Le prime luci dell’alba cominciano a rischiarare il cielo ancora scuro. Prima di entrare in auto guardo in alto. Mi sembra di vedere qualche sprazzo di sereno, speriamo in bene. Per il giro di oggi prevedo di partire quasi dal confine del Brennero e so che sarò a rischio pioggia, il Brennero è un posto dove il confine geografico e quello orografico coincidono perfettamente, e quasi sempre quando in Austria ci sono le nuvole, basta passare il confine e si trova il sole. Ma per oggi le previsioni non sono molto incoraggianti, c’è possibilità di pioggia su tutti i settori di confine. In ogni caso io parto. Per arrivare al Brennero da Merano, devo valicare il passo del Giovo. Mentre salgo, la nebbia diventa sempre più fitta finche sono costretto a rallentare per vedere dove vado, mi sembra quasi di essere in pianura padana in una grigia giornata invernale. Anche la temperatura è simile, ma siamo solo all’inizio di agosto!
Arrivo con cautela al passo, per fortuna mentre scendo la nebbia comincia a diradarsi e vedo un po’ di cielo azzurro. A Vipiteno prendo la statale del Brennero ma più mi avvicino al confine e più le nubi si addensano. Sono a Terme del Brennero, è passata un’ora e mezza, il giro parte da qui, esco dall’auto sotto grosse nubi nere. Proprio nel momento in cui tiro fuori la bici dall’auto, comincia a piovere.
E allora il giro è continuato in questo modo:
[URL="http://www.mtb-forum.it/community/forum/showthread.php?t=175079"][URL="http://www.mtb-forum.it/community/forum/showthread.php?t=175079"][URL="http://www.mtb-forum.it/community/forum/showthread.php?t=175079"][URL="http://www.mtb-forum.it/community/forum/showthread.php?t=175079"][URL]http://www.mtb-forum.it/community/forum/showthread.php?t=175079[/URL][/URL][/URL][/URL]
[/URL]
Un mese dopo mi trovo nello stesso identico posto, ma questa volta per fortuna non piove. Non è neanche sereno, ma le previsioni sono discrete e qui al Brennero bisogna spesso accontentarsi cosi. Questa volta le condizioni per affrontare il giro sembrano positive e spero che lo rimangano, perché devo arrivare prima al passo Vallaccia, a 2400 m, scendere poi in val di Vizze e ritornare al Brennero passando per il passo della Chiave a 2300 m, una doppia scalata da 33 km e 2000 m di dislivello.
Tiro fuori la bici dall’auto e parto. Passo prima sotto la ferrovia, poi sotto l’autostrada e arrivo all’albergo al Lupo. Nome rassicurante per un biker solitario che sale per un oscuro bosco!
Da qui parte la salita, all’inizio è una normale forestale e al secondo tornante trovo un nome che non mi è nuovo.
Che sia passato anche lui di qua?
Arrivo alla prima malga e la forestale si restringe e si impenna di colpo, diventando una ripida mulattiera militare. Mancano ancora 800 m di dislivello fino al passo, se è tutta cosi siamo a posto! Salgo con il 22/34, solo ogni tanto riesco ad aumentare un rapporto, la salita è veramente ripida e i tornanti si susseguono senza tregua. Arrivo a 2000 m e un vento gelido e fastidioso mi colpisce scendendo dal passo. Resisto ancora un paio di tornanti, ma quando a 2200 m. esco allo scoperto devo fermarmi e indossare la giacca antivento. Ormai mi conosco, fare gli eroi serve a poco e io so che il vento è un mio punto debole, come mi è successo salendo al passo del Similaun [URL="http://www.mtb-forum.it/community/forum/showthread.php?t=103738"][URL="http://www.mtb-forum.it/community/forum/showthread.php?t=103738"][URL="http://www.mtb-forum.it/community/forum/showthread.php?t=103738"][URL="http://www.mtb-forum.it/community/forum/showthread.php?t=103738"][URL]http://www.mtb-forum.it/community/forum/showthread.php?t=103738[/URL][/URL][/URL][/URL][/URL] meglio tenersi al caldo e riuscire a finire il giro. La mulattiera spiana leggermente, riprendo fiato per un attimo e riesco ad ammirare lo splendido panorama,
ma subito la pendenza aumenta nuovamente. Con un ultimo sforzo arrivo al passo, il vento è sempre più forte e sono costretto a ripararmi dietro ad un muretto mentre mangio una banana e indosso le protezioni.
Mi affaccio al di la del muretto, il vento è sempre forte ma quello che vedo mi invita a partire subito: un bel sentiero che scende verso la val di Vizze, qualche tornante e poi un lunghissimo traverso.
Appena mi abbasso di cento metri, il vento finisce di colpo e mi posso godere la discesa.
Passo all’inizio un tratto tecnico, poi il sentiero diventa scorrevole e taglia in diagonale la montagna.
Si scende velocemente, mi guardo indietro, il passo ormai è lassù e sto arrivando alla prima malga.
Ancora un divertente tratto tecnico e poi il sentiero, alla Berggrubalm diventa forestale. Solo per poco, per fortuna, adesso prendo il sentiero 5a che arriva fino a valle. Ormai siamo a 1800 m e gli ultimi 400 sono tutti nel bosco. Man mano che procedo non riesco a credere ai miei occhi, è uno dei sentieri più divertenti che io abbia mai fatto,
tutto un susseguirsi di comodi tornanti e tratti rettilinei completamente lisci e scorrevoli, il classico sentiero flow da scendere in velocità. Che goduria.
Ogni tanto qualche breve tratto tecnico spezza la velocità di questo magnifico sentiero
e purtroppo in breve, troppo in breve come tutte le cose più belle, arrivo in fondovalle e passo per il bel paese di Caminata.
Siamo mille metri più in basso, un raggio di sole fa capolino fra le nuvole e mi invita a fare una sosta sull’erba verdissima per spogliarmi e mangiare un bel panino.
Riparto. Dopo un breve tratto di discesa su asfalto, arrivo al bivio sulla provinciale. Qui c’ero già passato l’anno scorso, infatti è il punto di partenza della lunga salita verso il passo Fundres. Questa volta invece salgo dalla parte opposta, la strada militare è più larga rispetto alla precedente e anche la pendenza è minore, ma si tratta pur sempre di fare ancora mille metri di dislivello. Sopra i 2000 m il bosco lascia spazio ad ampi prati e la strada continua a salire, anche se i tratti franati e sconnessi aumentano.
La in fondo a destra vedo l’incrocio dove comincia la salita e di fronte la ripida valle che porta al passo Fundres.
Manca ancora poco, vedo il passo lassù e raccogliendo le ultime forze ci arrivo.
Adesso mi aspetta l’ultima lunga discesa fino all’auto. Guardo il cielo e grossi nuvolosi neri si stanno addensando sul confine, meglio che mi sbrighi a scendere per non beccarmi una bagnata!
Ci sono due sentieri per scendere, quello a destra è la vecchia militare, che è una larga sterrata, mentre quello a sinistra è un sentiero. Naturalmente decido per questo ultimo, si tratta di un sentiero piuttosto tecnico e lento, anche se godurioso e ci metto un po’ ad arrivare al rifugio Genziana.
Il cielo è sempre più cupo ed infatti comincia a piovere. Ho ancora 600 m di dislivello su sentiero da fare, ma per la maggior parte sono nel bosco dove sarò più riparato. La pioggia continua ad aumentare, suona anche il telefono, è bsth che mi chiede notizie del sentiero Goldsee al passo dello Stelvio. Gli dico che sono sotto un temporale e di richiamarmi fra mezz’ora, il tempo di tornare all’auto. Anche questo sentiero è molto bello, un emozionante slalom fra gli imponenti abeti del bosco, e io cerco anche di fare un buon tempo per non bagnarmi completamente. Le radici cominciano ad essere bagnate e scivolose, ma in breve sono in fondo alla discesa. Il problema è che adesso mi mancano ancora un paio di km sulla pista ciclabile, la pioggia adesso è veramente forte e arrivo all’auto bagnato come un pulcino. Per fortuna il previdente nonno ha sempre in macchina un ricambio completo per ogni evenienza, cosi posso cambiarmi e tornare a casa bello asciutto. Risuona il telefono, è ancora bsth e gli do tutte le info sul Goldseeweg (saprò qualche giorno più tardi che ha completato il giro e si è divertito molto) Soddisfatto per il bellissimo giro riparto sotto un violento temporale, del resto siamo al Brennero e anche la giornata odierna mi conferma che qui sul confine il tempo è spesso instabile.
Ma nonostante il tempo, un'altra esplorazione si è conclusa positivamente o-o
L'itinerario http://itinerari.mtb-forum.it/tours/view/3054
Arrivo con cautela al passo, per fortuna mentre scendo la nebbia comincia a diradarsi e vedo un po’ di cielo azzurro. A Vipiteno prendo la statale del Brennero ma più mi avvicino al confine e più le nubi si addensano. Sono a Terme del Brennero, è passata un’ora e mezza, il giro parte da qui, esco dall’auto sotto grosse nubi nere. Proprio nel momento in cui tiro fuori la bici dall’auto, comincia a piovere.
E allora il giro è continuato in questo modo:
[URL="http://www.mtb-forum.it/community/forum/showthread.php?t=175079"][URL="http://www.mtb-forum.it/community/forum/showthread.php?t=175079"][URL="http://www.mtb-forum.it/community/forum/showthread.php?t=175079"][URL="http://www.mtb-forum.it/community/forum/showthread.php?t=175079"][URL]http://www.mtb-forum.it/community/forum/showthread.php?t=175079[/URL][/URL][/URL][/URL]
[/URL]
Un mese dopo mi trovo nello stesso identico posto, ma questa volta per fortuna non piove. Non è neanche sereno, ma le previsioni sono discrete e qui al Brennero bisogna spesso accontentarsi cosi. Questa volta le condizioni per affrontare il giro sembrano positive e spero che lo rimangano, perché devo arrivare prima al passo Vallaccia, a 2400 m, scendere poi in val di Vizze e ritornare al Brennero passando per il passo della Chiave a 2300 m, una doppia scalata da 33 km e 2000 m di dislivello.
Tiro fuori la bici dall’auto e parto. Passo prima sotto la ferrovia, poi sotto l’autostrada e arrivo all’albergo al Lupo. Nome rassicurante per un biker solitario che sale per un oscuro bosco!
Da qui parte la salita, all’inizio è una normale forestale e al secondo tornante trovo un nome che non mi è nuovo.
Che sia passato anche lui di qua?
Arrivo alla prima malga e la forestale si restringe e si impenna di colpo, diventando una ripida mulattiera militare. Mancano ancora 800 m di dislivello fino al passo, se è tutta cosi siamo a posto! Salgo con il 22/34, solo ogni tanto riesco ad aumentare un rapporto, la salita è veramente ripida e i tornanti si susseguono senza tregua. Arrivo a 2000 m e un vento gelido e fastidioso mi colpisce scendendo dal passo. Resisto ancora un paio di tornanti, ma quando a 2200 m. esco allo scoperto devo fermarmi e indossare la giacca antivento. Ormai mi conosco, fare gli eroi serve a poco e io so che il vento è un mio punto debole, come mi è successo salendo al passo del Similaun [URL="http://www.mtb-forum.it/community/forum/showthread.php?t=103738"][URL="http://www.mtb-forum.it/community/forum/showthread.php?t=103738"][URL="http://www.mtb-forum.it/community/forum/showthread.php?t=103738"][URL="http://www.mtb-forum.it/community/forum/showthread.php?t=103738"][URL]http://www.mtb-forum.it/community/forum/showthread.php?t=103738[/URL][/URL][/URL][/URL][/URL] meglio tenersi al caldo e riuscire a finire il giro. La mulattiera spiana leggermente, riprendo fiato per un attimo e riesco ad ammirare lo splendido panorama,
ma subito la pendenza aumenta nuovamente. Con un ultimo sforzo arrivo al passo, il vento è sempre più forte e sono costretto a ripararmi dietro ad un muretto mentre mangio una banana e indosso le protezioni.
Mi affaccio al di la del muretto, il vento è sempre forte ma quello che vedo mi invita a partire subito: un bel sentiero che scende verso la val di Vizze, qualche tornante e poi un lunghissimo traverso.
Appena mi abbasso di cento metri, il vento finisce di colpo e mi posso godere la discesa.
Passo all’inizio un tratto tecnico, poi il sentiero diventa scorrevole e taglia in diagonale la montagna.
Si scende velocemente, mi guardo indietro, il passo ormai è lassù e sto arrivando alla prima malga.
Ancora un divertente tratto tecnico e poi il sentiero, alla Berggrubalm diventa forestale. Solo per poco, per fortuna, adesso prendo il sentiero 5a che arriva fino a valle. Ormai siamo a 1800 m e gli ultimi 400 sono tutti nel bosco. Man mano che procedo non riesco a credere ai miei occhi, è uno dei sentieri più divertenti che io abbia mai fatto,
tutto un susseguirsi di comodi tornanti e tratti rettilinei completamente lisci e scorrevoli, il classico sentiero flow da scendere in velocità. Che goduria.
Ogni tanto qualche breve tratto tecnico spezza la velocità di questo magnifico sentiero
e purtroppo in breve, troppo in breve come tutte le cose più belle, arrivo in fondovalle e passo per il bel paese di Caminata.
Siamo mille metri più in basso, un raggio di sole fa capolino fra le nuvole e mi invita a fare una sosta sull’erba verdissima per spogliarmi e mangiare un bel panino.
Riparto. Dopo un breve tratto di discesa su asfalto, arrivo al bivio sulla provinciale. Qui c’ero già passato l’anno scorso, infatti è il punto di partenza della lunga salita verso il passo Fundres. Questa volta invece salgo dalla parte opposta, la strada militare è più larga rispetto alla precedente e anche la pendenza è minore, ma si tratta pur sempre di fare ancora mille metri di dislivello. Sopra i 2000 m il bosco lascia spazio ad ampi prati e la strada continua a salire, anche se i tratti franati e sconnessi aumentano.
La in fondo a destra vedo l’incrocio dove comincia la salita e di fronte la ripida valle che porta al passo Fundres.
Manca ancora poco, vedo il passo lassù e raccogliendo le ultime forze ci arrivo.
Adesso mi aspetta l’ultima lunga discesa fino all’auto. Guardo il cielo e grossi nuvolosi neri si stanno addensando sul confine, meglio che mi sbrighi a scendere per non beccarmi una bagnata!
Ci sono due sentieri per scendere, quello a destra è la vecchia militare, che è una larga sterrata, mentre quello a sinistra è un sentiero. Naturalmente decido per questo ultimo, si tratta di un sentiero piuttosto tecnico e lento, anche se godurioso e ci metto un po’ ad arrivare al rifugio Genziana.
Il cielo è sempre più cupo ed infatti comincia a piovere. Ho ancora 600 m di dislivello su sentiero da fare, ma per la maggior parte sono nel bosco dove sarò più riparato. La pioggia continua ad aumentare, suona anche il telefono, è bsth che mi chiede notizie del sentiero Goldsee al passo dello Stelvio. Gli dico che sono sotto un temporale e di richiamarmi fra mezz’ora, il tempo di tornare all’auto. Anche questo sentiero è molto bello, un emozionante slalom fra gli imponenti abeti del bosco, e io cerco anche di fare un buon tempo per non bagnarmi completamente. Le radici cominciano ad essere bagnate e scivolose, ma in breve sono in fondo alla discesa. Il problema è che adesso mi mancano ancora un paio di km sulla pista ciclabile, la pioggia adesso è veramente forte e arrivo all’auto bagnato come un pulcino. Per fortuna il previdente nonno ha sempre in macchina un ricambio completo per ogni evenienza, cosi posso cambiarmi e tornare a casa bello asciutto. Risuona il telefono, è ancora bsth e gli do tutte le info sul Goldseeweg (saprò qualche giorno più tardi che ha completato il giro e si è divertito molto) Soddisfatto per il bellissimo giro riparto sotto un violento temporale, del resto siamo al Brennero e anche la giornata odierna mi conferma che qui sul confine il tempo è spesso instabile.
Ma nonostante il tempo, un'altra esplorazione si è conclusa positivamente o-o
L'itinerario http://itinerari.mtb-forum.it/tours/view/3054