Dicembre 2009: uno dei miei passatempi preferiti nelle lunghe serate invernali è quello di esaminare a fondo carte in scala 1.25000, cercando sempre nuovi itinerari e specialmente nuovi sentieri.
Apro la carta di Vipiteno e val di Vizze e vedo una bella strada che sale fino al passo di Vizze, 2248 m. Da qui, per scendere, individuo il sentiero 3 che taglia i tornanti e torna a fondovalle. Bene, metto anche questo itinerario nella lunga lista di quelli da fare.
Febbraio 2010: sono in biblioteca sempre alla ricerca di nuovi itinerari e quasi per caso mi capita fra le mani un libro piuttosto datato, risale ancora al secolo scorso, ma contiene alcuni itinerari interessanti in Alto Adige.
Lo sfoglio con curiosità e un itinerario mi colpisce subito: al rifugio Europa in val di Vizze. Scopro cosi che dal passo di Vizze, il famoso sentiero 3 che avevo individuato, sale molto lentamente verso il rifugio Europa, a 2700 m di altitudine e, cosa importante, è ciclabile per una gran parte.
Molto interessante.
Ma nel giro descritto nel libro, lautore tornava indietro sullo stesso sentiero fino alla partenza. Non sia mai detto, un itinerario, per poter essere un vero itinerario e diventare epico deve essere circolare!
Mi rimetto allora a studiare la carta e vedo che dal rifugio Europa parte il sentiero 3a che raggiunge il fondovalle proprio nel posto di partenza prefissato. Come sarà questo sentiero? Sembra che nessuno labbia mai fatto, dalle carte metà sembra essere su ghiaione, forse non sarà ciclabile, chissà, lunica è provare!
Agosto 2010: finalmente il gran giorno è arrivato, la voglia di scoprire questo tour che sogno da tanti mesi è grande, anche se con un po di apprensione per il fatto di non conoscere i sentieri che andrò a fare, vedremo, in ogni caso gli scarponi ce lho, al massimo si cammina e prima o poi si arriva!
E poi non mi devo sottovalutare, sono passati alcuni anni ormai da quando il diretur è venuto a Merano per fare il giro delle funivie che gli avevo proposto, ero ancora un giovinetto ( ) con la bici da xc, mentre lui aveva già una enduro e mi ha fatto vedere la luce! Da quel giorno le mie bici sono cambiate e con esse anche la mia tecnica è nettamente migliorata.
Parto dal paese di S. Giacomo (1440 m. ) dove cè un comodo parcheggio e salgo sulla sterrata per il passo di Vizze, è una vecchia strada militare perciò mai ripida, i panorami sono già molto belli.
Man mano che salgo vedo il paesino sempre più lontano
e i panorami sempre più belli
La strada è piacevole e arrivo al passo di Vizze dove cè il confine fra Italia e Austria
(il cartello è anche un po sproporzionato direi!)
Vista sul versante austriaco
Poco lontano cè il rifugio di Vizze, ma io prendo subito il sentiero 3 verso il rifugio Europa. Subito capisco quale sarà la caratteristica principale del sentiero, è stato sistemato a grossi lastroni, comodi per camminarci, un po meno per pedalarci, ma con un po di tecnica e una buona full si riesce ad avanzare piuttosto bene.
Incontro un bel laghetto di montagna
E poi proseguo sul sentiero che comincia a salire ma sempre ciclabile
I muretti denotano che siamo su una vecchia mulattiera militare
Si continua a salire, ogni tanto bisogna smontare e spingere,
mi giro indietro e vedo che il passo si allontana sempre più
Lambiente è selvaggio
I tratti in lastroni si alternano a quelli con fondo liscio e ogni tanto qualche tratto franato obbliga a scendere e spingere
Questo su e giù, unito con qualche tratto ripido, rende il sentiero piuttosto faticoso
Un attimo di riposo guardando lo splendido panorama
Il sospirato rifugio Europa sembra non arrivare mai, il sentiero in effetti è piuttosto lungo
sono quasi in cima e supero i primi nevai
si riesce ancora a pedalare, il rifugio è li dietro la bandiera
Finalmente il rifugio è in vista, con le ultime forze si pedala fino ai 2700 m
Il vallone che scende verso Vipiteno
guardo con un po di apprensione il 3a che ritorna verso la val di Vizze, è tutta roccia franata, ma dove passerà il sentiero?
Comincio a scendere e il sentiero mi si presenta in tutta la sua brutalità, selvaggio e asciutto, pietre e solo pietre, ma comunque ben tracciato
Ogni tanto una piccola frana costringe a qualche passo a piedi, ma comincio ad essere sollevato, in generale si può dire che il sentiero è ciclabile, anche se tecnico
Cominciamo ad essere sui 2000 m e un po alla volta i pietroni lasciano spazio ai primi alberi, il sentiero si addolcisce
Fino a quando si entra decisamente nel bosco, dove un orgia di tornanti mai troppo stretti mi fa scivolare fino a valle come in un gigantesco toboga
Eccolo lassù il rifugio Europa, proprio sotto il cuoricino azzurro
Un giro studiato a lungo, modificato, inventato, sognato, sperato: alla fine si è rivelato uno dei più belli mai fatti in assoluto
Apro la carta di Vipiteno e val di Vizze e vedo una bella strada che sale fino al passo di Vizze, 2248 m. Da qui, per scendere, individuo il sentiero 3 che taglia i tornanti e torna a fondovalle. Bene, metto anche questo itinerario nella lunga lista di quelli da fare.
Febbraio 2010: sono in biblioteca sempre alla ricerca di nuovi itinerari e quasi per caso mi capita fra le mani un libro piuttosto datato, risale ancora al secolo scorso, ma contiene alcuni itinerari interessanti in Alto Adige.
Lo sfoglio con curiosità e un itinerario mi colpisce subito: al rifugio Europa in val di Vizze. Scopro cosi che dal passo di Vizze, il famoso sentiero 3 che avevo individuato, sale molto lentamente verso il rifugio Europa, a 2700 m di altitudine e, cosa importante, è ciclabile per una gran parte.
Molto interessante.
Ma nel giro descritto nel libro, lautore tornava indietro sullo stesso sentiero fino alla partenza. Non sia mai detto, un itinerario, per poter essere un vero itinerario e diventare epico deve essere circolare!
Mi rimetto allora a studiare la carta e vedo che dal rifugio Europa parte il sentiero 3a che raggiunge il fondovalle proprio nel posto di partenza prefissato. Come sarà questo sentiero? Sembra che nessuno labbia mai fatto, dalle carte metà sembra essere su ghiaione, forse non sarà ciclabile, chissà, lunica è provare!
Agosto 2010: finalmente il gran giorno è arrivato, la voglia di scoprire questo tour che sogno da tanti mesi è grande, anche se con un po di apprensione per il fatto di non conoscere i sentieri che andrò a fare, vedremo, in ogni caso gli scarponi ce lho, al massimo si cammina e prima o poi si arriva!
E poi non mi devo sottovalutare, sono passati alcuni anni ormai da quando il diretur è venuto a Merano per fare il giro delle funivie che gli avevo proposto, ero ancora un giovinetto ( ) con la bici da xc, mentre lui aveva già una enduro e mi ha fatto vedere la luce! Da quel giorno le mie bici sono cambiate e con esse anche la mia tecnica è nettamente migliorata.
Parto dal paese di S. Giacomo (1440 m. ) dove cè un comodo parcheggio e salgo sulla sterrata per il passo di Vizze, è una vecchia strada militare perciò mai ripida, i panorami sono già molto belli.
Man mano che salgo vedo il paesino sempre più lontano
e i panorami sempre più belli
La strada è piacevole e arrivo al passo di Vizze dove cè il confine fra Italia e Austria
(il cartello è anche un po sproporzionato direi!)
Vista sul versante austriaco
Poco lontano cè il rifugio di Vizze, ma io prendo subito il sentiero 3 verso il rifugio Europa. Subito capisco quale sarà la caratteristica principale del sentiero, è stato sistemato a grossi lastroni, comodi per camminarci, un po meno per pedalarci, ma con un po di tecnica e una buona full si riesce ad avanzare piuttosto bene.
Incontro un bel laghetto di montagna
E poi proseguo sul sentiero che comincia a salire ma sempre ciclabile
I muretti denotano che siamo su una vecchia mulattiera militare
Si continua a salire, ogni tanto bisogna smontare e spingere,
mi giro indietro e vedo che il passo si allontana sempre più
Lambiente è selvaggio
I tratti in lastroni si alternano a quelli con fondo liscio e ogni tanto qualche tratto franato obbliga a scendere e spingere
Questo su e giù, unito con qualche tratto ripido, rende il sentiero piuttosto faticoso
Un attimo di riposo guardando lo splendido panorama
Il sospirato rifugio Europa sembra non arrivare mai, il sentiero in effetti è piuttosto lungo
sono quasi in cima e supero i primi nevai
si riesce ancora a pedalare, il rifugio è li dietro la bandiera
Finalmente il rifugio è in vista, con le ultime forze si pedala fino ai 2700 m
Il vallone che scende verso Vipiteno
guardo con un po di apprensione il 3a che ritorna verso la val di Vizze, è tutta roccia franata, ma dove passerà il sentiero?
Comincio a scendere e il sentiero mi si presenta in tutta la sua brutalità, selvaggio e asciutto, pietre e solo pietre, ma comunque ben tracciato
Ogni tanto una piccola frana costringe a qualche passo a piedi, ma comincio ad essere sollevato, in generale si può dire che il sentiero è ciclabile, anche se tecnico
Cominciamo ad essere sui 2000 m e un po alla volta i pietroni lasciano spazio ai primi alberi, il sentiero si addolcisce
Fino a quando si entra decisamente nel bosco, dove un orgia di tornanti mai troppo stretti mi fa scivolare fino a valle come in un gigantesco toboga
Eccolo lassù il rifugio Europa, proprio sotto il cuoricino azzurro
Un giro studiato a lungo, modificato, inventato, sognato, sperato: alla fine si è rivelato uno dei più belli mai fatti in assoluto