Su strada in genere l'alzarsi in piedi sui pedali implica un aumento brusco dell'andatura (scatto, rilancio) o comunque una azione per usare un rapporto più duro di quello che si riuscirebbe a tirare da seduti. In genere le azioni in fuorisella di questo tipo non sono molto prolungate nel tempo. Sono più dispendiose per l'atleta e, trattandosi molte volte di azioni fuori soglia, richiedono anche una certa abitudine e predisposizione all'atto...cioè allenamento e caratteristiche fisiche...per quello molti preferiscono salire seduti ed eventualmente aumentare in progressione.
Dopo c'è anche chi si è abituato a fare salite intere in fuori sella (io...una volta). Ma è una andatura diversa. E' questione di abitudine. Anche se non spingi rapportoni tenersi su con le braccia è faticoso (se non sei abituato).
In fuoristrada in genere lunghi fuorisella non si fanno mai, anche perchè è il fondo (il sentiero) che non lo consente/consiglia. Che senso ha scaricare a terra più potenza se poi la ruota ti slitta? Fai lo scattino, il rilancio di velocità...ti sgranchisci la schiena.
Fontana, Shuster, Absalon sono allenati e le gare di XC sono tutte tirate allo spasimo. Sono continui rilanci. Loro le salite le affrontano di petto.
Il, diciamo 80%, dei ciclisti normali le salite le deve affrontare più o meno di conserva. Seduti.