La mia idea è:
Partire da Faie, salire al Beigua; traversata sull'alta via fino al Reixe, discesa freeride fino al Passo della Gava e discesa via Tardie fino ad Arenzano.
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Dalla chiesa di Faie continuiamo a salire su asfalto. Dopo poco la strada diventa sterrata mantenendosi ampia. Incontriamo un bivio nei pressi di una casetta dove manteniamo la sinistra (km 1,9).
Proseguiamo la salita senza possibilità di errore attraversando numerosi ruscelli. Arrivata alle pendici del monte Sciguello la strada aumenta la sua pendenza e peggiora. Comunque restiamo sempre in sella fino ad incontrare l´asfalto a qualche metro dall'albergo (km 9,7).
Da qui alla vetta del Beigua ancora salita ma su asfalto (km 12).
Dislivello: circa 800 m.
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Poi questo tratto è descritto al contrario del senso in cui lo percorrerei:
Dal passo scendiamo verso Vara seguendo il sentiero che costeggia, sulla sinistra, la strada asfaltata.
Raggiungiamo una stradina asfaltata che seguiamo a sinistra salendo all'evidente edificio dell'albergo Faiallo (km 0,4). Attraversiamo il piazzale antistante e scendiamo lungo una strada sterrata poco dopo chiusa da una sbarra (segnavia
Proseguiamo su fondo a tratti dissestato e raggiungiamo una grande costruzione nel bosco di faggi (km 1).
Seguiamo a sinistra i segnavia dell'alta via che risalgono il bosco raggiungendo lo spartiacque in circa 15' con percorso non ciclabile. Andiamo a destra superando ancora una salita abbastanza ripida e raggiungiamo il bivio col sentiero diretto alla vicinissima Rocca Vaccaria. Costeggiamo la montagna e scendiamo gradatamente con qualche grosso masso ad ingombrare il sentiero.
Il sentiero giunge al colle che precede il rifugio (Loc. Cruxetta, km 3,9). Da destra arriva la strada percorsa dalla variante 2.1 e dall'itinerario 19.
Senza salire al rifugio proseguiamo in piano, poi in salita e quindi in discesa. Attraversiamo il valico Pian di Lerca (km 4,5) dove, a sinistra, scende il sentiero per il rifugio Case Leveasso.
Saliamo di nuovo superando la Cima del Pozzo ed incontrando un ricovero (km 5,8). Una discesa ripida ci porta ad una sella a cui segue un tratto in salita, lungo, faticoso e non ciclabile.
Attraversiamo un bosco di pini ed un pianoro prativo con qualche masso.
Lasciamo a destra il sentiero percorso dall'itinerario 34. Comincia una difficile discesa nel bosco rado. Ci arrangiamo tra le numerose tracce la cui difficoltà varia a seconda del passaggio dell'acqua.
Usciti dal bosco proseguiamo con difficoltà decrescenti e raggiungiamo l'incrocio di sentieri (km 7,8) tra il monte Rama ed il Resonau.
Seguiamo la sterrata a destra che prosegue, inizialmente pianeggiante, arrivando in breve all'albergo di Prato Rotondo (km 9,7).
Saliamo ripidamente a sinistra dell'albergo, su asfalto, fino alla chiesetta di vetta (km 12).
La chiesetta è leggermente defilata rispetto alla strada e quasi nascosta in una foresta di antenne.
Dislivello: circa 550 m in salita
Ciclabilità: 83%
Asfalto: 20%
Osservazioni: E' percorribile in senso inverso con difficoltà simili. Problematico con forte vento.
Variante 2.2. Attraverso la vetta del monte Reixa. Marzo 2008.
Dal passo scendiamo qualche decina di metri verso Vara e lasciamo la strada asfaltata entrando nel bosco immediatamente prima della recinzione. Seguiamo un sentiero con vari segnavia (
La salita non è ciclabile fino ad una spalla poi i tratti ciclabili si alternano a quelli che non lo sono. Raggiungiamo così la panoramica vetta del monte Reixa (km 1,8). Con veloce discesa scendiamo al colle dove ritroviamo l'itinerario principale e l'AV
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Dal Passo andiamo in salita seguendo la mulattiera erbosa che sale verso levante. La salita praticamente non è ciclabile a causa delle condizioni del fondo. Arriviamo sul crinale che separa il monte Tardia di Levante da quello di Ponente in corrispondenza del passo delle Tardie (km 0,9).
La mulattiera scende inizialmente abbastanza facile, ma poi molto difficile quando attraversa gli speroni rocciosi della montagna. Qui occorre anche attenzione a causa del ripido pendio sottostante.
Con un tratto facile arriviamo alla casa del dazio (km 1,7) restaurata ed utilizzabile per ricovero. Qui il sentiero si divide. Di fronte prosegue diritto il sentiero per Campenave, noi svoltiamo a destra e scendiamo seguendo il segnavia MMA bianco.
Lo stretto sentierino di un tempo è ora un tracciato largo e solido che percorriamo con poche difficoltà. lasciamo le nude praterie e raggiungiamo il crinale cespuglioso e poi boscoso.
Arriviamo a due tralicci dell'AT (Cima di Mezzo; km 2,8) dove incontriamo l'itinerario 13 del genovesato che arriva da Arenzano.
A Cima di Mezzo non svoltiamo a sinistra ma proseguiamo diritti. Il sentiero scende sul crinale e raggiunge il bivio dove lasciamo a destra il sentiero percorso dall'itinerario 13 del genovesato.
Proseguiamo diritti sul segnavia
Affrontiamo una discesa ripida e sconnessa al cui termine andiamo a destra, sempre su terreno roccioso e difficile. Incontriamo nuovamente il metanodotto (km 1,6) e lo seguiamo per un centinaio di metri.
Andiamo a sinistra su un facile sentiero che raggiunge una spalla e scende molto ripido e difficile fino a tornare sul metanodotto (km 2).
Il sentiero scende sul crinale ancora ripido ma non difficile e termina su una strada sterrata (km 2,2).
Svoltiamo a sinistra e seguiamo la strada che raggiunge le case Calzone. Al cancello (km 2,3) della casa più lontana svoltiamo a sinistra imboccando il largo sentiero erboso che scende tra due recinzioni. Al termine della discesa il sentiero va a destra ed esce dal bosco per scendere al margine di un ripido prato.
Nei pressi di una casa (km 2,7) il sentiero si allarga a strada che diviene asfaltata. Svoltiamo a sinistra e scendiamo su asfalto fino ad un bivio (km 3,1) dove svoltiamo a destra imboccando una stradina chiusa da una catenella.
La strada diventa una larghissima crosa mattonata che ci porta a Cian da Bicocca dove gli orti resistono all'avanzata del cemento.
Scendiamo sulla crosa, che presenta qualche scaletta, e raggiungiamo il ponte che sovrappassa l'autostrada (km 3,6).
Al di là la crosa continua a scendere. Ad un bivio andiamo a destra ed usciamo sul sagrato della chiesa N.S. Assunta delle Olivete (km 3,9) dove termina il segnavia
Scendiamo sulla scalinata (aggirabile a destra) e scendiamo facilmente tra le case fino ad Arenzano (km 4,4 alla vecchia stazione).