Uscita prima di Pasqua... ci sta, esageriamo stavolta.
Partenza di buon mattino e viaggio in auto verso l'iglesiente, destinazione Domusnovas.
Siamo in 5, di cui due ottimi amici di Sassari.
Il punto di partenza (manco a dirlo) è la grotta di San Giovanni (attenzione: consultare il sito per orari di transito e importo pedaggio
https://www.grottasangiovanni.com/)
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L'attraversamento consente di vivere un'esperienza unica: si pedala in un ambiente a metà tra il sogno e la fiaba, immersi nel silenzio, consapevoli di essere dentro uno dei tanti miracoli della nostra Madre Terra
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all'uscita dalla grotta ci si prende qualche istante, prima di affrontare la lunga teoria di salite che ci aspetta
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qua e là ecco i segni delle antiche attività minerarie e i ruderi degli edifici
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infine eccoci a "sa Duchessa" per una breve pausa
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Transitiamo davanti al "Pozzo Lehraud"...
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... quindi ci dirigiamo verso la località "Baueddu", in territorio di Fluminimaggiore. Siamo ormai vicini al punto centrale della nostra escursione; dopo una breve salita cementata ecco un adrenalinico single track in mezzo al bosco, ripercorriamo un antico sentiero minerario che ci porta davanti a uno dei più interessanti siti archeologici dell'igleseiente: il tempio di Antas
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da notare il particolare del nostro drone in alto a destra
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Ricomincia una lunga salita (per fortuna pedalabile) per risalire a Baueddu e quindi giungere al villaggio abbandonato di Malacalzetta, le cui origini risalgono al medioevo e al dominio delle famiglie pisane su queste terre
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Abbandonato il villaggio ecco la penultima fatica, un duro strappo fino all'attacco del "trail del marganai", una lunga discesa tecnica in mezzo al bosco dove occorrono prudenza e capacità di guida per sgusciare tra i sassi
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Superata l'area pic-nic de "sa mitza de Predi GIuanni Antoi" e affrontata l'ultima, breve salita, affrontiamo l'adrenalinico e spettacolare single track noto come "sa 'ia 'e su vagoi" ricavato sull'antico tracciato ferroviario a scartamento ridotto (decauville) che dalla miniera portava il minerale proprio alla zona di carico, situata nei pressi della grotta.
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Raggiungiamo il punto di partenza stanchi, ma appagati (oltre che assetati e affamati). È stata un'escursione indimenticabile e appassionante che ricorderemo a lungo.
Grazie ai miei grandi compagni di avventure: Egidio Antonio Nanni e Irving