Pedalata rotonda: Funziona o no?

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lele 71

Biker poeticus
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Avevo sentito parlare anche di questo.

Il video in questione è il nr. 18, in cui il professor Aldo Sassi direttore dello Sport Service Mapei dimostra che cmq al massimo nella fase di "tirata della pedalata" la forza applicata è cmq negativa e non positiva. Alla fine le sue conclusioni sono che la pedalata rotonda è redditizia solo in alcuni casi tipo partenza o scatti!! in genere può essere addirittura controproducente perchè più dispendiosa!!!! :specc::specc::specc:

Per favore ditemi che sono io che fraintendo!!!!! non riesco a crederci... mah...

Mi sorge il dubbio che non stiamo parlando della stessa cosa.
Se per padalata tonda intendi dire "spingere con un piede mentre l'altro tira" non posso che essere d'accordo con mr. mapei.
Mentre un piede spinge l'altro si deve (dovrebbe) limitare ovviamente a NON SPINGERE per non gravare sull'altro, ma neppure a TIRARE andando di fatto ad assorbire dei watt della spinta opposta (e' fisica).
Il piede in quella fase deve (dovrebbe) limitarsi a seguire il movimento del pedale con un movimento circolare, da qui anche il termine di pedalare "tondo", perche' il piede "segue" esattamente la traiettoria del pedale muovendosi alla sua stessa velocita', fase nella quale c'e' anche del recupero muscolare.
Quando dico segue intendo dire che il piede potrebbe essere teoricamente sganciato dal pedale e dovrebbe rimanere appoggiato o anche solo sfiorare appena il piano del pedale per tutta la fase di spinta del piede opposto.

Fisiologicamente le nostre articolazioni sono fatte per "reggere" un carico e spingere, non per "tirare" dei pesi, se pedali veramente cosi' SEMPRE (ma ti ripeto, magari ho capito male io...) rischi davvero di farti del male perche' stai usando le tue articolazioni in un modo sbagliato.

Poi potranno anche esserci fior di ciclisti che la pensano diversamente convinti anche di fare giusto, ma il nostro corpo e' progettato per lavorare in un'altro modo e questo non lo possono negare nemmeno loro, non dimentichiamo mai che prima che ciclisti siamo esseri umani.
 
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Oniriko77

Biker augustus
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Alba
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Mi sorge il dubbio che non stiamo parlando della stessa cosa.
Se per padalata tonda intendi dire "spingere con un piede mentre l'altro tira" non posso che essere d'accordo con mr. mapei.

anche io.
se mi metto a spingere con una gamba e con l'altra tiro mi scompongo troppo in sella ( in questo caso sento il bisogno di alzare la sella)
Io tiro soltanto nel primissimo arco del movimento di pedalata per superare meglio il punto morto in basso.
 

Fast_Is_Better

Biker superis
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anche io.
se mi metto a spingere con una gamba e con l'altra tiro mi scompongo troppo in sella ( in questo caso sento il bisogno di alzare la sella)
Io tiro soltanto nel primissimo arco del movimento di pedalata per superare meglio il punto morto in basso.

Intendi il "gioco di caviglia"? ovvero assecondi la risalita dal punto morto inferiore tirando rapidamente la punta del piede verso l'alto?anche io lo faccio.
per quanto riguarda tirare forzatamente verso l'alto tutta la gamba lo faccio nei cambi di ritmo violenti o in caso di scarsa aderenza.
ciao
 

Alexius

Biker tremendus
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Meno male, temevo di essere l'unico. Anch'io credevo si dovesse tirare a tutta, ma il cuore mi schizzava in alto e i muscoli posteriori della coscia friggevano. Così mi limito a tirare appena dopo il punto morto giocando di caviglia, e poi assecondo per recuperare......Ma pensavo di essere in errore.
 

BLACK JACK

Biker tremendus
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Ragazzi a proposito di pedalata rotonda,pensate davvero come si dice in giro che apporti dei benefici non da poco allenarsi con una bici a scatto fisso???? Io la uso nel tragitto stazione lavoro per circa 12 Km al giorno,e quando rimonto sulla MTB mi fa strano!!! Non so tipo come se i pedali perdessero qualche angolo di rotazione!!!
Avete tesi da condividere!?!?!:nunsacci:
 

Felix93

Biker poeticus
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Ragazzi a proposito di pedalata rotonda,pensate davvero come si dice in giro che apporti dei benefici non da poco allenarsi con una bici a scatto fisso???? Io la uso nel tragitto stazione lavoro per circa 12 Km al giorno,e quando rimonto sulla MTB mi fa strano!!! Non so tipo come se i pedali perdessero qualche angolo di rotazione!!!
Avete tesi da condividere!?!?!:nunsacci:


beh certo, nei punti morti i pedali della fissa continuano a girare, mentre in una bici con ruota libera in quei punti morti si deve pedalare..

è un buon allenamento comunque pedalare con una bicia scatto fisso per "imparare" a pedalare..
 

Andrea321

Biker marathonensis
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io faccio un allenamento in palestra, su una bici a scatto fisso, e spesso gli esercizi includono la pedalata con una sola gamba per volta (credo proprio per affinare il concetto di 'tirare' ) e tutto sommato, visto il mio infimo stato di forma, ho riscontrato miglioramenti rispetto al solo tirare (o ad esempio al pedalare senza pedali a sgancio rapido).....però se tirate in ballo problemi ad articlazioni mi fate venire qualche pensiero......
 

Fullspeedahead

Biker tremendus
5/3/08
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Leggendo vari articoli su internet e vedendo una puntata di "LE GRANDI SALITE DEL CICLISMO" , è emerso che la pedalata rotonda non solo è poco più efficiente della pedalata a stantuffo ma è addirittura dannosa per la schiena!!!!

Eppure da quando mi ci sono allenato e ho capito come funziona, non posso farne a meno; in salita vado il doppio, ( su sterrato è ovvio che sia così, ma su asfalto è davvero netta la differenza di rendimento oltre ogni aspettativa).

Possibile che sia solo un fatto personale e non un dato di fatto? :nunsacci::nunsacci:

Non avendo la puntata di cui parli, potresti dare qualche link degli articoli su internet che menzioni? Io trovo veramente utile la pedalata rotonda, sia in mtb che su bdc, per cui rimango spiazzato, oltre che dalle affermazioni del Prof. Sassi, anche da chi afferma di essere d'accordo con lui ...

Fisiologicamente le nostre articolazioni sono fatte per "reggere" un carico e spingere, non per "tirare" dei pesi, se pedali veramente cosi' SEMPRE (ma ti ripeto, magari ho capito male io...) rischi davvero di farti del male perche' stai usando le tue articolazioni in un modo sbagliato.

Poi potranno anche esserci fior di ciclisti che la pensano diversamente convinti anche di fare giusto, ma il nostro corpo e' progettato per lavorare in un'altro modo e questo non lo possono negare nemmeno loro, non dimentichiamo mai che prima che ciclisti siamo esseri umani.

Dipende da che pesi tiri: ricorda che quando si salgono le scale, per esempio, tiri col la gamba che sale.

A detta di alcuni ortopedici coi quali ho avuto purtroppo a che fare di recente e' anche controindicata in caso di alcune patologie del ginocchio (in particolare problemi, lassita' o lesioni ai legamenti crociati post. e collaterali est.) ed alcune conformazioni fisiche del ginocchio (eccessivamente varo o valgo).

A parte le tipologie di cui parli, la bicicletta è indicata come soluzione per molti altri problemi, soprattutto del ginocchio, in quanto rinforza la muscolatura che quindi corregge molti vizi.

Diverso è se l'articolo parlasse della pedalata rotonda come dannosa alla sola schiena , in questo caso potrei trovarlo più logico perchè probabilmente, quando tiri, tendi a caricare peso sulle ossa ischiatiche che poggiano sulla sella, comportando uno scompenso alla colonna vertebrale.
Se guardiamo questo, però, bisognerebbe parlare di tanti altri tipi di sollecitazioni che in bici coinvolgono la schiena.
 

pietroballini

Biker superioris
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prato
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Io trovo veramente utile la pedalata rotonda, sia in mtb che su bdc, per cui rimango spiazzato, oltre che dalle affermazioni del Prof. Sassi, anche da chi afferma di essere d'accordo con lui ...

anche io ne sono spiazzato!

ma neppure a TIRARE andando di fatto ad assorbire dei watt della spinta opposta (e' fisica).

non mi torna molto. sicuramente spreco energia per tirare ma l'altro piede deve spigere di meno quindi alla fine dovrebbe quantomeno risultare il medesimo bilancio energetico:nunsacci::nunsacci:
 

lele 71

Biker poeticus
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non mi torna molto. sicuramente spreco energia per tirare ma l'altro piede deve spigere di meno quindi alla fine dovrebbe quantomeno risultare il medesimo bilancio energetico:nunsacci::nunsacci:

Sul bilancio energetico non so che dirti, ho usato il termine "watt" per indicare il fatto che comunque la spinta sui pedali non venga trasmessa alla bici ma all'altra gamba.
Al di la di quello che possa essere comunque la performance parliamo di un discorso fisiologico.

Date un'occhiata alla letteratura in merito, non mi sto inventando mica nulla....

http://www.beginnertriathlete.com/cms/article-detail.asp?articleid=1030

http://www.bikeradar.com/fitness/article/technique-pedal-like-a-pro-12772

http://www.posetech.com/training/archives/000598.html

Secondo me il problema di base e' che si fa veramente molta confusione tra quella che e' (o dovrebbe essere) la tanto decantata "pedalata rotonda", chiunque abbia pedalato in una squadra da piccolo, dove ti insegnano a pedalare, questa cosa te la spiegano bene proprio perche' e' fondamentale: la pedalata rotonda non e' "il piede tira oppure spinge" perche' nella pedalata c'e' anche una fase di "riposo/recupero".
 
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lele 71

Biker poeticus
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Dipende da che pesi tiri: ricorda che quando si salgono le scale, per esempio, tiri col la gamba che sale.

Stiamo parlando di cose ben diverse, quando sali le scale non usi i polpacci per tirare e soprattutto sollevi un peso "fisiologico" che e' quello della tua gamba, fare le scale con delle cavigliere da qualche kg di peso e' gia' un'altro discorso, ma siamo sicuri che faccia bene? Io dico proprio di no.
 

One_1

Biker perfektus
17/7/08
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A parte che, se si è posizionati correttamente in sella, di punti morti non ne esistono... semmai dei punti in cui l'articolazione si trova a lavorare con delle leve poco vantaggiose.

Come dice Lele, il nostro corpo è fatto per camminare, correre, scalare... quindi spingere e/o mantenere il corpo verso l'alto, per contrastare la forza di gravità. Non è un caso che i muscoli più sviluppati della gamba siano i gemelli nel polpaccio, il quadricipite nella coscia e il gran gluteo nella "chiappa"... tutti muscoli che permetto l'estensione della gamba, quindi la spinta sul pedale. I muscoli flessori sono meno voluminosi e lavorano con articolazioni che non ne agevolano il rendimento.

Sicuramente in determinate situazioni (un ostacolo da superare, per esempio) il lavoro sinergetico di spinta e trazione può fornire maggiore potenza, ma un lavoro continuativo lo trovo controproducente.
Per questo quando sono molto stanco perdo la capacità di mantenere una pedalata rotonda, perchè con i flessori ormai stanchi il piede si fa portare in alto dal pedale (e non viceversa) sfruttando la forza della spinta sull'altro pedale.

I pro, con un allenamento ad-hoc, avranno sicuramente la capacità di sviluppare potenza e resistenza anche nei flessori, ma a questo punto rimangono i dubbi su possibili danni che si possono provocare ad un'articolazione pensata solo per spingere.

Alla fine esistono 3 tipologie di pedalata:

1- un piede spinge e l'altro si fa spingere. Si perde in potenza (a parità di sforzo, ovvio che pedalando in fuorisella la potenza è maggiore) e in rendimento e non si usano per nulla i flessori, ottenendo la tipica pedalata a stantuffo;
2- un piede spinge e l'altro segue il pedale senza ne tirare ne farsi spingere. Si sfrutta tutta la potenza della spinta e i flessori servono solo per il recupero del piede (come nella camminata);
3- un piede spinge e l'altro tira. La potenza somma è maggiore, ma il rendimento globale è minore, oltre ad eventualmente sovraccaricare in modo anomalo le articolazioni.

Almeno.. questo è il mio pensiero.
 

kelme

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massa
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A parte che, se si è posizionati correttamente in sella, di punti morti non ne esistono... semmai dei punti in cui l'articolazione si trova a lavorare con delle leve poco vantaggiose.

Come dice Lele, il nostro corpo è fatto per camminare, correre, scalare... quindi spingere e/o mantenere il corpo verso l'alto, per contrastare la forza di gravità. Non è un caso che i muscoli più sviluppati della gamba siano i gemelli nel polpaccio, il quadricipite nella coscia e il gran gluteo nella "chiappa"... tutti muscoli che permetto l'estensione della gamba, quindi la spinta sul pedale. I muscoli flessori sono meno voluminosi e lavorano con articolazioni che non ne agevolano il rendimento.

Sicuramente in determinate situazioni (un ostacolo da superare, per esempio) il lavoro sinergetico di spinta e trazione può fornire maggiore potenza, ma un lavoro continuativo lo trovo controproducente.
Per questo quando sono molto stanco perdo la capacità di mantenere una pedalata rotonda, perchè con i flessori ormai stanchi il piede si fa portare in alto dal pedale (e non viceversa) sfruttando la forza della spinta sull'altro pedale.

I pro, con un allenamento ad-hoc, avranno sicuramente la capacità di sviluppare potenza e resistenza anche nei flessori, ma a questo punto rimangono i dubbi su possibili danni che si possono provocare ad un'articolazione pensata solo per spingere.

Alla fine esistono 3 tipologie di pedalata:

1- un piede spinge e l'altro si fa spingere. Si perde in potenza (a parità di sforzo, ovvio che pedalando in fuorisella la potenza è maggiore) e in rendimento e non si usano per nulla i flessori, ottenendo la tipica pedalata a stantuffo;
2- un piede spinge e l'altro segue il pedale senza ne tirare ne farsi spingere. Si sfrutta tutta la potenza della spinta e i flessori servono solo per il recupero del piede (come nella camminata);
3- un piede spinge e l'altro tira. La potenza somma è maggiore, ma il rendimento globale è minore, oltre ad eventualmente sovraccaricare in modo anomalo le articolazioni.

Almeno.. questo è il mio pensiero.

Sono d'accordo con te,personalmente ritengo che la pedalata più redditizia sia quella che consiste nello spingere e poi nell'accompagnare la risalita senza tirare troppo..con una pedalata a 360° sento la muscolatora affaticata molto prima,magari può anche essere un problema di giusta coordinazione dei movimenti,però la sensazione è questa.
 

Fast_Is_Better

Biker superis
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A parte che, se si è posizionati correttamente in sella, di punti morti non ne esistono... semmai dei punti in cui l'articolazione si trova a lavorare con delle leve poco vantaggiose.

Come dice Lele, il nostro corpo è fatto per camminare, correre, scalare... quindi spingere e/o mantenere il corpo verso l'alto, per contrastare la forza di gravità. Non è un caso che i muscoli più sviluppati della gamba siano i gemelli nel polpaccio, il quadricipite nella coscia e il gran gluteo nella "chiappa"... tutti muscoli che permetto l'estensione della gamba, quindi la spinta sul pedale. I muscoli flessori sono meno voluminosi e lavorano con articolazioni che non ne agevolano il rendimento.

Sicuramente in determinate situazioni (un ostacolo da superare, per esempio) il lavoro sinergetico di spinta e trazione può fornire maggiore potenza, ma un lavoro continuativo lo trovo controproducente.
Per questo quando sono molto stanco perdo la capacità di mantenere una pedalata rotonda, perchè con i flessori ormai stanchi il piede si fa portare in alto dal pedale (e non viceversa) sfruttando la forza della spinta sull'altro pedale.

I pro, con un allenamento ad-hoc, avranno sicuramente la capacità di sviluppare potenza e resistenza anche nei flessori, ma a questo punto rimangono i dubbi su possibili danni che si possono provocare ad un'articolazione pensata solo per spingere.

Alla fine esistono 3 tipologie di pedalata:

1- un piede spinge e l'altro si fa spingere. Si perde in potenza (a parità di sforzo, ovvio che pedalando in fuorisella la potenza è maggiore) e in rendimento e non si usano per nulla i flessori, ottenendo la tipica pedalata a stantuffo;
2- un piede spinge e l'altro segue il pedale senza ne tirare ne farsi spingere. Si sfrutta tutta la potenza della spinta e i flessori servono solo per il recupero del piede (come nella camminata);
3- un piede spinge e l'altro tira. La potenza somma è maggiore, ma il rendimento globale è minore, oltre ad eventualmente sovraccaricare in modo anomalo le articolazioni.

Almeno.. questo è il mio pensiero.
quoto. per capire meglio il problema può essere di aiuto la lettura di questo articolo: http://www.sportmedicina.com/colonna_e_ciclismo.htm

"Questa intensa attività muscolare determina una certa compressione sulle strutture vertebrali ma c'è un altro muscolo, detto psoas iliaco, che si trova all'interno del bacino, sul quale vale la pena spendere alcune parole.

Lo psoas è deputato alla flessione della coscia sul tronco ed entra in azione durante la pedalata nella fase di richiamo del pedale (dal punto morto inferiore al superiore) soprattutto quando si pedala fuori sella o con cadenza bassa, come in salita. La sua azione è tanto maggiore quanto più l'atleta utilizza questa fase per esprimere un surplus di potenza in ausilio dell'arto controlaterale impegnato nella fase di spinta. Sappiamo, tuttavia, dagli studi biomeccanici che l'apporto di potenza dell'arto che "tira" è molto esiguo tanto che, a mio giudizio, sono più i problemi determinati da questa abitudine che i vantaggi.

Lo psoas agisce, infatti, ancorandosi a monte su tutte le vertebre lombari e a valle sul femore. L'abitudine a "tirare" sui pedali nella fase di richiamo può determinare una vera e propria forma di indurimento e accorciamento del muscolo con il risultato di mettere costantemente sotto tensione le vertebre lombari, di limitare l'inversione della curva lombare e di alterare l'equilibrio del bacino."
ma soprattuto secondo me: quanti di noi che hanno un atteggiamento posturale di iperlordosi lombare fanno esercizi di allungamento per lo psoas iliaco ( o ileo psoas)?
ciao :celopiùg:
 
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