo ad una radicale inversione di marcia, ad esempio sul nucleare, e non solo, fatta con il sorriso a trentadue denti, additando e deridendo le opinioni dei soliti facinorosi.
PS
Ma che discorsi sono questi... Possibile che non abbiate niente di meglio da fare?