Pedivelle più corte, un possibile vantaggio?

VinciTrail

Biker assatanatus
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Tesero
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Orbea OIZ M-Team
per quanto mi è possibile, sia economicamente ma anche dal punto di vista "meccanico" nel corso di questi ultimi anni ho voluto sperimentare sia la corona ovale (sulla front che avevo prima ci ho fatto 2 stagioni e onestamente mi ero trovato bene) che anche le pedivelle più corte da 170mm sulla OIZ. Acquistate lo scorso anno e ci ho fatto tutta la stagione..
Così a sensazioni e per il mio utilizzo (XC, uscite allenamento, qualche giro "alpino", qualche GF e percorso Marathon) devo dire che mi trovo bene. Tocco molto meno in giro con le pedaline ed anche come cadenza..
 

lupeaq

Biker perfektus
19/6/15
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L'Aquila
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Rdr Ares
Se parli con i biomeccanici, nessuno ti negherà i benefici che ci sono con pedivelle più corte. Già sei passato da 175 a 170. X il 165 io un consulto lo farei con uno di loro
 

albatros_la

Biker marathonensis
25/6/09
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Ci sono diversi studi scientifici a riguardo, anche su riviste serie come PubMed. Sono pubblici per cui si può sbirciare e cercare di capire qualcosa, trattandosi di testi specialistici non è tutto di facile comprensione.

In generale ci sono soltanto vantaggi ad accorciare limitatamente la pedivella: 5 mm rispetto al proprio solito è considerato ubiquamente un valore che non determina cambi significativi di efficienza della pedalata ma induce comunque meno stress articolare soprattutto a livello di ginocchia e anca. C'è anche uno studio che verifica l'utilità di accorciare le pedivelle nei pedalatori di giovane età come metodo per indurli a una pedalata più veloce, qualora tendessero a ritmi troppo bassi (e in quel caso, sì: inficiando l'efficienza).

Gli studi hanno un loro perché, se ben fatti, perché la sensazione vale quello che vale. Siamo molto sensibili: il cambio lo sentiamo sicuramente, soprattutto se smontiamo da una bici e montiamo sull'altra. Nel medio termine però ci adattiamo in fretta soprattutto a cambi così piccoli, a meno che non ci trovassimo già in una condizione al limite e il cambio sia la goccia che fa traboccare il vaso.

Sono passato da 175 a 170 mm sulla prossima bici, dopo anni che usavo 175 mm (con un'anca malconcia) sulla MTB mentre sulla single speed stradale (usata solo per commuting) uso 172.5 mm.
 

lorenzom89

Biker grossissimus
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emilia romagna
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Ci sono diversi studi scientifici a riguardo, anche su riviste serie come PubMed. Sono pubblici per cui si può sbirciare e cercare di capire qualcosa, trattandosi di testi specialistici non è tutto di facile comprensione.

In generale ci sono soltanto vantaggi ad accorciare limitatamente la pedivella: 5 mm rispetto al proprio solito è considerato ubiquamente un valore che non determina cambi significativi di efficienza della pedalata ma induce comunque meno stress articolare soprattutto a livello di ginocchia e anca. C'è anche uno studio che verifica l'utilità di accorciare le pedivelle nei pedalatori di giovane età come metodo per indurli a una pedalata più veloce, qualora tendessero a ritmi troppo bassi (e in quel caso, sì: inficiando l'efficienza).

Gli studi hanno un loro perché, se ben fatti, perché la sensazione vale quello che vale. Siamo molto sensibili: il cambio lo sentiamo sicuramente, soprattutto se smontiamo da una bici e montiamo sull'altra. Nel medio termine però ci adattiamo in fretta soprattutto a cambi così piccoli, a meno che non ci trovassimo già in una condizione al limite e il cambio sia la goccia che fa traboccare il vaso.

Sono passato da 175 a 170 mm sulla prossima bici, dopo anni che usavo 175 mm (con un'anca malconcia) sulla MTB mentre sulla single speed stradale (usata solo per commuting) uso 172.5 mm.
ho chiesto all'AI, questa è la risposta, poi ti dico la mia:

cosa dicono gli studi scientifici su pubmed riguardo ai vantaggi nell'uso di pedivelle più corte nel ciclismo?

Gli studi scientifici su PubMed e altre fonti indicano diversi vantaggi nell'uso di pedivelle più corte nel ciclismo. Ecco alcuni punti chiave:
  1. Miglioramento dell'aerodinamica: Le pedivelle più corte permettono ai ciclisti di mantenere una posizione più bassa e aerodinamica, riducendo la resistenza dell'aria e migliorando l'efficienza complessiva.
  2. Riduzione del sovraccarico articolare e muscolare: L'uso di pedivelle più corte può ridurre lo stress sulle articolazioni e sui muscoli, rendendo la pedalata più confortevole e sostenibile nel lungo periodo.
  3. Miglioramento della cadenza di pedalata: Le pedivelle più corte facilitano il mantenimento di cadenze elevate, che possono essere vantaggiose per la performance e la gestione della fatica.
  4. Miglioramento della respirazione e del flusso sanguigno: Le pedivelle più corte possono ridurre la compressione toracica e migliorare l'afflusso di sangue alle gambe, favorendo una respirazione più efficiente e una migliore ossigenazione dei muscoli.
Questi vantaggi sono stati osservati sia nei ciclisti professionisti che negli amatori, rendendo le pedivelle più corte una scelta interessante per migliorare la performance e il comfort in sella2.
Se hai altre domande o vuoi approfondire ulteriormente, fammi sapere!


sono studi robusti ?

Gli studi sull'uso di pedivelle più corte nel ciclismo mostrano risultati promettenti, ma la robustezza delle evidenze può variare. Alcuni studi biomeccanici e analisi pratiche hanno evidenziato vantaggi significativi, come miglioramenti nell'aerodinamica, riduzione del sovraccarico articolare e muscolare, e una maggiore facilità nel mantenere cadenze elevate2. Tuttavia, è importante notare che molti di questi studi sono basati su campioni limitati o su osservazioni specifiche di atleti professionisti.
Per una valutazione più completa, sarebbe utile consultare una revisione sistematica della letteratura scientifica disponibile su piattaforme come PubMed. Questo permetterebbe di avere una visione più chiara e dettagliata dell'efficacia delle pedivelle più corte nel migliorare le prestazioni ciclistiche.

quindi se parliamo di MTB:
punto 1: l'aerodinamica non ci interessa
punto 2: sni, nel senso che ok magari riduce il sovraccarico articolare, poi però ci buttiamo giù in discese scassate e piene di compressioni, quindi il sovraccarico maggiore lo si ha in altri frangenti
punto 3: serve davvero avere una cadenza elevata nella mtb? può aiutare ma non sempre, se trovi fondi smossi tipo ghiaia, smosso, radici, fango, andare a cadenza troppo elevata può ridurre il grip e la trazione
punto 4: questa non l'ho capita

quindi IMHO in generale in ambito ciclistico penso si tratti di marginal gain (e penso sia ancora troppo presto per dire con certezza che portano vantaggi significativi), , e ancora meno in ambito mtb per i motivi che ho detto
 

albatros_la

Biker marathonensis
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ho chiesto all'AI, questa è la risposta, poi ti dico la mia:



quindi se parliamo di MTB:
punto 1: l'aerodinamica non ci interessa
punto 2: sni, nel senso che ok magari riduce il sovraccarico articolare, poi però ci buttiamo giù in discese scassate e piene di compressioni, quindi il sovraccarico maggiore lo si ha in altri frangenti
punto 3: serve davvero avere una cadenza elevata nella mtb? può aiutare ma non sempre, se trovi fondi smossi tipo ghiaia, smosso, radici, fango, andare a cadenza troppo elevata può ridurre il grip e la trazione
punto 4: questa non l'ho capita

quindi IMHO in generale in ambito ciclistico penso si tratti di marginal gain (e penso sia ancora troppo presto per dire con certezza che portano vantaggi significativi), , e ancora meno in ambito mtb per i motivi che ho detto
La 4 allude al fatto che tiri su meno la coscia e quindi comprimi meno l'addome. Ma è bella stiracchiata.

Quanto alla robustezza delle risposte, è un terno al lotto. Quel coso legge tutto, non solo gli articoli su riviste decenti. Tante volte se gli chiedi se è sicuro della risposta o la metti in dubbio, cambia bandiera. È come un ragazzino che ha studiato tutto a memoria: se viene interrogato come si deve comincia a ritrattare. :smile:
 
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lorenzom89

Biker grossissimus
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emilia romagna
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La 4 allude al fatto che tiri su meno la coscia e quindi comprimi meno l'addome. Ma è bella stiracchiata.

Quanto alla robustezza delle risposte, è un terno al lotto. Quel coso legge tutto, non solo gli articoli su riviste decenti. Tante volte se gli chiedi se è sicuro della risposta o la metti in dubbio, cambia bandiera. È come un ragazzini che ha studiato tutto a memoria: se viene interrogato come si deve comincia a ritrattare. :smile:
non voglio assolutamente dire che quel che dice l'AI sia vero, mi fido molto di più di quel che mi dici te, io purtroppo non ho avuto tempo/voglia di leggermi gli studi su pubmed, infatti chiedo a te che magari l'hai fatto, secondo te sono robusti questi studi?
il campione era abbastanza numeroso?
di che miglioramenti si sta parlando? dell'ordine di 1-2% o dell'ordine di 10-20%?

io prendo sempre con le pinze gli studi per quanto riguarda l'essere umano perché ci sono veramente tantissime variabili difficili da controllare quando fai uno studio, è il motivo per cui su pubmed spesso e volentieri trovi l'articolo "studio per cui fare pinco pallo fa bene e migliora la performance" e allo stesso tempo trovi l'articolo "studio per cui fare pinco pallo fa male e peggiora la performance"
 

Mogul

biker vecchius
24/2/24
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Accorciare 5mm per me non vale la pena, meglio accorciare in modo percettibile direi un paio di cm quindi pedivelle da 150/155 togliendo 4 denti dalla corona oppure stessa corona usando un pignone più agile sul pacco perdendo il rapportino corto, almeno il ginocchio lavora con un' inclinazione più aperta e si recupera molta luce da terra
 

LIUK@333

Biker superis
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In realtà dovresti aumentare di un paio di denti la corona perché il giro di pedale è più veloce e facile, solo se sei solito pedalare a basse rpm 60/70 può aver senso togliere denti alla corona…ma spero proprio di no.
La regola generale è di pedalare con le pedivelle più corte possibile per aumentare l’efficienza della pedalata, si ma 5/10 mm non 2 cm :mrgreen:
Però si parla di guadagni davvero marginali che hanno senso se si fanno tanti watt o chi come dice tocca le pedivelle facilmente per terra.
Chi scrive che la moda viene dall uso e bike è una cazz… viene dai pro di strada e fuori strada, mi viene in mente ragnoli che già 10 anni fa usava le 165…
 
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valerio_vanni

Biker grossissimus
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In realtà dovresti aumentare di un paio di denti la corona perché il giro di pedale è più veloce e facile, solo se sei solito pedalare a basse rpm 60/70 può aver senso togliere denti alla corona…ma spero proprio di no.
E' più complessa la cosa: il giro può essere più facile, ma la leva diminuisce.

La regola generale è di pedalare con le pedivelle più corte possibile per aumentare l’efficienza della pedalata
Diciamo che bisognerebbe trovare il compromesso tra leva e larghezza del giro.
Con risultati per niente scontati.
 

Mogul

biker vecchius
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Se accorci la pedivella la coppia diminuisce e la recuperi accorciando il rapporto non allungandolo su questo non ci piove
Io sono passato da 175 a 170 con due denti in meno di corona e non ho avvertito differenza significative oltre al fatto che capita ancora di toccare, il prossimo step provo pedivelle da 150
 

albatros_la

Biker marathonensis
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non voglio assolutamente dire che quel che dice l'AI sia vero, mi fido molto di più di quel che mi dici te, io purtroppo non ho avuto tempo/voglia di leggermi gli studi su pubmed, infatti chiedo a te che magari l'hai fatto, secondo te sono robusti questi studi?
il campione era abbastanza numeroso?
di che miglioramenti si sta parlando? dell'ordine di 1-2% o dell'ordine di 10-20%?

io prendo sempre con le pinze gli studi per quanto riguarda l'essere umano perché ci sono veramente tantissime variabili difficili da controllare quando fai uno studio, è il motivo per cui su pubmed spesso e volentieri trovi l'articolo "studio per cui fare pinco pallo fa bene e migliora la performance" e allo stesso tempo trovi l'articolo "studio per cui fare pinco pallo fa male e peggiora la performance"
Grazie della fiducia, purtroppo però non troverai mai studi del genere su un campione statisticamente significativo. Non sono trial clinici e nessuno investe soldi in uno studio da migliaia di ciclisti. Però anche campioni non enormi possono avere un senso se non si tratta di persone qualsiasi. Voglio dire che se a un pro giova, con tutta la sensibilità che ha nel pedalare, allora c'è una buona confidenza che giovi anche al pedalatore della domenica. Quest'ultimo certo non cerca il tempone, ma non disdegna certo il risparmio di fiato e/o articolazioni.
In generale, da quello che ho letto, fintanto che cambia di poco la lunghezza della pedivella, l'effetto è sì e no avvertibile. Dopodiché le guarniture non le regalano, quindi a meno di prenderne una in super saldo a poche decine di euro per provare, sperimentare con diverse misure diventa piuttosto oneroso.
 
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valerio_vanni

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Se accorci la pedivella la coppia diminuisce e la recuperi accorciando il rapporto non allungandolo su questo non ci piove
Io sono passato da 175 a 170 con due denti in meno di corona e non ho avvertito differenza significative oltre al fatto che capita ancora di toccare, il prossimo step provo pedivelle da 150

Se vuoi non toccare più, ti tocca levare le pedivelle...
 
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