esattamente, con le ebike trattate come tutte le altre bici.
lasciamo perdere le soluzioni utopiche, non vedo come si possa applicare una limitazione ai passaggi senza ricorrere alle maniere drastiche.
il problema e' culturale, in certe situazioni sono i singoli che devono darsi delle regole di buon senso prima che arrivi un incompetente con l'accetta.
siamo sicuri che sia necessario percorrere piu' volte lo stesso itinierario quando ce ne sono 120? (lo sparpaglio fa miracoli).
siamo sicuri che nessun altro abbia il diritto o il desiderio di procedere in senso contrario al nostro?
siamo sicuri che ci faccia male conquistare a pedali almeno una discesa al giorno?
la risposte sono ovvie, anche l'egoista piu' incallito dovrebbe essere in grado di capire che e' meglio rinunciare ad una piccola parte piuttosto che al tutto.
Quotone! Porto un piccolo caso delle mie parti. C'è un trail molto noto qui a Varese (la "cubana"), che nel tempo si è scassato in modo abbastanza significativo. Il trail è all'interno del parco naturale, dove non è consentito nemmeno spostare un ramoscello e quindi ogni eventuale lavoro di sistemazione deve essere concordato con l'ente parco e autorizzato. Esattamente un anno fa c'è stato un grosso incendio, e la zona in parte è stata coinvolta, con ulteriore aggravio. E ovviamente le guardie hanno altro da fare per ripristinare, piantumare, pulire, e il sentiero è tra le ultime cose a cui pensano.
Ecco, cosa succede? Che molti ci passano ugualmente, per poi lamentarsi delle condizioni in cui versa, e puntano il dito contro a vicenda esattamente come raccontate voi. Ci sono quelli che (dicono di andare) vanno forte che danno la colpa a chi scende piano coi
freni tirati, i muscolari dicono che sono le ebike, chi usa la funicolare per salvare metà salita contro quelli che se la pedalano tutta, e via dicendo.
Ma lasciar riposare "tutti" questo sentiero almeno quest'inverno e usare uno dei tanti altri che ci sono? Ce ne sono millemila! O bisogna imparare tutte le curve a memoria per fare i tempi???