Pedalata all'Asinara

Peps principiante

Biker popularis
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sassari
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Ciao a Tutti

ma nessuna associazione organizza un bel tour all' Asinara in bici?

I prezzi sono di 15 euro a persona e 6 euro per la bici.
Ostello 40-42 euro con prima colazione e cena.....

Un due giorni in mountain bike con possibilità di fare una bella notturna o una giornata in bici e una al mare

sarebbe favoloso:i-want-t:
 

pietro71

Biker serius
7/5/10
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Sassari
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Ciao! Io ho girato abb bene l'Asinara in bici! Se si forma un gruppetto l'idea è molto interessante. sarebbe il periodo migliore prima che esploda il caldo (sempre se arriva sto c.. di estate:) La notturna mai provata
 

arrogutottu

Biker superis
2/5/11
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oristano
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Ciao a Tutti

ma nessuna associazione organizza un bel tour all' Asinara in bici?

I prezzi sono di 15 euro a persona e 6 euro per la bici.
Ostello 40-42 euro con prima colazione e cena.....

Un due giorni in mountain bike con possibilità di fare una bella notturna o una giornata in bici e una al mare

sarebbe favoloso:i-want-t:
Ma questi prezzi sono per il traghetto? (15+6) A me hanno detto 76 euro solo di traghetto...and+rit.
 

MrHide

Biker popularis
25/3/09
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Cagliari
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Vi allego il programma dell'ultima escursione all'isola dell'Asinara che ho organizzato con Sardinia Mountain Bike il 18/19 maggio 2013.





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Programma Escursione

Sabato 18 maggio 2013 partenza ore 10.30
Sbarcati a Fornelli ci dirigeremo verso ovest, inizia qui il “sentiero dell’Acqua”, cosi chiamato perché propone l’acqua nelle sue varie espressioni, quella del mare, quella dolce di collina, gli stagni salmastri costieri, i ponticelli, i pozzi, gli abbeveratoi, le piccole dighe, i serbatoi e le infrastrutture tecnologiche. Quasi ad un terzo del sentiero, la postazione di “Punta Salippi” vecchia struttura di guardia, posta di fronte alle acque dello stretto di Fornelli. Continuando si costeggia il mare di fuori e dopo una breve salita si arriva alla diga in terra (diga di Fornelli) che raccoglie le acque del massiccio granitico del Castellaccio, le strutture dell’acquedotto ed infine il supercarcere di Fornelli. Nella piana è presente una chiesetta ed un piccolo cimitero, uniche tracce rimaste del campo di prigionia della prima guerra mondiale. Dopo la visita al supercarcere, torniamo verso il piazzale del molo di Fornelli e ci dirigiamo verso est, qui inizia il “sentiero del granito”.
Incontriamo quasi subito l’insediamento di Santa Maria una ex diramazione carceraria a prevalente destinazione agricola sorta intorno al 1950. Il complesso è costituito dal carcere e dalle strutture per le attività zootecniche e agricole, dominate da due silos in cemento e dalle stalle ormai dismesse, con attrezzi da lavoro ancora in sito. Arrivati alla sommità della collina, si discende verso Punta Barbarossa. Superato un vecchio cancello nei pressi del mare, inizia il mondo del granito dell’Asinara. Si costeggia il mare in un alternarsi di calette, macchia mediterranea, giunchi e piccoli stagni temporanei, fino alle due spiagge di Punta Li Giorri. Da qui il sentiero si fa più impervio (per alcuni tratti con bici a spinta) e si incontrano tre cave di granito con ancora alcuni attrezzi da lavoro. Nella parte finale, a Cala Sant’Andrea, si costeggia lo specchio d’acqua salmastro e la zona a protezione integrale.
Torniamo sulla strada cementata e iniziamo a pedalare verso Cala Reale. Attraverseremo nell’ordine: la zona più stretta dell’isola (290 metri) Cala sgombro di fuori (ovest) e Cala sgombro di dentro (est), Tumbarino (osservatorio faunistico), l’Ossario, Campu Perdu (diramazione carceraria), e finalmente il borgo di Cala Reale, dove potremmo berci qualcosa di fresco presso l’unico bar presente nell’isola. Quest’area dell’Asinara è stata un importante lazzaretto con il compito di accogliere gli equipaggi delle navi colpite da malattie infettive; inoltre veniva utilizzato dai Reali di Savoia nelle loro permanenze sull’isola. Ad est del Palazzo Reale è presente un complesso costituito da un grande edificio sanitario, i magazzini della Sanità, i locali per la disinfezione delle persone sospettate di malattie infettive. Quest’ultima struttura, comunemente definita le Docce, è particolarmente suggestiva e inquietante, per la sua similitudine con altre strutture simili annesse a campi di concentramento tristemente conosciuti. Si prosegue sempre sulla cementata per raggiungere Cala d’Oliva, attraversando l’edificio carcerario di Trabuccato. Verso il mare, si incontrano le strutture agricole della cantina, la stalla per i cavalli e la torre costiera di Trabuccato. In prossimità di Cala d’Oliva, la bellissima Cala Murighessa o Cala dei detenuti, cosi chiamata perché venivano portati i detenuti per la balneazione. Arrivati all’ostello, il tempo di prendere possesso delle camerate, tutti a Cala Sabina per un bagno serale rigenerante. Totale Km percorsi circa 45.

Domenica 19 maggio 2013 partenza ore 8.30
Domenica 19 si va alla scoperta della parte nord dell’isola. Si parte dall’ostello e si percorre la parte iniziale del “sentiero del leccio”. Si sale su sterrato verso le colline più alte, in direzione della diramazione di “Case Bianche”, oltre inizia una zona di castagni e lecci, chiamata “Elighe Mannu”( è presente anche una sorgente) alla cui sommità, in prossimità di un belvedere, sono presenti la casermetta della forestale e un osservatorio botanico. Si continua a salire verso “Punta Scomunica” 408 metri, la punta più alta dell’isola, con un panorama inconsueto e unico.
Si scende a bastone verso case bianche e Elighe Mannu, dove in prossimità della casermetta forestale prendiamo una deviazione per la discesa versa Punta Scorno. Prima della discesa tecnica verso il faro, raggiungiamo “Il Semaforo” una vecchia stazione meteorologica dell’Aeronautica. L’inizio della discesa ci fa intravedere sempre più da vicino la maestosità del faro di Punta Scorno. Questa struttura, inquietante per la sua austerità e solitudine, fu costruita nel 1854 ed attivata nel 1859 dal Regio ufficio del genio civile del Regno di Sardegna. La torre circolare è alta 35 metri, costruita al centro di un fabbricato di servizio a tre piani. E’ stato presidiato fino al 1977 in seguito al completamento dell’automazione. Da non perdere la salita sui 142 gradini in origine in marmo e ardesia.
Si riprende sulla sterrata costiera che sale sino al dosso di “Punta dei Corvi” con vista sulla più bella spiaggia dell’isola “Cala d’Arena” magnifica insenatura turchese, con dune e ginepreto retrostante, riserva integrale dove non è consentito l’accesso e la balneazione. Balneazione consentita e “d’obbligo” a Cala Sabina o Cala dei Ponzesi, che raggiungeremo dopo una piacevole discesa. Qui effettueremo la sosta pranzo e nuotata rigenerante per le nostre gambe.
Non ci resta quindi che raggiungere di nuovo il borgo di Cala d’Oliva (se siamo fortunati potremo visitare la “Diramazione Centrale”) e riprendere la strada cementata verso Cala Reale (sosta per Bionda Sardegna) e il molo di Fornelli per l’imbarco verso Stintino.
Totale Km percorsi circa 55

Da non dimenticare:
Macchina Fotografica
Costume da bagno
 
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clalad

Biker novus
13/3/09
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Sassari
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Io vado questo sabato. Faccio il giro della parte nord compreso bagno. Se a qualcuno va si può aggregare. Ci vuole un minimo di allenamento perché le salite dal faro ad elighe mannu sono un po pesantucce!! Anche se lo spirito é di passeggiata.

Claudio
 

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