Ieri mattina, dopo una visita al mio ciclista, sono ritornato a casa con un simpatico gadget da provare.
Il gadget in questione è una Orbea Alma Carbon con le ruote grosse. Io ho sempre storto il naso nei confronti delle 29 definendole spesso in modo fantozziano come "una cagata pazzesca". Tuttavia ero molto curioso di provare questa in veste estremamente racing.
Esteticamente, se ci si abiua alle dimensioni insolite delle ruote è molto bella, la vernice trasparente sul carbonio naturale, i passacavi in ergal (credo) rossi in coordinato con collarino sella e lock manopole la rendono accattivante. Il montaggio top la collocano chiaramente nell'alta gamma: gruppo xtr completo, fox 32 f29 e cerchi mavic c29ssmax, copertoni hutchinson pyton da 2.10, manubrio e reggisella in carbonio hi mod orbea components. Il telaio mi è stato suggerito in taglia s, ero dubbioso all'inizio essendo io un pò più di 175 ma in effetti si è rivelata una scelta corretta.
Il giro di oggi prevedeva un trasferimento di una decina di chilometri su asfalto e sul subito la sensazione è stata: "ma checcazzz..." che per spiegarla la si potrebbe definire sonnolenza. Infatti scordatevi i cambi di direzione fuminei delle 26. E' chiaro che nel sottobosco che ho in programma nel quale si snoda un single track tipico xc dove il rettilineo più lungo misura 100m, si dovrà adottare una guida diversa.
In questo lungo trasferimento, ho cominciato ad avere la sensazione che le ruotone preferiscano un rapporto più lungo rispetto alle sorelline sulle quali sono "più comodo" a restare agile. La posizione in sella, è un pò particolare, le mani restano abbastanza alte rispetto alla sella e non mi sono sentito molto a mio agio. Tolgo allora la pipa sposto gli spessori abbassando di 3 cm almeno la posizione del manubrio. Il beneficio è immediato anche se le mani rimangono un filo troppo in alto.
Arrivo finalmente allo sterrato. L'inizio è un'ampia strada bianca. Di quelle però con gli avvallamenti che formano delle piscine quando piove di notevoli dimenisoni, in questi tratti dritti e veloci con il terreno che non è mai piatto la pedalata con rapporti lunghi cui il tipo di bici invita e le ruote grandi hanno veramente il loro perchè. E' più lenta a rilanciare, ma è più semplice mantenere la velocità acquisita.
Entro nel sottobosco misto e l'idea che mi ero fatto sul pronti via è verificata. Le traiettorie sono tutte da rifare, si deve arrotondare, si deve mantenere la velocità non si può guidare come la 26! Questo è l'imperativo.
Mi resetto e ricomincio da capo. Le gomme hanno un grip eccezionale, su certi ostacoli ci si passa più agilmente quindi si necessita di meno correzioni di liena potendo "passare più sullo sporco". Con queste informazioni le curve fatte più velocemente, con più rotondità e meno nervosismo pagano e non si patisce troppo la lentezza di risposta nei cambi di direzione. Se solo l'avantreno fosse più basso, si potrebbe caricare l'anteriore maggiormente permettendo di entrare in curva più forte. Gli strappetti in salita con radici e pezzi rotti si superano agilmente e nelle discese che ho affrontato alcune caratterizzate da fondo compatto, altre con radici e altre con fondo sabbioso con sassoni la sensazione è stata molto buona, di semplicità direi. Credo sia il lato opposto della medaglia del manubrio "alto".
Dopo un paio di giri su questo anello nel sottobosco cambio scenario tornado alla stada bianca dove le doti di scorrevolezza si fanno sentire e sui drittoni la sensazione di rotondità della pedalata e la scorrevolezza unita all'inerzia che fa avanzare con minor sforzo la eleggono perfetta per queste condizioni, qui da veramente il massimo, anche se l'avantreno alto continua a non darmi un'ottima sensazione.
Ricomincia un tratto di sottobosco dopo una lunga salita su strada bianca superata senza difficoltà. Questo nuovo tratto è su terreno compatto son pietre incastonate a tratti e radici esposte. Questi ostacoli sono superati in scioltezza e senza mai puntare, tuttavia chi dice che è come stare su una full diciamo che l'ha sparata un pò grossa perchè il carro rigido trasmette tutte le sollecitazioni e se non ci si adopera ad ammortizzare con il corpo, la ruota salta facendo perdere trazione.
Ora su un lungo tratto in discesa con fondo molto smosso di ciottoli di fiume (quelle bestie da 5 kg tonde) e sabbia le ruotone lavorano alla grande, molta più stabilità delle 26, molta più sicurezza o molta più velocità, a voi la scelta.
alla fine di questo tratto mi aspetta ancora un pò di sottobosco, della strada bianca e poi di nuovo l'asfato per tornare verso casa.
Sono stato in sella 3 ore, con una distanza di circa 70 km. Le 29 da cagata pazzesca che ritenevo mi hanno dimostrato sul campo i loro perchè.
Ne comprerò una? Non lo so, la 26 nei tratti xc puri, con il suo nervosismo e la sua reattività resta migliore. Ma nei pezzi più brutti, sul dritto, nei giri lunghi è un altra cosa. Mi si è aperto un mondo.
Dopo le sensazioni di guida alcune impressioni sul mezzo in prova.
Ora non so bene cosa offra il mercato in alternativa, ma le ruote che montava mi sono parse molto pesanti e con un set più leggero non si possono trarre che benefici. Il gruppo icstierre a me non fa impazzire ma li sono gusti. Le gomme sono una bomba e i componenti Orbea non sembrano male (non so come siano messi a peso perchè avrei dovuto smontare tutto per scoprirlo). Il telaio è molto molto rigido, scattante e con buone geometrie (eccettuata l'altezza del manubrio). La forcella fox funziona bene se ben tarata e io mi ci sono trovato abbastanza bene non avendo avuto molto tempo per settarla come si deve.
Quando ho pesato la bici ci sono rimasto un pò male, non mi aspettavo certo un peso piuma, l'avevo alzata qualche volta, ma 10,3 kg per un mezzo con quei componenti mi paion un pò troppi.
Dato che non riesco ad inserire le foto (e non so perchè) le trovate qui: http://fotoalbum.mtb-forum.it/showalbum.php?id=1441
Il gadget in questione è una Orbea Alma Carbon con le ruote grosse. Io ho sempre storto il naso nei confronti delle 29 definendole spesso in modo fantozziano come "una cagata pazzesca". Tuttavia ero molto curioso di provare questa in veste estremamente racing.
Esteticamente, se ci si abiua alle dimensioni insolite delle ruote è molto bella, la vernice trasparente sul carbonio naturale, i passacavi in ergal (credo) rossi in coordinato con collarino sella e lock manopole la rendono accattivante. Il montaggio top la collocano chiaramente nell'alta gamma: gruppo xtr completo, fox 32 f29 e cerchi mavic c29ssmax, copertoni hutchinson pyton da 2.10, manubrio e reggisella in carbonio hi mod orbea components. Il telaio mi è stato suggerito in taglia s, ero dubbioso all'inizio essendo io un pò più di 175 ma in effetti si è rivelata una scelta corretta.
Il giro di oggi prevedeva un trasferimento di una decina di chilometri su asfalto e sul subito la sensazione è stata: "ma checcazzz..." che per spiegarla la si potrebbe definire sonnolenza. Infatti scordatevi i cambi di direzione fuminei delle 26. E' chiaro che nel sottobosco che ho in programma nel quale si snoda un single track tipico xc dove il rettilineo più lungo misura 100m, si dovrà adottare una guida diversa.
In questo lungo trasferimento, ho cominciato ad avere la sensazione che le ruotone preferiscano un rapporto più lungo rispetto alle sorelline sulle quali sono "più comodo" a restare agile. La posizione in sella, è un pò particolare, le mani restano abbastanza alte rispetto alla sella e non mi sono sentito molto a mio agio. Tolgo allora la pipa sposto gli spessori abbassando di 3 cm almeno la posizione del manubrio. Il beneficio è immediato anche se le mani rimangono un filo troppo in alto.
Arrivo finalmente allo sterrato. L'inizio è un'ampia strada bianca. Di quelle però con gli avvallamenti che formano delle piscine quando piove di notevoli dimenisoni, in questi tratti dritti e veloci con il terreno che non è mai piatto la pedalata con rapporti lunghi cui il tipo di bici invita e le ruote grandi hanno veramente il loro perchè. E' più lenta a rilanciare, ma è più semplice mantenere la velocità acquisita.
Entro nel sottobosco misto e l'idea che mi ero fatto sul pronti via è verificata. Le traiettorie sono tutte da rifare, si deve arrotondare, si deve mantenere la velocità non si può guidare come la 26! Questo è l'imperativo.
Mi resetto e ricomincio da capo. Le gomme hanno un grip eccezionale, su certi ostacoli ci si passa più agilmente quindi si necessita di meno correzioni di liena potendo "passare più sullo sporco". Con queste informazioni le curve fatte più velocemente, con più rotondità e meno nervosismo pagano e non si patisce troppo la lentezza di risposta nei cambi di direzione. Se solo l'avantreno fosse più basso, si potrebbe caricare l'anteriore maggiormente permettendo di entrare in curva più forte. Gli strappetti in salita con radici e pezzi rotti si superano agilmente e nelle discese che ho affrontato alcune caratterizzate da fondo compatto, altre con radici e altre con fondo sabbioso con sassoni la sensazione è stata molto buona, di semplicità direi. Credo sia il lato opposto della medaglia del manubrio "alto".
Dopo un paio di giri su questo anello nel sottobosco cambio scenario tornado alla stada bianca dove le doti di scorrevolezza si fanno sentire e sui drittoni la sensazione di rotondità della pedalata e la scorrevolezza unita all'inerzia che fa avanzare con minor sforzo la eleggono perfetta per queste condizioni, qui da veramente il massimo, anche se l'avantreno alto continua a non darmi un'ottima sensazione.
Ricomincia un tratto di sottobosco dopo una lunga salita su strada bianca superata senza difficoltà. Questo nuovo tratto è su terreno compatto son pietre incastonate a tratti e radici esposte. Questi ostacoli sono superati in scioltezza e senza mai puntare, tuttavia chi dice che è come stare su una full diciamo che l'ha sparata un pò grossa perchè il carro rigido trasmette tutte le sollecitazioni e se non ci si adopera ad ammortizzare con il corpo, la ruota salta facendo perdere trazione.
Ora su un lungo tratto in discesa con fondo molto smosso di ciottoli di fiume (quelle bestie da 5 kg tonde) e sabbia le ruotone lavorano alla grande, molta più stabilità delle 26, molta più sicurezza o molta più velocità, a voi la scelta.
alla fine di questo tratto mi aspetta ancora un pò di sottobosco, della strada bianca e poi di nuovo l'asfato per tornare verso casa.
Sono stato in sella 3 ore, con una distanza di circa 70 km. Le 29 da cagata pazzesca che ritenevo mi hanno dimostrato sul campo i loro perchè.
Ne comprerò una? Non lo so, la 26 nei tratti xc puri, con il suo nervosismo e la sua reattività resta migliore. Ma nei pezzi più brutti, sul dritto, nei giri lunghi è un altra cosa. Mi si è aperto un mondo.
Dopo le sensazioni di guida alcune impressioni sul mezzo in prova.
Ora non so bene cosa offra il mercato in alternativa, ma le ruote che montava mi sono parse molto pesanti e con un set più leggero non si possono trarre che benefici. Il gruppo icstierre a me non fa impazzire ma li sono gusti. Le gomme sono una bomba e i componenti Orbea non sembrano male (non so come siano messi a peso perchè avrei dovuto smontare tutto per scoprirlo). Il telaio è molto molto rigido, scattante e con buone geometrie (eccettuata l'altezza del manubrio). La forcella fox funziona bene se ben tarata e io mi ci sono trovato abbastanza bene non avendo avuto molto tempo per settarla come si deve.
Quando ho pesato la bici ci sono rimasto un pò male, non mi aspettavo certo un peso piuma, l'avevo alzata qualche volta, ma 10,3 kg per un mezzo con quei componenti mi paion un pò troppi.
Dato che non riesco ad inserire le foto (e non so perchè) le trovate qui: http://fotoalbum.mtb-forum.it/showalbum.php?id=1441