News Nuova mappa del Finalese con 120 sentieri e tracce GPS

valium64

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Esatto... ed è proprio per quel motivo che ha poco senso sentirsi in diritto di criticare a priori le scelte altrui e sentirsi in diritto di valutarle senza conoscerne tutti i motivi.
Ma la regola vale sempre, non solo quando fa comodo come invece alcuni per non dire molti tendono a fare.
 

sembola

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Ignorare le questioni connesse alle risalite meccanizzate è stupido, così come è stupido ignorare che esista un'utenza interessata a questo tipo di attività.

Ma si sa che in Italia fare quello che ci fa comodo è un diritto e sollevare domande è lesa maestà nei confronti dei sovrani dei propri interessi.

Discorso generale sia chiaro, a Finale l'attività è organizzata e gestita e le problematiche connesse, pur esistenti, vengono più o meno affrontate. Altra cosa dove i "furgonari" sono personaggi abusivi di fatto e di diritto, che usano un bene pubblico (talvolta perfino privato) per realizzare un profitto e senza contribuire alla sua manutenzione o realizzazione e senza alcun coordinamento sul territorio.

E affermazioni come "il bosco è di tutti" o "la montagna è di tutti" sono del tutto errate, nei fatti come nel diritto.
 

valium64

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Dove possono girare coloro che sono saliti con una MTB possono farlo altrettanto anche coloro che sono saliti con un ebike o che si sono fatti portare su da qualcuno per scendere con una DH o anche solo chi per non farsi 20 km extra e 1000 metri di salita si sposta con la sua macchina per poi girare sui trail o negli anelli da xc, so che il discorso infastidisce, ma il punto resta che nelle aree dove è permesso accedere tutti hanno lo stesso diritto di accedervi, il problema semmai si presenta su come vengono raggiunte le aree, ma valle per tutti e non solo per alcuni.
Può dar fastidio, ma la realtà dei fatti è che si parte tutti dagli stessi diritti e doveri e spostarsi con le macchine rispetto a usare i furgoni può essere altrettanto impattante, tutto dipende dalle modalità con cui lo si fa.
 

sembola

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Dove possono girare coloro che sono saliti con una MTB possono farlo altrettanto anche coloro che sono saliti con un ebike o che si sono fatti portare su da qualcuno per scendere con una DH o anche solo chi per non farsi 20 km extra e 1000 metri di salita si sposta con la sua macchina per poi girare sui trail o negli anelli da xc, so che il discorso infastidisce, ma il punto resta che nelle aree dove è permesso accedere tutti hanno lo stesso diritto di accedervi, il problema semmai si presenta su come vengono raggiunte le aree, ma valle per tutti e non solo per alcuni.
Può dar fastidio, ma la realtà dei fatti è che si parte tutti dagli stessi diritti e doveri e spostarsi con le macchine rispetto a usare i furgoni può essere altrettanto impattante, tutto dipende dalle modalità con cui lo si fa.

Temo che tu non abbia compreso il punto, che non è quello del generico "impatto ambientale" della CO2 sparsa dai furgoni o dalle auto che portano all' inizio del sentiero nè di quella per produrre l'elettricità che va nelle batterie, benchè ci sarebbe da discuterne.

Il punto è che la risalita meccanizzata aumenta il numero di passaggi nell' unità di tempo, creando problemi di sostenibilità sia "tecnica" (degrado dei sentieri) che "di relazione" (maggior possibilità di conflitti d'uso). Quando questi aspetti non sono nè considerati nè organizzati, in una parola non gestiti , siamo in presenza di un disastro in attesa di accadere. Citofonare Trentino per informazioni...
 
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Perché invece fare tot km di auto come in tantissimi fanno per spostarsi e raggiungere le zone ed i park dove girare è diverso?
E chi ti dice che uno non sfuggono con un furgoncino a metano spostandosi solo su strada o carichi l'anima con il solare?

Comunque il ragionamento voleva estendersi al fatto che ogni attività umana nel bosco e nei monti ha un impatto, anche il solo camminarvi, specialmente se lo si fa in gruppo, quindi a voler ragionare da estremisti per preservarle bisognerebbe vietarla a tutti, cosa ovviamente da ipocriti, quindi non resta che condividerle cercando ognuno di rispettarla quanto più possibile.

Infatti il tuo discorso è valido, non ho detto il contrario.
Dico solo che l'impatto di un'attività sull'ambiente è inversamente proporzionale al livello di sacrificio (quindi di rinuncia a qualcosa). E' evidente che non rinunciare ad accessi motorizzati (su furgone o e-bike) aumenta in modo considerevole l'impatto sull'ambiente.
Con questo non voglio demonizzare attività di shuttle né tanto meno le e-bike. Si deve tener conto degli interessi e dei punti di vista di tutti (e non solo di quelli che appoggiano i sederi sulla sella). Come dici tu serve condividere in modo ragionevole, magari con qualche sacrificio ;-)
 
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mirc0

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Se non è vietato il loro transito e rispettano i sentieri come tutti, beh si.
Il transito a questi utenti è praticamente vietato ovunque perché ci sono leggi specifiche.
Quello che sta succedendo in altre zone per le MTB (con batteria e non). v.Trentino come ricordava sembola.
Il tema è che se pensiamo di non essere disposti a darsi dei limiti (che non vuol dire MTB si, e-MTB e furgoni no) invocando la nostra suprema libertà, corriamo il rischio che qualcuno prenda decisioni drastiche. Di questi tempi va pure di moda semplificare temi complessi con frasi/decisioni ad effetto...
 
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sembola

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Se non è vietato il loro transito e rispettano i sentieri come tutti, beh si.
Il problema sta tutto qua, nel definire il rispetto: non solo nei confronti del sentiero ma anche degli altri frequentatori che devono avere eguali diritti.
Cosa un filo difficile in un paese in cui chi butta un frigorifero giù per la scarpata non lo ritiene un comportamento sbagliato.
 

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No, non c'è nulla da discutere,l'affermazione di supersupremo non è generale, è relativa a Finale, e che Finale sia quello che è grazie ai furgonari è un dato di fatto. Altrove spesso non è così, ma il fenomeno Finale nasce dai furgonari che hanno iniziato ad usare sentieri esistenti ma poi hanno creato decine e decine di sentieri da zero. Quando la gente del luogo ha cominciato a vedere tedeschi ed inglesi fuori stagione invece che lamentarsi come tutti i liguri si sono gettati a capofitto creando trattorie nel nulla, bike hotel, bed and breakfast e in alcuni casi hanno cominciato a contribuire alla manutezione dei sentieri. Poi alcuni hotel hanno cominciato anche a fare i furgonari.
Finale è bella ma l'entroterra non è differente dal resto della Liguria, senza furgoni non sarebbe niente.

ci sarebbere da dialogare sul fatto che valorizzazione , sfruttamento e modifica del territorio non siano sinonimi.
 
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...il furgone porta in quoata gente che ha pagato un biglietto e un base a quanto ha pagato ritiene un proprio diritto il divertirsi senza porsi il problema dei danni portati a dispetto anche di chi sta salendo con altri mezzi...io ho pagato e ho dirito di passo senza se e senza ma cosa vista e provata...oltre al fatto che un passaggio continuo provoca danni più che il passagio sporadico...
 

valium64

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Il punto è che la risalita meccanizzata aumenta il numero di passaggi nell' unità di tempo, creando problemi di sostenibilità sia "tecnica" (degrado dei sentieri) che "di relazione" (maggior possibilità di conflitti d'uso). Quando questi aspetti non sono nè considerati nè organizzati, in una parola non gestiti , siamo in presenza di un disastro in attesa di accadere. Citofonare Trentino per informazioni...

Perfettamente concorde, ma non capisco con quale presupposto si possa decidere chi ha diritto e chi no.
Perché per esempio 200 biker domenicali fanno in teoria gli stessi passaggi che 200 biker assistiti o 50 biker furgonate che fanno 4 discese... i passaggi presi singolarmente restano sempre 200, è la somma che porta a 600 ed ad un aggravio, quindi impediamo solo determinate tipologie per mantenere i 200 passaggi e se si quale è con che diritto o limitiamo a 25 furgonati con 4 discese più 50 biker e 50 assistiti che riportano il numero di passaggi a 200?
Ora dimmi te quale sia la soluzione è con che diritto uno possa decidere.
 

sembola

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Se fosse come dici non ci sarebbe alcuna differenza sul numero dei passaggi. Ma la realtà è diversa, sia a livello di numeri che a livello di attrezzatura usata che si atteggiamento più o meno consapevole.

Il problema non è la risalita meccanica in sé, ma le conseguenze che questa inevitabilmente porta con sé e soprattutto la mancanza di organizzazione e gestione alle spalle di questo fenomeno.

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scratera

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Perfettamente concorde, ma non capisco con quale presupposto si possa decidere chi ha diritto e chi no.
Perché per esempio 200 biker domenicali fanno in teoria gli stessi passaggi che 200 biker assistiti o 50 biker furgonate che fanno 4 discese... i passaggi presi singolarmente restano sempre 200, è la somma che porta a 600 ed ad un aggravio, quindi impediamo solo determinate tipologie per mantenere i 200 passaggi e se si quale è con che diritto o limitiamo a 25 furgonati con 4 discese più 50 biker e 50 assistiti che riportano il numero di passaggi a 200?
Ora dimmi te quale sia la soluzione è con che diritto uno possa decidere.

...diciamo che i 50 furgonati hanno sotto il culo bici che non assomigliano nemmeno lontanamente ai 200 domenicali che salgono con le proprie gambe.. bici che hanno un impatto sul terreno ben diverso dalle 200 pedalate in salita...oltretutto con velocità di discesa diverse e quindi impatto sul terreno ben più pesante....
 

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sto al giochino matematico del tetto a 200 passaggi.
200 persone beneficiano del passaggio 1 volta, 50 persone ne beneficiano 4 volte.
quale sarebbe la soluzione scelta da un organo democratico ed indipendente?
 

valium64

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È qui avete in parte ragione entrambi... ma a quel punto la discriminante non è più il mezzo con cui si sale ma quello con cui si gira, in più va detto che sua salire con un furgone uno che ha una XC o una trail che uno che ha una DH, oltre al fatto che uno con una DH o una ebike ma che sa guidare non è detto che scavi di più di uno con una XC o trail ma che non sa scendere e frena male magari bloccando e Armando di continuo.
Si torna sempre al punto che su un sentiero o un trail l'impatto non è legato univocamente al mezzo e a come ci si arriva ma da una serie ben maggiore di variabili che possono anche esulare da mezzo e modo di risalire e che il numero di passaggi non è per forza legato a come si risale.

Aggiungo, ma questo vale per le mie zone ed in particolare l'area e le persone che frequento, spesso coloro che salgono anche con furgone coincidono pure con le stesse persone che mantengono i trail e il bosco stesso, andandolo anche a pulire dai rifiuti altrui e mantenendo anche i camminamenti percorribili, cosa che invece alcuni di quelli che organizzano le manifestazioni di cross country non solo lo fanno proprio se necessario giusto prima della gara, ma poi abbandonano anche fettucce e quant'altro aggiro per il bosco perché sanno che ci sono i primi "scemi" che intanto puliscono per tutti.
 

sembola

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A @30x26 do la, stessa risposta che ho dato a @valium64, è un "giochino" solo teorico, i passaggi dei meccanizzati sono nella realtà molto superiori, sia in numero assoluto che sotto altri punti di vista. Per cui se non c'è una gestione (manutenzione, rapporti con le PA e con i locali, ricaduta economica diffusa) il rischio è che la "soluzione" arrivi dall'alto, colpendo inevitabilmente
tutti, come sta avvenendo in Trentino.


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sto al giochino matematico del tetto a 200 passaggi.
200 persone beneficiano del passaggio 1 volta, 50 persone ne beneficiano 4 volte.
quale sarebbe la soluzione scelta da un organo democratico ed indipendente?
Che tutti debbano fare un numero limitato di passaggi indipendentemente da come salgono.
Limite che può infastidire principalmente i furgonati, ma non vedo ad esempio come possa toccare chi invece sale con ebike, che però a molti danno comunque noia.
E qui chiudo perché intanto chi ha delle posizioni di ostilità come qui in tanti hanno difficilmente potrà aprirsi e sinceramente di intavolare in eterno discussioni sterili non ha senso.
 

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Che tutti debbano fare un numero limitato di passaggi indipendentemente da come salgono.
esattamente, con le ebike trattate come tutte le altre bici.
lasciamo perdere le soluzioni utopiche, non vedo come si possa applicare una limitazione ai passaggi senza ricorrere alle maniere drastiche.
il problema e' culturale, in certe situazioni sono i singoli che devono darsi delle regole di buon senso prima che arrivi un incompetente con l'accetta.
siamo sicuri che sia necessario percorrere piu' volte lo stesso itinierario quando ce ne sono 120? (lo sparpaglio fa miracoli).
siamo sicuri che nessun altro abbia il diritto o il desiderio di procedere in senso contrario al nostro?
siamo sicuri che ci faccia male conquistare a pedali almeno una discesa al giorno?

la risposte sono ovvie, anche l'egoista piu' incallito dovrebbe essere in grado di capire che e' meglio rinunciare ad una piccola parte piuttosto che al tutto.
 

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esattamente, con le ebike trattate come tutte le altre bici.
lasciamo perdere le soluzioni utopiche, non vedo come si possa applicare una limitazione ai passaggi senza ricorrere alle maniere drastiche.
il problema e' culturale, in certe situazioni sono i singoli che devono darsi delle regole di buon senso prima che arrivi un incompetente con l'accetta.
siamo sicuri che sia necessario percorrere piu' volte lo stesso itinierario quando ce ne sono 120? (lo sparpaglio fa miracoli).
siamo sicuri che nessun altro abbia il diritto o il desiderio di procedere in senso contrario al nostro?
siamo sicuri che ci faccia male conquistare a pedali almeno una discesa al giorno?

la risposte sono ovvie, anche l'egoista piu' incallito dovrebbe essere in grado di capire che e' meglio rinunciare ad una piccola parte piuttosto che al tutto.

Quotone! Porto un piccolo caso delle mie parti. C'è un trail molto noto qui a Varese (la "cubana"), che nel tempo si è scassato in modo abbastanza significativo. Il trail è all'interno del parco naturale, dove non è consentito nemmeno spostare un ramoscello e quindi ogni eventuale lavoro di sistemazione deve essere concordato con l'ente parco e autorizzato. Esattamente un anno fa c'è stato un grosso incendio, e la zona in parte è stata coinvolta, con ulteriore aggravio. E ovviamente le guardie hanno altro da fare per ripristinare, piantumare, pulire, e il sentiero è tra le ultime cose a cui pensano.

Ecco, cosa succede? Che molti ci passano ugualmente, per poi lamentarsi delle condizioni in cui versa, e puntano il dito contro a vicenda esattamente come raccontate voi. Ci sono quelli che (dicono di andare) vanno forte che danno la colpa a chi scende piano coi freni tirati, i muscolari dicono che sono le ebike, chi usa la funicolare per salvare metà salita contro quelli che se la pedalano tutta, e via dicendo.

Ma lasciar riposare "tutti" questo sentiero almeno quest'inverno e usare uno dei tanti altri che ci sono? Ce ne sono millemila! O bisogna imparare tutte le curve a memoria per fare i tempi???
 
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