Comunque il problema reale della convivenza riguarda l'Alto Garda ed infatti è la sezione Sat di Arco la più agguerrita.
E su questo, come ho scritto più volte all'epoca della "delibera Mellarini", occorre farsi qualche domanda. Non tutto è accettabile sempre, dovunque e comunque, sia dal punto di vista ambientale che della sicurezza. Individuare dei percorsi riservati all' una o all'altra utenza non è uno scandalo, purchè sia fatto in modo razionale . Non va bene nè il "tutto vietato" nè il "fo come mi pare".
Le altre zone vengono investite dal problema solo perchè ricadono nello stesso territorio provinciale; lì la convivenza è abbastanza pacifica anche se ormai i camminatori sono sempre più rari e concentrati nelle zone più facilmente raggiungibili con l'auto e dotate di ampi e comodi parcheggi.
E' il male ma anche il bene della montagna oggi: basta uscire dai percorsi noti (a piedi o in bici poco importa) e non trovi nessuno o quasi...
La cosa bella è constatare come nel confinante Alto Adige tutte queste problematiche sono molto meno evidenti (avranno i sentieri più resistenti? biker più disciplinati? camminatori sprezzanti del pericolo?) e secondo me gongolano di tutte le polemiche di questi giorni.
Secondo me queste problematiche in AA non sono evidenti per due ordini di motivi. Il primo è che una concentrazione di percorsi e biker come quella di Arco/Torbole/Riva non c'è da nessuna parte, anzi nessuna località ci si avvicina neppure lontanamente. Il secondo è che la "protezione" di aree considerate "delicate" per motivi ambientali o di frequentazione è razionale e per questo facile da rispettare e far rispettare.
Anche per questo motivo credo che non gongolino un granchè, il business (come per il Trentino) sta nelle famiglie che fanno la Dobbiaco-Lienz, non in chi fa l'Alta via di Dobbiaco in mtb...
P.S.: dimenticavo di dire che in montagna proliferano i tratti di sterrato che vengono cementati o asfaltati e... nessuna dice nulla.
Occorre riconoscere che se si vuol far vivere la montagna bisogna consentire un accesso più sicuro con qualsiasi condizione meteo. Altre volte si tratta di operazioni di basso cabotaggio che creano consenso sul territorio, che alla fin fine è il motivo per cui la SAT ha questo peso.