La scelta della sella é una delle cose più soggettive nel ciclismo.
Si possono fare mille discussioni sulla tipologia, lunghezza, imbottitura, larghezza ... ma il c#lo non vuol sentir ragioni! se fa male, fa male.
Alle volte, purtroppo, la sella più fig@ e leggera, e proprio quella meno adatta al proprio sedere.
Sulla mia
gravel monto una brooks swift.
Un pezzo di maschio cuoio rivettato ad un telaio di rude acciaio.
Una sella senza compromessi, per uomini veri.
Pesante come un'armatura di un vichingo, ma allo stesso tempo, bisognosa di attenzioni come la più delicata ancella (va ingrassata e verificata la tesatura regolarmente)
È una sella che va forgiata nel dolore e nella sofferenza per i primi 300-400km.
Fino a quando non é "rodata", ogni uscita é una sofferenza.
Vi dolerà l'osso sacro e pure quello profano, le attività sessuali saranno un mero ricordo, rimpiangere più e più volte l'infausto acquisto.
Ma poi, giorno dopo giorno, chilometro dopo chilometro, la sella sarà domata prendendo esattamente la forma del proprio sedere.
A questo punto entrerete nel valhalla della comodità e diverrà una compagna inseparabile
Mezzo chilo di comodità ... e fanc#lo gli stranosessuali con la fissa del carbonio.