Quasi tutti al punto di partenza, attendiamo solo perché c'era un copioso carico di "polvere nera" da consegnare ad un manipolo di grossisti arabi: diverse tonnellate di caffé dovevano partire in nottata su un cargo diretto in oriente.
Tutti attendono ordinatamente, solo qualche brontolìo sommesso arriva dallo stomaco di alcuni bikers.
Finalmente si parte, al passaggio davanti allo stand della festa paesana un menagramo si affaccia e ci rivolge un arrivederci a più tardi, accompagnandolo con un malaugurante "...... se tornerete!". I bikers prontamente lasciano le mani dai manubri ed iniziano a sistemarsi le aderenti tutine; gli altri avventori già gustano il biondo nettare, che a noi stasera costerà fatica e sudore.
Al secondo chilometro, al passaggio in località Ornaccia, antica sede di un'ormai dimenticata osteria, ci attende un gruppo di manifestanti astemi, inneggiano gridi ingiuriosi ed agitano cartelli e bandiere raffiguranti immagini di succhi al lampone ed albicocca.
Quattro di loro verranno colpiti da bottiglie mignon di Rosso Antico prontamente lanciate dai bikers e rimarranno a terra doloranti, gli altri si disperderanno vigliaccamente.
Proseguiamo.
Abbandoniamo l'asfalto che è ancora giorno, saliamo per la durissima carraia verso la Faggiola; davanti i più veloci, seguono gli altri, anche gli ultimi, stasera sono più veloci del solito, segno di un incipiente appetito, il gruppo si ricompatta in fretta e prosegue al calar delle prime tenebre.
Si scende poi si sale, ormai è notte quando affrontiamo il sentiero nella pineta.
Solo l'ultima discesa ci separa dalla Cotta dove arriviamo accompagnati da un lontano ululare.
Entriamo alla Cotta; ovviamente c'è la bionda, poco dopo arriva la rossa, il clou della serata è però.......... la mora, oggetto della caccia al tesoro di cui nessuno si è ancora presentato a ritirare il premio.
Il Contract manifesterà a breve problemi al tunnel carpale causati dal continuo spillare, il suo bicchiere inesorabilmente si riempie, inesorabilmente rimane vuoto.
Dopo il nostro passaggio il locale chiuderà per esaurimento scorte: le birre corrono ad ettolitri, i crostini non si misurano più al metro ma al quintale, le maxipizze ed i caffè ci accompagneranno all'uscita.
La prima prova da superare è quella di quadrare il conto, la cameriera annuisce annunciandoci che ce l'abbiamo fatta; la seconda prova è di salire in sella: alcuni riusciranno al primo tentativo, altri al secondo; qualcuno si dimentica gli
occhiali, qualcuno il casco, uno dimentica la bicicletta ed impreca perché non gli entra il rampichino; un fedele compagno lo ricondurrà sui suoi passi e lo riporterà alla ragione.
L'anteriore del sottoscrotto è a terra, non si sa chi sia stato ma le impronte digitali sono al vaglio della scientifica, in pochi minuti la ruota è a posto e, debitamente scortato, raggiungo ben presto il gruppo.
Ora solo 13 bikers rimangono: uno ha raggiunto la vicina dimora, degli altri due, indegni, preferiamo non profferir parola.
Si sentono nella notte strani rumori, evidentemente creati da gas che tornano in libertà, gli animali selvatici sono spaventati e non abbandonano i loro sicuri nascondigli.
Il buio è totale; la splendida discesa, che d'ora in poi chiameremo della "pinta bionda" viene percorsa in due tronconi: quello degli allegri e quello dei lenti.
A valle ci ricompattiamo per affrontare uniti l'imbocco della terribile salita della Casa Rossa, che d'ora in poi chiameremo della "Pinta Rossa". Ora si levano forti grida di dolore, urla di diperazione, indegni improperi nei confronti di chi li ha condotti fin qui; tutti però raggiungono la Casa Rossa.
Il Contract gioca con un maremmano che impietosamente lo stende al tappeto, il Glassman vede tutto (liberi di non crederci) ma non fotografa.
E' adesso Cico ad abbandonarci per precederci; la scusa addotta per giustificare la sua repentina partenza senza attendere gli ultimi del gruppo appare superficiale e falsa, poco dopo i bikers rimasti si tolgono i caschi per controllare.......
Ora il gruppo è di nuovo compatto ma poco dopo si dividerà di nuovo, stavolta in tre tronconi: c'è chi lascia la vecchia via per la nuova, c'è chi non trova ne' la vecchia ne' la nuova, solo in due indovinano la svolta e concludono sul percorso originariamente studiato.
Non ci resta che il trionfale rientro in paese, tra due ali di folla festanti: i maschi indecorosamente umiliati, le femmine pericolosamente ammaliate, il menagramo tace, Vasco suona poco più in là, prudentemente suggeriamo a futuri émuli che per un ventenne non è semplice portare a termine un'impresa del genere.
Dopo i dovuti autografi, fotografie e strette di mano ci separiamo per l'ultima volta stasera, ognuno raggiunge il proprio giaciglio sereno, satollo e fiero.
Nella mente risuona un monito: "only the braves!"
Alla prossima!
alla cotta devoti
andiam senza freni,
se prima prenoti
perchè poi non vieni?