Arrivo in ritardo a commentare ciò che è stata la giornata di domenica scorsa e ciò che l'ha preceduta. Giornata raccontata in modo puntuale dalle parole di [MENTION=96293]BrosGuaJr[/MENTION] e dalle foto di [MENTION=57860]paolofigus[/MENTION], [MENTION=115211]ulla[/MENTION]lla, [MENTION=92677]DONCICCIO[/MENTION], [MENTION=17351]felipe[/MENTION], [MENTION=98053]palomar[/MENTION], [MENTION=103897]lavreddu[/MENTION], [MENTION=10718]angiolino[/MENTION] e via discorrendo.
Ormai sapete tutti la genesi del giro, le ragioni e i motivi che ci hanno spinto a scegliere quella zona che ha poco di Gavoi e molto di Fonni, Ovodda e Desulo.
Di Desulo forse troppo... ;)
Da quelle parti arriva l'acqua pura che alimenta il lago di Gusana e le nostre lampadine. Li una volta c'erano e non ci sono più molini ad acqua, campi coltivati, grosse fattorie ed ovili.
Sapete tutti che il giro che non è stato fatto, era peggiore. Ma lo sapete perchè ha parlato solo la fazione che spingeva per la salita che alla fine abbiamo percorso...
La realtà è che quello che non abbiamo fatto era un giro più bello. Nessuno di noi lo potrà mai più rifare, coloro che l'hanno percorso sono dei prescelti, dei fortunati ma stolti, che solamente nel tempo sapranno capire ed apprezzare la fortuna che hanno avuto. :)
Hanno visto fioriture maestose di peonie, porcini giganti, ovoli profumati, la magic-car, panorami fantastici sia a monte che a valle e infine querce e lecci giganti.
Di questa giornata e di ciò che l'ha preceduta mi rimangono impresse alcune immagini, che come delle diapositive mi ripassano continuamente davanti agli occhi:
La quercia cava.
Si trova dopo lo strappo delle peonie e ne è a sua volta circondata. A pochi metri dall'ovile di Pizziga. Aveva in origine il significato della fine della salita. Pochi metri in là l'ascesa smetteva (per poco) di mordere i polpacci e concedeva la tregua di alcune centinaia di metri di piano prima del single che porta a Mihinari/Fugilesu. In seguito ha avuto il significato del divieto di passaggio nell'ovile e subito dopo ha rappresentato la speranza della variante, che iniziava esattamente ai suoi piedi.
E' una vecchia roverella dalla chioma rada, come spesso succede alle vecchie querce. Il tronco è completamente cavo, con un foro grande come un pallone da calcio in basso che guarda il lontano lago di Gusana e un'altro foro, in alto, che guarda le cime dei monti. Quest'ultimo buco è incorniciato da un'incisione rettangolare. A metà altezza, chissà quando, sono state incise le iniziali PG. Mi sono sempre chiesto chi e quando siano state incise quelle lettere e quale sia il loro significato. Forse oggi mi è più chiaro che possano significare Pizziga Genio. Parlano i fatti.
Il monte calvo.
Se non ricordo male Calvario stava a significare monte calvo. Ebbene ci siamo stati. La nostra cima è spoglia. Ma è un'altra la caratteristica che ricordo chiaramente: Mihinari è una cima insignificante e difficile da individuare, non è la più alta in quell'area,. Quando viaggio in macchina, la cerco con lo sguardo e non sempre la trovo. Eppure da la sopra si ha una vista ampissima. Ci si sale sopra e ci vuole un'attimo prima di mettere a fuoco tutto ciò che si può vedere.
Matteoli.
Il proprietario di Lopene, dove c'era il secondo rifornimento. Giuseppe ha un trentina d'anni. Ricordo bene la sua aria semplice, il sorriso sempre stampato in faccia sotto gli zigomi rossi e sporgenti. La visiera del suo cappello da baseball tagliata e sfilacciata. Abbigliamento trasandato e scarponi grossi. Mani callose da gran lavoratore. Una gentilezza, una disponibilità e generosità oltre il comune. Da lui abbiamo avuto indicazioni, consigli e l'autorizzazione a fare ciò che volevamo.
Le mucche e il pastore.
Nel primo tratto di strada della nostra partenza anticipata, incontriamo due piccoli gruppi di mucche. Sfiliamo il primo e il secondo ci chiude la strada. Lo rimandiamo indietro e torna tra le braccia del padrone. Lui, tarchiato, con una grossa pancia, impiega un pochino a far cambiare nuovamente rotta alle sue mucche, quando lo sfiliamo ci impreca qualcosa sottovoce. Noi lo salutiamo...
Il cimitero degli alberi.
Dopo Lopene, abbiamo incontrato un breve tratto di bosco fittissimo. Talmente fitto che il sottobosco non cresce. Ogni volta che ci passo rimango colpito, mi sembra di passare in un posto che merita rispetto, come un nuraghe o come il villaggio nuragico di Lopene, anch'esso sotto il bosco.
Paolo.
[MENTION=136896]Paolu67[/MENTION] era con [MENTION=101048]Bieddu71[/MENTION], [MENTION=96293]BrosGuaJr[/MENTION] e me uno dei maggiori fautori "dell'altra" salita. Ha lavorato tantissimo nella ricerca dei percorsi durante l'inverno, ha pulito chilometri di sentieri e per buon mezzo giro, dal water in poi, ha chiuso il gruppo e gestito diverse situazioni alla radio. E' arrivato per ultimo e ha sorriso! Un esempio!
I tornantini.
La prima parte che abbiamo fatto in salita dopo l'ovile diroccato. E' la parte che Bieddu, Bros ed io abbiamo pulito con le forbici e fettucciato domenica mattina. Siamo partiti alle otto e un quarto e fatto tutta la salita fino al water. Speravamo di fare tutto prima che il gruppo si raggiungesse. Abbiamo fatto tratti in sella e tratti a piedi, cercando di sforbicciare almeno un varco sufficiente al passaggio di un biker.
I fuoriusciti.
Ci sono stati alcuni che in salita hanno lasciato il gruppo per andare del loro passo e ci hanno raggiunto circa dieci minuti prima del "nostro" traguardo, il water. In alcuni momenti ci sembrava di sentire delle voci sotto di noi ma non era niente. Quando sono arrivati lo hanno fatto in silenzio.
Un'appello: se mi leggete palesatevi. Andavate come moto!
Gli schianti.
Sono stati tanti e di varia natura. Chi ha bucato, chi ha rotto la gomma nei cocci dei mattoni, chi ha abusato del ginocchio, chi ha rotto la macchina, chi ha appiattito la ruota, chi si è sbucciato.
Piccoli e grossi incidenti, eppure a fine giornata tutti sorridevano come se non fosse successo niente.
Il cigolio.
Giro su una Foes FXR del 2003 che per me va ancora una meraviglia. Da poco ho cambiato una boccola dell'ammortizzatore che evidentemente ha una tolleranza abbondante. In tutto il periodo in cui abbiamo girato per esplorare e cercare e fino ad oggi ho sempre viaggiato in compagnia di un cigolio fastidioso che non mi ha mai lasciato.
Inizio ad odiarlo.
Ciao!